(Teleborsa) – Nessun accenno di ripresa per la borsa di Wall Street, che gira la boa con gli indici in profondo rosso sulla scia della delusione per l’attesissimo report sul mercato del lavoro. Gli economisti si aspettavano per il mese da poco concluso un incremento dei posti di lavoro non agricoli di oltre 500.000 unità, ma il dato si è fermato a quota 431.000 mila. Si tratta del valore più alto dal marzo del 2010, ma non soddisfa in quanto 411.000 di questi posti sono legati ad assunzioni temporanee per il censimento. In secondo piano il tasso di disoccupazione che è sceso al 9,7% dal 9,9% di aprile, contro il +9,8% del consensus. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato positivamente il dato, affermando che comunque l’economia americana è in ripresa. Al di là delle statistiche sul lavoro, probabilmente la giornata sarebbe stata comunque negativa a causa delle rinnovate preoccupazioni sullo stato della finanza europea dopo rumors secondo cui le banche del Vecchio Continente potrebbero accumulare grosse perditre a causa dell’esposizione ai derivati. Questa notizia, insieme a quella secondo cui dopo la Grecia anche l’Ungheria si troverebbe in grave difficoltà economica ha fatto crollare tutto l’azionario europeo. Il primo ministro ungherese ha comunque rassicurato che il proprio paese non si lascerà scappare la situazione di mano come ha fatto Atene, ma intanto i CDS dell’Ungheria si sono portati ai massimi dal luglio 2009. Comincia a diventare seriamente proccupante soprattutto per i titoli esportatori l’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro, con la moneta unica che ora scambia contro il biglietto verde ai minimi di quattro anni a 1,1996 usd. L’attuale forza del dollaro penalizza anche il petrolio, con i futures sul Light Crude in scadenza a luglio a 72,28 dollari. Il denaro fuggito dall’azionario si è riversato, come da attese, sui Treasuries, oggi molto richiesti Alle 19.00 il Dow ones mostra una discesa del 2,12%, l’S&P500 del 2,10%, il Nasdaq del 2,09%.
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