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Wall Street chiude sulla parità, petrolio ai minimi da 4 anni

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude la seduta intorno alla parità una caratterizzata dalla pubblicazione di una serie di dati macro in chiaroscuro. L’euforia iniziale dovuta alla revisione al rialzo del Pil del terzo trimestre ha poi lasciato il posto ad una maggiore cautela, in seguito alla diffusione della fiducia dei consumatori.

Nel finale, il Dow Jones perde lo 0,02% a 17.187 punto, lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,02% a 2.067 punti mentre il Nasdaq guadagna lo 0,07% a 4.758 punti.

Petrolio sotto pressione a due giorni dalla riunione dell’Opec: il greggio perde $1.69 a $74.09 al barile, il minimo da quattro anni a questa parte. Sui mercati valutari, l’euro cresce a 1,2469 dollari e il dollaro cala a 117,92 yen.

Dopo un avvio tonico, ad alimentare la prudenza ci ha pensato il dato sulla fiducia dei consumatori scesa a 88,7 a novembre, il livello più basso da giugno rispetto alla lettura rivista per ottobre a 94,1. Le attese erano per una lettura di 96.

E’ passata così in secondo piano la pubblicazione dell’ultima revisione del dato sul sulla crescitarelativa al terzo trimestre ha mostrato un rialzo a +3,9% da 3,5% della prima lettura. E cosi’ si riaccende il dibattito su quando la Federal Reserve alzera’ i tassi di interesse, fermi allo 0-0,25% dal dicembre 2008.

I rendimenti dei titoli di stato americani restano comunque su livelli bassi: e’ l’effetto delle banche centrali di Giappone ed Europa. I Treasury americani tuttavia offrono rendimenti piu’ attraenti di quelli tedeschi e giapponesi. Il decennale e’ poco mosso al 2,27%. .

Sempre sul fronte macro, negli Stati Uniti l’indice sull’attivita’ manifatturiera dell’area di Richmond e’ crollato a 4 punti in novembre dai 20 di ottobre. Il dato reso noto dalla locale Federal Reserve e’ decisamente peggiore delle attese degli analisti, che si attendevano una flessione limitata a quota 16 punti. Nel dettaglio, e’ precipitato il sottoindice sulle consegne, a 1 punto da 23, ed e’ sceso quello sui ricavi da servizi, a 25 punti da 27, mentre e’ salito quello sui ricavi retail, a 37 da 21.

Gli investitori continuano a guardare a Wall Street, con lo S&P che ha esteso i massimi storici (+11% dal minimo in sei mesi testato lo scorso mese) e i titoli delle small cap che hanno segnato un rally grazie alla maggiore fiducia sulla solidità dell’economia globale. In particolare l’indice Russell 2000 si è attestato al massimo da luglio. Lo S&P ha chiuso a 2.069,41.

Alla chiusura di ieri, Dow Jones e S&P 500 hanno messo a segno rispettivamente il 29esimo e il 46esimo massimo dell’anno. Fino ad ora l’indice benchmark ha registrato lo stesso numero di record del 2013 ed e’ sulla strata giusta per raggiungere quota 47, tanti quanti i record registrati nel 1998 e 1987. Resta invece lontano il numero di record, pari a 77, visti in chiusura di seduta nel 1995.

Questa settimana i movimenti del mercato potrebbero essere amplificati dai volumi sottili, con gli operatori probabilmente meno presenti in concomitanza con la festività del Ringraziamento. La borsa resterà ferma giovedì e chiuderà in anticipo venerdì.

Sul fronte macro, rallentano ancora i prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti. L’indice S&P Case-Shiller relativo alle prime venti metropoli ha segnato un incremento del 4,9% annuo a settembre, in netta frenata rispetto al 5,6% di agosto. Le attese erano per +4,6%. Su base mensile si e’ registrata una flessione inferiore allo 0,1%. Nelle 10 metropoli principali l’incremento dei prezzi e’ stato del 4,8% con una variazione mensile anche in questo caso poco sensibile, inferiore allo 0,1%. Il dato nazionale vede +4,8% annuo e -0,1% mensile.

A livello societario, Tiffany brilla in borsa: la catena di gioiellerie ha visto una trimestrale robusta per quanto riguarda le Americhe, il suo mercato principale. L’andamento debole in Giappone e nei mercati dell’Asia-Pacifico ha pero’ frenato i conti (-60% gli utili), leggermente sotto le stime.

Nel settore alimentare, Campbell Soup ha superato le attese degli analisti con i conti trimestrali nonostante maggiori spese per promozioni e tassi di cambio sfavorevoli. Il gruppo ha abbassato le guidance per l’anno. AOL ha detto che il direttore marketing per la pubblicita’, Erica Nardini, lascera’ il sito Internet alla fine dell’anno. Il suo ruolo andra’ a Allie Kline, gia’ nell’azienda. BlackBerry sfida Apple con una nuova promozione chiamata “BlackBerry Passport Trade-Up Program”: in pratica il produttore canadese di smartphone incoraggia i consumatori a lasciare i loro iPhone e passare al BlackBerry Passport offrendo loro fino a 550 dollari.

Pietra miliare per Apple che ha superato un valore di mercato da 700 miliardi di dollari. E’ l’effetto Tim Cook, il numero uno che nei suoi tre anni alla guida di Cupertino (California) ha visto tale valore raddoppiare. Nessuna azienda americana ha mai raggiunto una simile quota. La capitalizzazione del produttore di iPhone e’ cosi’ 1,7 volte piu’ grande di quella di Exxon Mobil, il colosso petrolifero con il quale in passato aveva duellato per aggiudicarsi il primato. (Lna-MT)