Economia

Wall Street chiude in rialzo, JP Morgan batte attese

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NEW YORK (WSI) –  Finale di seduta positivo per gli indici azionari Usa con gli indici vicini ai massimi intraday. Il mercato ignora una serie di dati macroeconomici Usa deludenti cosi’ come il ritracciamento del petrolio dopo tre sedute di fila in rialzo (dovuto a scorte settimanali Usa cresciute oltre le stime).

Il Dow Jones avanza dell’ 1,06%, a quota 17.901. L’S&P 500 guadagna l’1% a quota 2.082 punti. Il Nasdaq sale dell’1,55%, a quota 4.947.

Gli investitori sono incoraggiati da dati arrivati dalla Cina sulle esportazioni e dalla trimestrale oltre le stime di JP Morgan, che nel primo trimestre del 2016 ha visto gli utili scendere del 6,7%, attestandosi a $5,52 miliardi, dai $5,91 miliardi del primo trimestre dello scorso anno.

Sia gli utili che il fatturato di JP Morgan hanno comunque battuto le attese degli analisti. Da segnalare che, nel corso del 2016, le azioni di JP Morgan sono scese oltre -10%.

Domani tocchera’ a Bank of America, Wells Fargo e Citi pubblicare i loro conti. La propensione al rischio e’ dimostrata dal fatto che l’indice della volatilita’ (Vix -6,2%) e il settore delle utility sono in calo (-0,9%).

Dal fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio sono calate dello 0,3% a marzo, piu’ delle stime. I prezzi alla produzione sono scesi dello 0,1%, anche in questo caso sotto le attese. Ora si attendono le scorte settimanali di petrolio Usa: il dato potrebbe indicare per altro il calo della produzione sotto i 9 milioni di barili al giorno per la prima volta dall’ottobre 2014. Arrivera’ poi il Beige Book della Federal Reserve.

Sul valutario, l’euro segna un notevole ribasso, cedendo -0,71%, a $1,1305, mentre il rapporto dollaro/yen sale +0,66%, a JPY 109,26. La sterlina, che continua a scontare lo scenario Brexit perde sul dollaro -0,22%, a $1,4244.

Per la prima volta dopo tre sedute di fila in rally culminate ieri con un ritorno a livelli che non si vedevano dal novembre 2015, il petrolio ha chiuso in calo. Il contratto a maggio al Nymex e’ scivolato dell’1%, 41 centesimi, a 41,76 dollari al barile. Le quotazioni hanno risentito delle scorte settimanali Usa diffuse oggi dal dipartimento americano dell’Energia: il dato e’ cresciuto di 6,634 milioni di barili, oltre le attese pari a un rialzo di 1,8 milioni di barili.

Le quotazioni hanno pero’ ridotto le perdite rispetto ai minimi toccati nell’immediato grazie al calo superiore alle attese delle scorte a Cushing, Oklahoma (il centro nevralgico del comparto americano dove avviene la consegna fisica dei future sul greggio). Altro fattore positivo e’ la discesa della produzione sotto quota 9 milioni di barili al giorno per la prima volta dal settembre 2014. L’attivita’ nelle raffinerie tuttavia e’ scesa del 2,2% contro un -0,1% previsto.

Anche l’oro, un altro asset preferito durante periodi di incertezza, ha finito in ribasso per la prima volta dopo quattro sedute di fila in rialzo.