Economia

Wall Street snobba dati macro e chiude in rosso

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NEW YORK (WSI) – Dopo gli andamenti contrastati di ieri, Wall Street termina la seduta odierna, l’ultima della settimana, in territorio negativo. I buoni dati arrivati dal fronte macroeconomico (in particolare le vendite al dettaglio sono cresciute al passo piu’ rapido in oltre un anno e la fiducia dei consumatori e’ aumentata di buon passo) non sono bastati a far risalire la borsa.

Nel finale, il Dow segna un calo dell’1,05% a 17.535 punti, lo S&P 500 perde lo 0,85% a 2.046 punti mentre il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,41% a 4.717 punti.

Sul Dow pesano i titolo di Wall-Mart e Goldman Sachs. E ancora a far scendere gli indici sono le delusioni del comparto retail, dopo le trimestrali sotto le previsioni, J.C. Penney e Nordstrom sono in forte ribasso, penalizzando gli altri titoli del settore. Infine pesano anche gli andamenti dei titoli energetici che hanno trascinato in basso l’S&P 500 insieme anche al settore finanziario.

Sull’umore degli investitori pesa la volatilita’ dei prezzi del greggio, dopo che l’Opec, nel suo rapporto mensile, ha anticipato che il mercato petrolifero, al momento in eccedenza, potrebbe contrarsi l’anno prossimo e registrare un deficit netto, a causa dei bassi livelli di produzione Paesi non Opec.

Il contratto del petrolio a luglio al Nymex ha chiuso in calo dell’1,2% a 46,9 dollari al barile. Inoltre sempre oggi Baker Hughes ha pubblicato il numero delle trivelle attive negli Stati Uniti, scese del 10% la scorsa settimana per un totale di 310, la ottava settimana di fila di declino. Nello stesso periodo dell’anno scorso le trivelle attive erano 660.

Per quanto riguarda l’andamento dei titoli, da segnalare il recupero di Apple, che guadagna lo 0,56% con la capitalizzazione di mercato che resta comunque al di sotto della soglia psicologica dei 500 miliardi di dollari (per la precisione a 497,53 miliardi) e al di sotto di quella di Alphabet. La holding a cui fa capo Google, in ribasso dello 0,28%, si mantiene un soffio avanti con una market cap di 498,18 miliardi di dollari e si conferma, almeno per ora, maggiore societa’ al mondo per capitalizzazione.

Da segnalare il debutto sottotono di Oncobiologics, che nel suo primo giorno di scambi a Wall Street viaggia al di sotto del prezzo di collocamento con un ribasso del 20%. Bene invece l’altra matricola di oggi, Acacia Communications, che, dopo avere aperto a 29 dollari per azione, il 26% in piu’ del collocamento a 23 dollari, ha accelerato ulteriormente il passo e guadagna al momento il 36%.