Roma – Il peggio per l’euro deve ancora arrivare, E’ quanto pronostica Scott Mather, responsabile della divisione di portafoglio globale di bond presso Pimco, in un’ intervista rilasciata al Wall Street Journal. La moneta unica, afferma, potrebbe scivolare fino a raggiungere la parità verso il dollaro: e tale scenario potrebbe avverarsi proprio durante il 2012.
Mather stima un’altra flessione della valuta europea pari al 23% rispetto ai valori attuali, in un contesto in cui l’euro, finora ultimo baluardo a non cadere sotto la crisi dei debiti sovrani, inizia a perdere non pochi colpi. Ieri la moneta ha testato il minimo in quasi dieci anni nei confronti dello yen e ha bucato la soglia a quota $1,30. Tutto ciò, mentre si avvicina il decimo anniversario dalla sua nascita, il primo gennaio 2002.
“La parità con il dollaro, l’anno prossimo, non è fuori questione – afferma convinto Mather – Sono più ribassista ora sull’euro di quanto non lo fossi tre mesi fa”. L’esperto prevede che la valuta unica scenderà a $1,20 entro la fine del primo trimestre del 2012.
Pimco non è l’unica a parlare di deterioramento progressivo della moneta unica.
Deutsche Bank e UBS ritengono infatti entrambi che l’euro potrebbe scendere fino a $1,25 entro la fine del prossimo anno.
Mather conclude che “ci sono molti fattori” che porterebbero l’euro a scivolare sulla parità nei confronti del biglietto verde, come una grave recessione economica, la rottura dell’Eurozona o il default di uno dei paesi del blocco europeo al di là della Grecia.
Un sostegno potrebbe arrivare invece se la Bce si decidesse a adottare finalmente un vero approccio di “quantitative easing” in termini di politica monetaria. E anche, se l’istituto di Francoforte acquistasse in modo più massiccio e illimitato i titoli di stato italiani e spagnoli
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Articolo Ansa
Alla sua nascita il primo gennaio 1999 l’euro valeva 1,1667 dollari, il 2 gennaio 2002, il giorno dopo il suo debutto come moneta fisica passava di mano a 90,66 centesimi di dollaro. A oramai pochi giorni dal suo decimo anniversario nei caveau delle banche e’ vicina a 1,30 dollari con all’attivo oltre un decennio di alti e bassi. Un’altalena culminata nel suo record storico a 1,6 dollari a meta’ del 2008, seguito da un successivo parziale ripiegamento negli anni successivi e un piu’ recente indebolimento nell’ultimo anno dopo la crisi dei debiti sovrani.
Ecco una breve cronologia della storia della moneta unica:
– 1 gennaio 1999: al suo debutto l’euro vale 1,1667 dollari.
– 4 gennaio 1999: primo giorno di scambi sui mercati, sale subito a 1,1885.
– 2 dicembre 1999: per la prima volta in parita’ con la divisa americana, un euro vale un dollaro.
– 27 gennaio 2000: scende sotto la parita’.
– 26 ottobre 2000: crolla al minimo storico di 82,30 cents.
– 11 settembre 2001: gli attacchi alle Twin Towers portano l’euro sull’altalena tra 0,86 e 0,91 dollari.
– 8 ottobre 2001: con l’offensiva Usa in Afghanistan l’euro si risolleva e tocca quota 92,14 centesimi.
– 1 gennaio 2002: e’ il primo giorno di circolazione effettiva della moneta unica, che l’indomani sale a 90 centesimi.
– 15 luglio 2002: dopo 29 mesi torna in parita’ col dollaro e sale fino a 1,0023.
– 20 marzo 2003: con l’attacco americano all’Iraq l’euro oscilla tra 1,05 e 1,06 dollari.
– 19 maggio 2003: va oltre la quotazione della nascita salendo a 1,17 dollari dopo che il segretario al Tesoro Usa Snow sembra favorire una politica del dollaro debole.
– 28 novembre 2003: supera quota 1,20 dollari con l’acuirsi del rischio terrorismo.
– 5 gennaio 2004: la Fed si dichiara non preoccupata per la debolezza del dollaro e l’euro sfiora quota 1,27.
– 27 maggio 2004: la galoppata dei prezzi del petrolio mette sotto pressione il dollaro e l’euro vola a 1,28.
– 10 novembre 2004: continua il declino della moneta statunitense, nuovo record dell’euro sopra quota 1,30 dollari.
– 30 dicembre 2004: Washington sta alla finestra e l’euro tocca il record resistito per quasi tre anni, a 1,3666 dollari.
– 8 luglio 2005: al termine di una lunga serie di ribassi anche dovuti alla bocciatura del progetto di Costituzione europea tocca i minimi da 13 mesi a 1,1898.
– 8 settembre 2005: gli uragani che devastano gli Usa spingono la moneta unica europea, che sale a 1,24 dollari.
– 7 novembre 2005: precipita di nuovo a 1,1776 con la guerriglia urbana nelle periferie di Parigi.
– 12 maggio 2006: al termine di una corsa durata per tutta la primavera l’euro si ferma a un passo da 1,30 dollari.
– 10 luglio 2007: tocca il nuovo record superando quota 1,37 dollari e, due giorni dopo, sfonda gli 1,38.
– 12 settembre 2007: la crisi dei mutui subprime si fa sentire: euro sopra 1,39 dollari.
– 20 settembre 2007: in scia al taglio dei tassi della Fed il dollaro precipita e l’euro supera per la prima volta nella sua storia quota 1,40 dollari.
– 31 ottobre: si avvicina a 1,45 dollari dopo il taglio dei tassi Usa.
– 14 dicembre 2007: la crisi del credito pesa sull’euro che torna sotto 1,45 dollari.
– 22 gennaio 2008: la Fed taglia a sorpresa i tassi di 75 punti base e l’euro rimonta sopra 1,46 dollari.
– 30 gennaio 2008: altro taglio di mezzo punto da parte della Fed e la moneta unica torna vicina a 1,49 dollari.
– 27 febbraio 2008: l’euro sfonda quota 1,50 sul timore che la Federal Reserve prosegua nella politica di aumento dei tassi.
– 13 marzo 2008: continua sempre più rapida la corsa dell’euro: tocca quota 1,56 contro il dollaro per la crisi del credito e il rischio liquidazione del fondo Carlyle Capital.
– 22 aprile 2008: l’euro raggiunge quota 1,6019, record storico sul dollaro, dopo che il governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, ha ipotizzato un aumento dei tassi europei.
– 26 giugno 2008: dopo un periodo di calma, la moneta europea ritorna a ridosso dei 1,58 dollari per il prossimo annuncio della Bce di un aumento dei tassi.
– 3 luglio 2008: l’euro sfiora nuovamente quota 1,60 con il rialzo dei tassi europei, per poi ripiegare dopo l’annuncio della Bce che non vi saranno a breve altri aumenti.
– 8 luglio 2008: il presidente della Fed, Ben Bernanke, annuncia la possibile estensione fino al 2009 della linea di credito per le istituzioni finanziarie messe in difficoltà dal ‘credit crunch’ e l’euro rallenta a 1,565 dollari.
– 11 luglio 2008: riprende la corsa dell’euro verso quota 1,60 dollari per la crisi di Freddie Mac e Fannie Mae
– 15 luglio 2008: nuovo record storico a 1,6038 dollari.
– Nei mesi successivi, con l’imperversare della crisi finanziaria ed economica, l’euro via via ripiega sul dollaro per arrivare anche a minimi attorno a 1,25 e risalire successivamente sulla soglia di 1,3.
– 15 dicembre: l’euro tocca i 90,21 pence sulla sterlina, il livello massimo dal debutto della divisa unica nel 1999. E gli economisti prevedono che le due divise sono destinate a raggiungere presto la parità, stima poi smentita con la crisi dell’eurozona.
– 16 novembre 2009: il dollaro dopo una continua forte pressione sfiora di nuovo 1,50 sull’euro in un mercato sempre più orientato verso asset più rischiosi e remunerativi del biglietto verde e nonostante i primi timori sulla solvibilità della Grecia.
– 14 gennaio 2010: ripiega su dollaro e inizia la discesa anche sullo yen. Iniziano le tensioni sul debito sovrano e le dichiarazioni della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, secondo cui con la crisi della Grecia la valuta europea va incontro a “una fase molto difficile” innestano una serie di ribassi.
– 27 gennaio: torna ai minimi sul dollaro (1,4022) sotto il peso dei conti in rosso di Atene.
– 14 maggio: scende sotto gli 1,25 dollari a breve distanza dal minimo di 18 mesi segnato a 1,2433.
– 17 agosto: dopo mesi di altalena l’euro rivede quota 1,30 dopo il buon esito delle aste di Irlanda e Spagna. Dopo essere tornata a ridosso di 1,4 la moneta unica chiude l’anno vicina a 1,3 dollari.
– 3 marzo 2011: vola verso 1,40 dollari spinto dal presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che ventila la possibilità di un rialzo dei tassi.
– 6 aprile: vola a 1,43 segnando i massimi sul biglietto verde da oltre 15 mesi.
– 3 maggio: torna sopra quota 1,44 dollari in vista dello sblocco di un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia.
– 11 luglio: parte l’attacco al debito pubblico italiano e l’euro tocca il minimo storico nel cross con il franco svizzero fino a 1,1717. La paura per la crisi del debito affonda la valuta europea mentre il franco, moneta rifugio per eccellenza, segna un rafforzamento generalizzato.
– 6 settembre: con la crisi del debito accentua il calo sotto 1,4 dollari.
– ottobre-novembre: oscilla tra 1,35 e 1,33 dollari con l’alternarsi delle notizie sulla sostenibilità del debito sovrano in Europa e in Italia in particolare.
– 12 dicembre: nonostante l’impegno del Vertice Ue salva-euro dell’8 e 9 dicembre la moneta unica scende sotto 1,32 dollari ai minimi da 2 mesi.
– 14 dicembre: scende sotto 1,30 dollari. La Banca centrale svizzera decide di mantenere il tasso minimo di 1,20 franchi per un euro, stabilito all’inizio di settembre e continuerà a far prevalere tale “corso minimo” con “tutta la determinazione necessaria”.
– 27 dicembre: si stabilizza intorno a quota 1,30 dollari.