Società

Wall Street chiude tonica: Dow +200 punti, sopra 18.000 punti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude tonica dopo il sell-off di venerdì scorso dovuto a rinnovati timori per la Grecia. A ridare vigore ai listini americani, la mossa della banca centrale cinese di ieri: l’istituto ha tagliato l’ammontare di denaro che le banche devono avere come riserve. L’intento e’ rilanciare la circolazione del credito nella seconda economia al mondo.

Nel finale, il Dow segna un aumento dello 1,17% (+208) a 18.034 punti, il Nasdaq fa +1,27% a 4.994 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un aumento dello 0,92% a 2.100 punti.

Sul fronte macro, a marzo l’indice manifatturiero della Fed di Chicago e’ sceso a -0,42 punti da -0,18 del mese prima: una lettura sotto lo zero indica una crescita sotto la media storica.

Tornando alla Cina, Pechino ha aperto i rubinetti del credito, facendo abbassare dell’1% l’ammontare di accantonamenti che le banche commerciali devono avere. La riduzione è più ampia del previsto e libererà circa 300 miliardi per le attività creditizie.

In ambito societario i conti di Morgan Stanley si sono rivelati migliori delle previsioni. La banca ha registrato un utile più alto delle attese, grazie alla crescita dei ricavi provenienti da attività di trading in azionario e obbligazionario.

La multinazionale di servizi petroliferi Halliburton è riuscita a ottenere un risultato più buono delle stime nel primo trimestre, nonostante il calo del valore del petrolio.

Sul valutario l’euro -0,68% sul dollaro, $1,0733. Il dollaro fa +0,12% sullo yen a 119,04. La moneta unica cede -0,07% sul franco svizzero a 1,0283. Euro/yen -0,58% a JPY 127,74. Tasso di cambio euro sterlina -0,35% a 0,7196.

Tra le materie prime, i futures Wti sul petrolio, dopo avere chiuso la settimana scorsa con un rialzo dell’8,4%, oggi i future a maggio del greggio hanno guadagnato al Nymex 64 centesimi, l’1,2%, a quota 56,38 dollari al barile. Il contratto ha saputo invertire rotta grazie al venire meno delle preoccupazioni su alti livelli di scorte in Usa: secondo Genscape, quelli a Cushing, Oklahoma (il centro nevralgico del settore petrolifero americano dove avviene la consegna fisica dei future sul greggio), sono saliti la settimana scorsa di meno di 500.000 barili, un incremento piu’ contenuto di quello visto negli ultimi mesi. I dati dell’Energy Information Administration arriveranno mercoledi’. L’oro -0,37% a 1.199,74 dollari l’oncia, l’argento -1,06% a quota $16,10.

Dopo il rally della settimana scorsa i Treasury stanno ritracciando sulla scia dell’ultima decisione della banca centrale cinese. L’incertezza sul fronte della Grecia resta tuttavia un rischio che potrebbe riportare volatilità sui mercati finanziari. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – in rialzo all’1,8652% dall’1,849% di venerdì.

(DaC-Mt)