Durante tutto il corso del 2021, Wall Street ha continuato la loro corsa, infrangendo sempre nuovi record storici. Poi nel primo trimestre 2022 i listini Usa hanno virato riportando un forte declino, profondo, ma non ancora brutale.
La forte flessione di ieri a Wall Street si sta estendendo anche nella giornata di oggi, con tutti e tre i principali indici in calo. La brutale ondata di vendite di mercoledì (Nasdaq -4,7%, S&P -4%, DJIA -3,57%) è stata innescata da crescenti timori che la Fed stia cercando di ridurre drasticamente l’inflazione attraverso una serie di aumenti dei tassi di interesse, lasciando i mercati azionari esposti a ulteriori perdite.
I recenti risultati trimestrali dei rivenditori al dettaglio dei pesi massimi Walmart e Target hanno mostrato che la spesa dei consumatori è in calo mentre i costi di produzione e trasporto continuano ad aumentare. Target ha perso un quarto del suo valore di mercato solo ieri.
Wall Street, l’analisi tecnica dell’indice S&P500
Il grafico dell’indice S&P 500 rimane preoccupante, con la candela di mercoledì che pone le basi per ulteriori perdite. Il minimo del 25 marzo 2021 a 3.860 punti è minacciato e se rotto in modo convincente, lascerebbe il minimo del 4 marzo 2021 a 3.723 punti come prossimo obiettivo. Si continuano a formare una serie di massimi e minimi inferiori.
I dati dei day trader mostrano che il 70,56% dei trader è net-long con il rapporto tra i trader long e short da 2,40 a 1. Il numero di trader net-long è del 20,82% in più rispetto a ieri e del 2,51% in più rispetto alla scorsa settimana, mentre il numero di trader net-short dei trader è inferiore del 17,85% rispetto a ieri e del 14,48% in più rispetto alla scorsa settimana.
Di solito prendiamo una visione contrarian al sentiment e il fatto che i trader siano net-long suggerisce che i prezzi dell’indice guida di Wall Street potrebbero continuare a scendere.
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