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AFGHANISTAN: CACCIA AL MULLAH OMAR

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Così come per Bin Laden, ora anche per il Mullah Omar – il capo spirituale dei talebani – è caccia all’uomo.

Ma su di lui, dopo la resa di Kandahar, si dice tutto e il contrario di tutto.

C’e’ chi lo ha visto ancora nella sua roccaforte.
Chi in fuga verso il Pakistan le cui frontiere distano meno di 100 chilometri. Chi invece sostiene che è protetto dall’uomo a cui i talebani hanno consegnato le armi.

Si tratterebbe di Naqib Ullah il governatore di Kandahar che nel ’94 si arrese – si narra in modo ambiguo – proprio ai talebani del Mullah Omar.

Ma l’uomo dal volto misterioso non sembra aver lasciato tracce.

Così come Bin Laden che alcuni, tra loro i mujaiddin, sostengono sia ancora in qualche rifugio ad ovest di Tora Bora, a sud di Jalalabad.

In questa zona proseguono i bombardamenti dei B52 americani e l’avanzata delle truppe antitalebane che si sono scontrate con la resistenza dei miliziani arabi di Al Qaeda, le truppe scelte di Bin Laden.

Mentre ancora non si conosce con precisione la sorte di Al Zawahri, il medico egiziano e braccio destro del ricercato N.1 Bin Laden.

Ma in Egitto oggi è uscito su di un giornale un necrologio per la morte della moglie e di cinque figli uccisi in Afghanistan per un bombardamento dei caccia americani.