Economia

Wall Street si risolleva nel finale, chiusura positiva

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NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio in rosso, Wall Street riprende a correre e chiude in rialzo. Gli investitori sembrano avere digerito il rapporto del lavoro di settembre, per quanto deludente. Preferiscono a quanto pare inseguire il rally del petrolio, che a sua volta sostiene il comparto energetico. Il Dow Jones sale di 70,99 punti (+0,44%) a quota 16.343. L’S&P 500 guadagna 6,84 punti (+0,35%), a quota 1.930,66. Il Nasdaq avanza di 27,76 punti (+0,6%), a quota 4.654,85. Il petrolio fa segnare un +1,8% a 45,54 dollari al barile.

Nelle prime battute, il Dow sale dell’1,23% a 16.472 punti. Lo S&P 500 fa +1,41% a 19.51 punti mentre il Nasdaq sale dell’1,75% a 4.708 punti.

La prima parte della seduta odierna è stata condizionata dai dati sull’occupazione di settembre. Il tasso di disoccupazione e’ rimasto al 5,1% come previsto ma il numero di posti di lavoro creati si e’ fermato a 142.000 contro attese per 200.000. Come se non bastasse, il dato di agosto e’ stato rivisto a 136.000 da 173.000 posti creati e quello a luglio a 223.000 da 245.000. Il timore ora e’ che l’economia Usa stia migliorando a un passo piu’ lento delle stime.

Di conseguenza la Federal Reserve potrebbe aspettare ulteriormente prima di iniziare ad alzare i tassi per la prima volta dal 2006. E infatti stando ai future sui Fed Funds, la prima stretta e’ attesa nel marzo 2016.

Tra gli altri dato macro della giornata, gli ordinativi alle fabbriche negli Stati Uniti sono scesi in agosto dell’1,7% rispetto al mese precedente. Il dato e’ peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un ribasso contenuto all’1,2%. Rivisto in calo il dato di luglio che ora riflette una crescita dello 0,2% anziche’ dello 0,4% come indicato in precedenza.

Male anche l’indice Ism di New York che e’ sceso in settembre a 44,5 punti dai 51,1 di agosto. Ogni dato sotto quota 50 punti indica una fase di rallentamento delle attivita’ economiche che dunque nello stato di New York hanno registrato una fase di forte difficolta’ nel corso dell’ultimo mese.

Sul valutario, il dollaro perde l’1% contro l’euro che si riporta a 1,1304. Rispetto al franco la moneta unica cede lo 0,18% a 1,0921, sulla sterlina sale dello 0,45% a 0,7432. Tasso di cambio dollaro yen in perdita dello 0,66% in area 119,14.

Tra le materie prime, il petrolio ha chiuso in rally la seduta odierna. Il contratto a novembre ha guadagnato 80 centesimi, l’1,8%, a quota 45,54 dollari al barile ma nel durante era arrivato a perdere oltre l’1% sulla scia di un rapporto deludente sull’occupazione a settembre. A fare invertire rotta e’ stato il numero delle trivelle petrolifere attive negli Stati Uniti, sceso per la quinta settimana di fila. Stando al rapporto pubblicato ogni venerdi’ dal gruppo di servizi petroliferi Baker Hughes, nella settimana finita oggi i pozzi sono calati di 26 unita’ a 614, minimo dell’agosto 2010 e mille in meno di piu’ di un anno fa.

Il futures Brent guadagnano lo 0,29% a 47,83 dollari al barile. Oro e argento (+3% a 15 dollari) schizzano al rialzo dopo il report occupazionale deludente. I futures sul metallo prezioso registrano un progresso dell’1,85% a 1.134,17 dollari l’oncia.