Italia, Ue apre a flessibilità su deficit per clausola investimenti
Il commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici, ha mostrato apertura verso le richieste di flessibilità sul Patto richieste dal governo italiano, riconoscibile in seguito alla valutazione della spesa per investimenti. “Il programma di stabilità indica un impatto della spesa pubblica per investimenti pari allo 0,2%, al di sotto dello 0,25% accordato all’Italia nel quadro della clausola di flessibilità” ha detto Moscovici, “questo scarto di 1,6 miliardi è dovuto alla caduta degli investimenti finanziati attraverso la Ue, circa 3,1 miliardi nel 2015 e 0,3 miliardi nel 2016 a causa del nuovo periodo di programmazione”. Se si escludono dal calcolo gli investimenti finanziati dall’Ue “l’investimento pubblico è aumentato marginalmente nel 2016 per 1,1 miliardi: stiamo valutando questo fattore e decideremo prossimamente se la deviazione può essere accolta come chiesto dall’Italia: direi che si tratta di un fattore che spiega la situazione che va piuttosto nella buona direzione”.
La spesa per investimenti nel 2016 è complessivamente diminuita, fatto che impedirebbe la concessione di flessibilità sul deficit. La posizione di Roma è quella di tenere conto della spesa realizzata attraverso contributi alle imprese e dell’influenza degli investimenti co-finanziati dalla Ue.
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