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A NOVEMBRE L’AMERICA HA PERSO 255.000 POSTI, NON 11.000. QUALCUNO MENTE?

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Dimenticatevi delle cifre ufficiali rese note dal governo, una societa’ di ricerca sostiene che i numeri di novembre sono in realta’ molto peggiori di quelli pubblicati sulle pagine di tutti i giornali del mondo.

L’economia statunitense ha perso 255.000 posti di lavoro il mese scorso, e non 11.000 come i dati ufficiali vogliono far credere. Secondo gli analisti di TrimTabs, che basa i suoi calcoli sulle tasse depositate quotidianamente dai contribuenti americani, i risultati del mese passato mostrano dunque un miglioramento di un misero 10.2% rispetto ai 284.000 posti persi in ottobre.

Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha riportato invece che l’economia americana ha perso 11.000 posti in novembre, una cifra risultata decisamente migliore delle stime e che ha innescato una corsa agli acquisti sul mercato azionario venerdi’ scorso. Inoltre il BLS ha rivisto i dati di settembre e ottobre in ribasso, a quota 203.000 posti. Si tratta di un peggioramento del 44.5% rispetto ai risultati preliminari.

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Qualcosa non torna. O i risultati di BLS sono sbagliati, o lo sono quelli pubblicati sopra, o la verita’ sta nel mezzo. La cosa piu’ probabile e’ che il BLS stia sottostimando colpevolmente le perdite di posti di lavoro, a causa di una imperfetta metodologia per la raccolta dati.

Tra i difetti si possono citare diversi elementi, tra cui le correzioni stagionali troppo rigide, un misterioso aggiustamento basato sulle variazioni del rapporto tra nascite e decessi e il fatto che solo il 40%-60% dei sondaggi condotti dall’ufficio di statistica Usa sia completato prima della presentazione dei primi dati preliminari e che esso sia soggetto a successive revisioni.

A risultare particolarmente problematiche sono le correzioni stagionali sotto il periodo delle festivita’, a causa dell’ampio numero di lavori temporanei che vengono aggiunti alla lista ufficiale in ottobre e novembre e che sono spesso destinati a scomparire in gennaio.

Negli ultimi due mesi le correzioni stagionali hanno sottratto 2.4 milioni di posti ai risultati di partenza. In gennaio, quando tali aggiustamenti sono solitamente i maggiori dell’anno, l’ufficio di statistiche aggiungera’ da 2 a 2.3 milioni di posti di lavoro.

Il tentativo di raccogliere i dati piu’ accurati possibili e tutte le indicazioni a disposizione, in modo tale da misurare ogni mese le perdite di posti di lavoro nell’ordine delle decine di migliaia o persino delle centinaia di migliaia, non ha piu’ valore se si perde nel mare di correzioni stagionali, che finiscono per avere un impatto eccessivo.

Nei dodici mesi conclusisi a ottobre, il BLS ha rivisto le stime sui tagli al personale in rialzo o in calo di 679.000 posti, ovvero il 13%: una cifra enorme. Queste revisioni hanno fatto si che la differenza rispetto alle stime di TrimTabs si sia ristretta ad un paio di punti percentuali.

L’enorme divergenza tra i due risultati di novembre apre una serie di quesiti, primo fra tutti: qual e’ la causa a monte di una tale disparita’. La risposta non e’ facile da dare e non puo’ essere trovata subito con le informazioni a nostra disposizione, ma raccoglieremo altri dati per fornirne una valida. E’ una promessa.