Economia

Nomine targate Renzi. M5S: Conflitto di interessi

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ROMA (WSI) – Nomine nella partecipate pubbliche nel solco della continuità, per volere di Renzi come gridano i grillini. Il premier Paolo Gentiloni ha messo mano al dossier nomine e ha confermato i grandi nomi nelle società partecipate mentre ha provveduto alle sostituzioni dove è stato in un certo senso costretto. Da qui l’accusa mossa da Beppe Ggrillo sul suo blog:

“Lo scandalo per corruzione in Consip, in cui è coinvolto anche penalmente il giglio magico di Renzi, a quanto pare è come se non esistesse per Renzi. Adesso si sta dedicando, senza avere alcun titolo, a gestire le nomine e a piazzare i suoi uomini, molti chiaramente di origine toscana, nelle società cassaforti dello Stato, quelle che gestiscono miliardi di soldi pubblici, come Poste Italiane. E tutto ciò a pochi mesi dal voto. Questo è grave, intollerabile e pericoloso!”.

Partendo dalle conferme in Eni restano l’amministratore delegato Claudio Descalzi e la presidente Emma Marcegaglia. A giocare un ruolo di forza nel, rinnovo del mandato a Descalzi una strategia tutta giocata sulla rifocalizzazione e sul rafforzamento dell’upstream, in un settore considerato chiave, insieme alla ristrutturazione di altri segmenti, come la raffinazione, il gas e la chimica.

In Enel dove rimangono ai loro posti l’ad Francesco Starace e il presidente Patrizia Grieco. Dopo i rinnovi, l’azienda si appresta a grandi cambiamenti con una nuova divisione globale da istituirsi a breve e dedicata a tutti quei servizi a valore aggiunto da fornire ai clienti: 30 milioni in Italia, 60 in tutto il mondo.

All’Enav è stata confermata come amministratore delegato Roberta Neri. Il board ha riconosciuto i risultati importanti raggiunti che hanno anche sorpreso il mercato. Da qui una politica dei dividendi annunciata anche per il 2017, con un aumento del 4%. Un flusso di cassa elevato – a 108 milioni – e un debito sotto le attese.

Per quanto invece riguarda le nuove nomine, Mauro Moretti lascia la guida di Leonardo-Finmeccanica e al suo posto arriva l’ex banchiere Alessandro Profumo. Sotto la guida di Moretti, il gruppo ha registrato meno debiti ed è tornato a dichiarare profitti, ma ha meno personale e meno ricavi. A pesare sulla scelta di sostituire l’ingegnere la sua condanna al processo per la strage di Viareggio. Cosa farà Profumo? Punterà soprattutto sullo sviluppo e alla crescita come ha fatto in Unicredit, valorizzando le competenze interne.

Nuovi nomi arrivano anche alle Poste Italiane con Francesco Caio che lascia il posto di amministratore delegato a Matteo Del fante. A pesare sull’uscita di Caio le mancate operazioni di acquisto di Pioneer da Unicredit, passata in mano ai francesi di Amundi. Nuovo presidente Maria Bianca Farina, che arriva dal settore assicurativo Poste Vita. Infine in Terna da una parte è stata confermata al presidente Catia Bastoli, dall’altra è stato nominato come nuovo amministratore delegato Luigi Ferraris.