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Italiani più euroscettici di tutti: 6 su 10 anti Ue

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ROMA (WSI) – Gli italiani i più insoddisfatti tra i cittadini europei di stare nella stessa Ue. A dirlo il consueto sondaggio annuale commissionato dal Parlamento europeo e che verrà pubblicato mercoledì 18 ottobre. Il Parlametro 2017 è stato realizzato tra il 23 settembre e il 2 ottobre con interviste faccia a faccia a 27.881 cittadini europei maggiori di 15 anni nei 28 Stati dell’Ue.

In base a quanto anticipato dall’agenzia di stampa Ansa, due terzi dei cittadini europei, il 64%, pensa che appartenere all’Unione europea sia stato benefico per i propri Paesi, ma questa percentuale scende al 39% in Italia, che registra il dato più basso nell’Ue nonostante il miglioramento di un punto percentuale rispetto al 2016.

Uno degli aspetti che emergono dal sondaggio è che complessivamente negli Stati Ue il dato delle persone che ritengono fonte di benefici appartenere all’Unione è più alto di quattro punti percentuali – l’anno scorso erano il 60% – mentre la percentuale di cittadini che pensano che l’appartenenza all’Ue non sia stato un vantaggio per i propri Paesi è scesa di sei punti, dal 31% del 2016 al 25% del 2017.

Lo scetticismo degli italiani verso l’Ue è cosa risaputa. In base al Rapporto sugli italiani e la politica estera realizzato dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell’Università di Siena insieme con l’Istituto affari internazionali (Iai), rivela infatti che più di un italiano su tre, il 36%, voterebbe per l’uscita dall’euro in un ipotetico referendum, e se la domanda fosse sulla permanenza nell’Ue, il 31% direbbe addio ai 26 partner rimasti dopo la Brexit.

È ancora una maggioranza quella che vuole restare nell’Unione europea (61%) e nell’Eurozona (55%), ma cresce lo scetticismo nel percorso di integrazione. Dati che fanno riflettere in vista dell’apertura della campagna elettorale in Italia e che potranno essere punto di forza per i partiti che cavalcano l’onda del populismo e dell’euroscetticismo.