Economia

Trump incontra AD FCA, GM e Ford. Fields: “grazie per ritiro da TPP”

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Il presidente Donald Trump incontra alla Casa Bianca i numeri uno dei principali colossi dell’auto. Il messaggio che si prepara a lanciare, così come ha fatto nell’incontro con i dirigenti della Corporate America il giorno prima, si riassume in quello che è diventato il suo slogan: “Buy American and hire American“, una dichiarazione che è stata l’asse portante del discorso che il presidente ha proferito lo scorso 20 gennaio, nella cerimonia di inaugurazione della 45esima presidenza degli Stati Uniti.

Prima di incontrare i Ceo di FCA, Ford, General Motors, Trump si affida a Twitter e scrive:

“Alle 9.00 incontreremo i top dirigenti del settore automobilistico e parleremo di lavoro in America. Voglio che vengano creati qui nuovi impianti, per macchine che vengano vendute qui!”

Trump promette meno regole e meno tasse per i colossi dell’auto e afferma anche che l’ambientalismo è ormai “fuori controllo”, pur definendosi “un ambientalista”.

Il neo presidente degli Stati Uniti ha lanciato forti critiche nelle settimane precedenti il suo insediamento alla Casa Bianca proprio contro i grandi colossi dell’auto, minacciando l’imposizione di dazi doganali del 35% alle aziende che producono veicoli all’estero, per poi venderli negli Usa.

Ma sembra, almeno di fronte ai microfoni dei giornalisti, che la tensione abbia lasciato il posto a un clima decisamente più disteso. Tanto che Mark Fields, numero uno di Ford – il colosso ha da poco cancellato un investimento in Messico – ringrazia apertamente Trump per aver ritirato gli Usa dal TPP.

Fields ha sottolineato che l’accordo commerciale non avrebbe risolto la questione dello svantaggio che gli Usa soffrono nei confronti delle aziende giapponesi: svantaggio dovuto alla minore competitività del dollaro rispetto allo yen.

Tra i titoli del settore auto, FCA registra una performance migliore delle rivali, balzando di oltre +4%, anche sulla scia della fiducia rinnovata sul titolo da Goldman Sachs. L’attenzione sulle possibili dichiarazioni dell’AD Sergio Marchionne è particolarmente alta, alla luce delle accuse mosse dall’agenzia Usa EPA, secondo cui il colosso avrebbe barato nei test sulle emissioni diesel.