Economia

Fed in trappola, mercato crede in politica accomodante all’infinito

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Qualunque cosa decida di fare la Federal Reserve sbaglierà. Se apporterà quest’anno un rialzo dei tassi come alcuni membri del direttivo della banca centrale hanno fatto intendere, il mercato rimarrà deluso e potrebbe destabilizzarsi. Se invece continuerà con le politiche ultra accomodanti nonostante i dati macro positivi in particolare sul fronte del mercato del lavoro, il rischio è quello di creare una bolla finanziaria.

Creando soldi dal nulla con un piano di allentamento monetario senza precedenti, la Federal Reserve ha già distorto i mercati finanziari. In Usa tutti e tre i principali indici di Borsa hanno toccato i massimi giornalieri di sempre lunedì scorso. Il presidente della banca centrale, Janet Yellen, potrebbe chiarire i dubbi degli investitori la prossima settimana.

Se parlerà con più concretezza di un eventuale stretta monetaria – o anche due – entro fine anno, come hanno già fatto prima di lei i governatori della Fed di New York e di San Francisco, William Dudley e John Williams, i mercati potranno prepararsi all’evento e la banchiere centrale potrebbe riguadagnare la credibilità. Ma con tutta probabilità non lo farà e preferirà invitare alla cautela.

Yellen interverrà al simposio di Jackson Hole, una valle nello stato del Wyoming, venerdì prossimo e per gli operatori di mercato sarà l’evento più importante di agosto. Difficilmente svelerà le sue carte, perché secondo gli analisti deve tenere qualsiasi porta aperta. È questo il grande dilemma.

I dubbi su quando la Federal Reserve imporrà una stretta monetaria, la seconda in dieci anni e la prima da dicembre 2015, tengono sotto scacco gli investitori da tempo e dividono gli analisti.

La Fed è in una posizione molto difficile se non impossibile, ma ci sono valide ragioni per imporre un rialzo dei tassi già a settembre. Così la pensa il chief U.S. economist di Barclays, Michael Gapen, a dire il vero, fa parte di quella minoranza di analisti convinta che la Fed imporrà una stretta nella riunione di politica monetaria del mese prossimo.

“Spero che agisca e dica cose interessanti”, dice l’economista, secondo cui “i mercati hanno bisogno che si faccia avanti. Ha perso un po’ di credibilità nella comunità di investitori. Ci sono molti operatori convinti che non ci siano dati macro positivi sufficienti a spingerla a intervenire di nuovo”.

Gapen spera insomma che Yellen faccia la parte del falco e che esprima maggiore fiducia nell’economia americana. Detto questo non può garantire un rialzo dei tassi a settembre perché prima la banca centrale vuole conoscere il risultato del report occupazionale di agosto.

Se il rapporto governativo in calendario il 2 settembre mostrerà un terzo mese di fila di creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro in Usa, allora il mercato potrebbe prepararsi a un rialzo del costo del denaro a breve e forse persino due strette monetarie entro la fine dell’anno.