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Wall Street positiva, S&P tocca nuovi record

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NEW YORK (WSI) – Nuova seduta di rialzi per Wall Street, che aggiorna i massimi storici. Il Dow segna un aumento dello 0,02% a 15.464 punti, il Nasdaq fa +0,61% a 3.600 punti mentre lo S&P 500 cresce dello 0,30% a 1.680 punti. Il petrolio resta in rialzo: i future ad agosto gudagnano lo 0,63% a 105,57 dollari il barile. I titoli di Stato americani girano nuovamente in positivo con il rendimento del bond decennale, benchmark del settore, ora in calo al 2,57% e quello del trentennale in ribasso al 3,6%. Sui mercati valutari, l’euro cala a 1,3067 dollari mentre il biglietto verde avanza a 99,38 yen.

Fari puntati sulla nuova tornata di trimestrali. Oggi è toccato a J.P. Morgan alare il velo sul bilancio. I profitti della banca Usa si sono attestati sopra le stime. L’istituto newyorchese, il primo a riportare la trimestrale tra i big di Wall Street, ha chiuso il periodo con utili netti nel secondo trimestre per 6,5 miliardi di euro o 1,60 dollari ad azione su un giro d’affari di 25,21 miliardi. I risultati sono migliori delle attese degli analisti che si attendevano utili per 5,6 miliardi, o 1,44 dollari ad azione, e ricavi per 24,96. Un anno fa, il gruppo bancario guidato da Jamie Dimon aveva riportato profitti per 4,96 miliardi su ricavi 22,18 miliardi. Secondo quanto comunicato da JpMorgan, i risultati del trimestre includono un guadagno extra di 15 centesimi ad azione derivanti da minori accantonamenti in vista di perdite sul credito.

Sempre all’interno della sfera societaria e finanziaria, Wells Fargo, il maggiore istituto statunitense erogatore di mutui, ha riportato utili netti nel secondo trimestre in aumento del 20% a 5,27 miliardi, 0,98 dollari, rispetto ad attese Thomson Reuters Ibes di 0,93 dollari, su ricavi per 21,4 miliardi (21,22 mld le stime). I risultati sono stati favoriti, dice la banca, da minori accantonamenti per coprire crediti problematici. L’istituto prevede alla fine del trimestre un Tier 1, in base alle regole di Basilea 3, dell’8,54%.

Dell avanza dopo che l’investitore miliardario Carl Icahn ha annunciato l’intenzione di rilanciare l’offerta per assicurarsi il gruppo di Pc. Di tutt’altro tenore la performance di Bristol-Myers Squibb che paga il declassamento del broker Jefferies.

Sul versante macro, nel mese di giugno i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,8% dal +0,5% del mese precedente ed a fronte del +0,5% stimato dagli analisti. Il dato è stato comunicato dal Dipartimento del Lavoro americano (BLS). Su base annua si è registrato un incremento del 2,5%. Il dato tendenziale segnala un incremento dell’1,7% come atteso.

L’indice della fiducia dei consumatori americani misurato dall’Universita’ del Michigan e’ salito in luglio a 83,9 punti da 82,7 il mese precedente. Il dato e’ migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un rialzo a quota 83,6 punti.

I riflettori si spostano sugli interventi di alcuni membri del consiglio direttivo della Federale Reserve. Anche se la banca centrale resta spaccata al suo interno, come evidenziano le minute pubblicate ieri, le ultime parole del numero uno Ben Bernanke hanno placato le tensioni sui mercati. Il banchiere, cui rimangono sei mesi di mandato, ha sottolineato che «la politica monetaria altamente accomodante è quello di cui ha bisogno l’economia americana».

Rispondendo alla domanda di un giornalista nel corso di un suo intervento a Cambridge, in Massachusetts, il banchiere ha fatto capire che i tassi di interesse potrebbero essere mantenuti vicini allo zero anche dopo che il tasso di disoccupazione si abbassa fino al 6,5%. La soglia precedente era stata fissata al 7%.

Le rassicurazioni di Bernanke hanno sostenuto Wall Street, che si è resa protagonista ieri di una chiusura da record, con gli indici principali che hanno raggiunto nuovi massimi storici intragiornalieri. Favorite dalla prova dei mercati Oltreoceano, le Borse europee hanno fatto bene, in particolare per quanto riguarda le piazze finanziarie ‘core’ ovvero dei paesi più solidi finanziariamente. Molto meno slancio invece per l’azionario dei paesi più fragili.

In ambito valutario, euro -0,35% a $1,3048. Il cambio dollaro yen si attesta a 99,15 (+0,21%), euro-franco svizzero -0,01% a 1,2396. Euro/yen -0,22% a JPY 129,35.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio -0,18% a 104,72 dollari al barile. Il prezzo dell’oro -0,28% a 1.276,30. Quanto ai Treasuries, i rendimenti decennali di riferimento scambiano al 2,54%. Nell’ultimo mese hanno guadagnato 34 punti base.