Dopo due ore di contrattazioni Wall Street, partita in territorio cautamente positivo, si riscopre debole. Si e’ esurito l’effetto sussidi di disoccupazione: le richieste settimanali, calati piu’ delle attese. Il risultato si conferma comunque in un range (450.000-500.000) equivalente ai massimi del novembre 2009.
La seduta partita in territorio positivo vede ora i principali indici in flessione: Dow Jones -0,26%, Nasdaq -0,32%, S&P-500 -0,23%. Prima sono arrivati i numeri di CoreLogic, nel secondo trimestre il 23% delle case acquistate con il mutuo ha un prezzo di mercato inferiore al valore del debito. Poi, quelli della Mortage Bankers Association, nel secondo trimestre mutui in sofferenza e pignoramenti rappresentano il 13,97% del totale dei prestiti. Infine, l’indice Fed manifatturiero di Kansas City che ha registrato, ad agosto, un crollo dell’attivita’ manifatturiera, l’indice e’ sceso da 14 punti a zero. Lo comunica il Distretto FED di Kansans City.
Gli operatori sono divisi tra Buy e Sell, come dimostrato dalla seduta di ieri che ha visto gli indici risollevarsi fino a sfiorare i massimi di giornata nell’ultima mezz’ora, in barba a dati macro deludenti arrivati ancora una volta dal settore immobiliare.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre, avanzano dell’1.17% a $73.37. Il derivato con scadenza settembre dell’oro e’ piatto a $1241. Sul fronte valutario l’euro guadagna lo 0.47% a quota $1.2718. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 2.5360 dal 2.4810 di ieri.