Attacco in Arabia Saudita infiamma il prezzo del petrolio (e dei metalli preziosi)
L’attacco Houthi condotto mediante droni in Arabia Saudita avrebbe ridotto del 5% la produzione di greggio mondiale. Il contraccolpo si è sentito non solo sul prezzo del barile, ma anche sui beni rifugio come oro e argento: tutte asset class in netto rialzo oggi.
Al momento il barile Wti guadagna 11,5% a 61,16 dollari, il Brent l’11,86% a 67,36 euro.
L’oro con consegna a dicembre scambiato sul Comex è in rialzo dello 0,83% dopo una chiusura di settimana a -1,1% venerdì scorso. L’argento, infine, a consegna a dicembre sta avanzando del 2,57% dopo un calo del 3% durante la scorsa settimana.
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Piazza Affari incerta in una giornata con focus sull’inflazione dell’eurozona e il Pce core Usa. In calo Telecom Italia
Le azioni di Trump Media sono scese del 4% a Wall Street dopo che l’ex presidente Donald Trump è stato giudicato colpevole per 34 capi di imputazione. Questo segna la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente è stato condannato in un processo penale.
Wall Street ha registrato una seduta in lieve rialzo dopo la pubblicazione dei dati PCE sull’inflazione negli Stati Uniti, che sono risultati in linea con le stime. Il Dow Jones ha segnato un aumento, mentre l’S&P-500 e il Nasdaq 100 sono rimasti pressoché invariati.
Il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti ha riportato che i redditi delle famiglie americane sono rimasti stabili, mentre le spese personali sono cresciute meno del previsto. Il PCE price index core, un indicatore dell’inflazione, ha mostrato una crescita moderata sia su base mensile che annuale.