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ACQUISIZIONI: CHEVRON TEXACO COMPRA UNOCAL

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NEW YORK, 04 APR – ChevronTexaco diventa più grande e acquista la ricca e redditizia californiana Unocal, staccando un assegno da 18 miliardi di dollari: un’operazione che, grazie anche alle quotazioni record del petrolio, potrebbe dare il via a una nuova tornata di aggregazioni nel settore.

La major petrolifera statunitense, una delle eredi delle vecchie ‘sette sorelle’ e la seconda negli Usa, brucia sul filo di lana la concorrenza dell’Eni e della agguerrita ChinaNational Offshore Oil, e mette le mani su una compagnia che vanta ingenti riserve di petrolio (1,75 miliardi di barili) e digas naturale e che ha una capitalizzazione di mercato pari a 17,4 miliardi, un settimo rispetto ai 125 miliardi della ChevronTexaco.

Unocal concentra il 26% circa delle proprie riserve in NordAmerica e ben il 56% in Asia, in un’area che presenta un alto valore strategico vista la continua richiesta energetica delle economie cinese e indiana in forte espansione. Per questo, la China National Offshore Oil, nonostante una capitalizzazione di poco superiore ai 20 miliardi, ha tentato fino all’ultimo di aggiudicarsi la gara.

In più, la compagnia californiana gode di ottima salute come dimostrano i dati dell’ultimo bilancio del 1994, chiuso con ricavi in rialzo del 26% a 8,2 miliardi e con utili netti in progresso del 63% a 1,15 miliardi.

“E’ una grande occasione per un’ulteriore crescita – ha commentato il chief executive officer (amministratore delegato) di ChevronTexaco, David O’Reilly – i cui effetti si potranno manifestare soprattutto sul lungo termine”. Il corrispettivo offerto ai soci di Unocal è di 62 dollariper ogni titolo, di cui il 75% corrisposto in azioni e il 25% incontanti (stimato in 4,4 miliardi), per un controvalore totale di 16,4 miliardi di dollari che sale a 18 miliardi considerando gli 1,6 miliardi rappresentati dal debito.

Al servizio dell’operazione, che dovrà essere approvata dai soci e dalle autorità antitrust, ChevronTexaco emetterà 210 milioni di nuove azioni. “Era il momento giusto per un investimento di questo tipo -ha aggiunto O’Really – perché il gruppo è nelle condizioni di poter sostenere l’operazione”.

ChevronTexaco ha chiuso il 2004 con utili record a 13,3 miliardi e con una liquidità pari a 10,7 miliardi. “Con queste risorse a disposizione – ha conclusol’ad – non potevamo tirarci indietro”. La prospettiva è quella di un balzo della produzione fino ai 3 milioni di petrolio algiorno nel 2006, mentre ci vorranno soltanto sei mesi per completare l’integrazione tra le due compagnie.

Il mercato, tuttavia, sembra non gradire l’intesa e penalizzaentrambi i titoli: Unocal perde il 7,5% per attestarsi a pocopiù di 59,5 dollari, ChevronTexaco cede quasi il 4% a 57dollari.