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Wall Street in calo fino a fine anno, dice Morgan Stanley. Ecco perché

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Nuovo allarme di Morgan Stanley sulle azioni di Wall Street, destinate a perdere ulteriormente terreno fino alla fine dell’anno. Il motivo – secondo Mike Wilson, chief equity strategist della banca d’affari Usa – è da ricercarsi prevalentemente nella contrazione dell’offerta di dollari in alcune delle maggiori economie del mondo. “L’aumento progressivo dei tassi di interesse e la riduzione del bilancio della Fed  – fa notare l’esperto – potrebbero  provocare una crisi in qualche parte del mondo, se non addirittura negli Stati Uniti”.

Questo perché tassi di interesse più elevati creano un freno per l’economia statunitense, rendendo più costoso per le aziende e le famiglie prendere in prestito denaro. Allo stesso tempo, un dollaro più forte rende più difficile per le economie emergenti ripagare il debito denominato in dollari.

Se ciò dovesse accadere – continua Wilson – la Fed sarà probabilmente costretta a invertire la rotta sull’aggressiva stretta monetaria che ha promesso di mettere in campo per contrastare l’inflazione.

I primi problemi della politica da falco della Fed sono già emersi ha detto Wilson, indicando i dati “M2”, ovvero la massa monetaria denominata in dollari, una misura chiave della valuta  in circolazione che mostra come l’offerta di moneta abbia iniziato a ridursi negli ultimi 12 mesi. Per le “quattro grandi economie”: Stati Uniti, Cina, zona euro e Giappone, la M2 in dollari ha raggiunto il picco nel marzo 2021 e, successivamente, è diminuito di $ 4 trilioni, secondo i dati di Morgan Stanley.

“Il dollaro Usa è molto importante per la direzione dei mercati a rischio ed è per questo che seguiamo così da vicino la crescita di M2″, ha affermato Wilson, aggiungendo che tenere traccia del tasso di  variazioni dell’offerta di moneta nelle maggiori economie, fornisce indicazioni rilevanti sul corso dei prezzi azionari. Questa contrazione dell’offerta di moneta sta avvenendo in un momento in cui il dollaro viene scambiato vicino al livello più forte degli ultimi 20 anni.

 

Quando la Fed potrebbe finalmente invertire la rotta nella sua politica monetaria? Wilson ha affermato che gli investitori dovrebbero tenere d’occhio i segnali che indicano che il dollaro Usa più forte sta diventando un problema a livello nazionale. Solo allora la banca centrale Usa comunicherà un cambio di strategia.

Resta tuttavia da vedere se anche una eventuale marcia indietro della Fed su tassi di interesse e riduzione del bilancio possa essere sufficiente per scongiurare una crisi. Il presidente della Fed Jerome Powell ha sottolineato in più occasioni che la Fed non può rischiare di tagliare i tassi di interesse prematuramente. Tuttavia, secondo Wilson, a questo punto, probabilmente sarebbe già troppo tardi per evitare una recessione degli utili, generalmente definita da due trimestri di crescita negativa degli utili per l’indice di Wall Street S&P 500.