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Fine di un’epoca: dopo oltre un secolo GE lascia Dow Jones

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Fine di un’epoca. General Electric (GE) la conglomerata Usa, fino a qualche anno fa una delle migliori blue chip americane e una delle aziende che valeva di più in termini di capitalizzazione di mercato, dovrà dire addio al Dow Jones del quale era uno dei titoli originali – parliamo del 1896 – e dov’era anche il più antico dei suoi trenta componenti.

Dal prossimo 26 giugno, GE sarà sostituita –  ha annunciato ieri sera S&P Dow Jones Indices, la società che gestisce l’indice – da Walgreens Boots Alliance,  anch’essa una lunga storia, con radici nel 1901 a Chicago, attiva nel settore farmaceutico e retail in 25 paesi con una capitalizzazione di mercato è attualmente attorno ai 64 miliardi.

L’avvicendamento, atteso da tempo, è l’ultimo gradino in ordine temporale del declino di GE. Una crisi iniziata negli ultimi anni e che il colosso Usa non è riuscito a contenere. A nulla sono valsi il cambio dei vertici, il taglio del dividendo e la ristrutturazione: Ge non è riuscita a invertire rotta, lasciandosi alle spalle il periodo d’oro degli anni 1990 quando era la società americana che valeva di più.

Il gruppo, nei decenni sinonimo di lampadine, elettrodomestici e televisione, motori per aerei, centrali energetiche e servizi finanziari, è ora impegnato nell’ultima grande ristrutturazione, che potrebbe concludersi con un definitivo ridimensionamento e anche breakup delle attività.

”Siamo concentrati nell’esecuzione del piano che abbiamo presentato per migliorare la nostra performance”, ha afferma un portavoce di GE.

Nel giro dell’ultimo anno il titolo GE si è quasi dimezzato, bruciando oltre cento miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato (che oggi oscilla attorno ai 113 miliardi).

Il terremoto GE si aggiunge ad altre espulsioni “industriali” eccellenti nella virata sempre più pronunciata verso il premio all’economia dei servizi e della tecnologia, nel 2009 quella di General Motors e nel 2013 di Alcoa.