L’inflessibilità di Bruxelles contro la manovra economica del governo italiano, la cui tenacia ha già suscitato critiche illustri, sarebbe volta a mettere “una nazione contro l’altra”. Lo ha scritto l’economista Luigi Zingales in un editoriale pubblicato dal New York Times, precisando che la strategia prenderebbe origine dalla crisi di consenso della cancelliera Merkel in Germania e del presidente Macron in Francia. I due, “perdono popolarità nel loro Paese” e amerebbero “scaricare la colpa su un furfante straniero come il nuovo governo italiano”.
Inoltre, c’è in gioco la credibilità stessa della Commissione Ue: “Il problema è che sarebbe un suicidio politico esser visti come fautori di concessioni all’Italia”, ha scritto Zingales, anche se questo “solleva una questione: la Commissione ha piegato le regole di budget già in passato. Allora perché questa intransigenza con il governo italiano?”.
Secondo l’economista dell’università di Chicago il rigetto della manovra potrebbe essere il primo atto di una tragedia che si conclude con l’uscita dall’Eurozona: “La decisione non ha conseguenze economiche immediate, ma sul piano politico ne ha di enormi, segna un netto aumento delle tensioni politiche tra l’Italia e il resto d’Europa; tensioni che potrebbero anche causare l’uscita dell’Italia dall’Eurozona”, ha scritto.
Zingales, in conclusione, suggerisce all’Ue di gettare le armi; anche per evitare conseguenze ben peggiori: “Il miglior modo per prevenire la diffusione della peggiore forma di populismo…è riconoscere e risolvere le legittime lagnanze della larga fetta della popolazione italiana che ha eletto questo nuovo governo in Italia”.