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Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones riacciuffa quota 18 mila

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NEW YORK (WSI) – Seduta in rialzo per l’azionario americano sulla scia dell’indebolimento del dollaro e del rally del petrolio. L’ottava finisce cosi’ in positivo. I volumi sono stati particolarmente alti in concomitanza delle cosiddette quattro streghe, la scadenza simultanea di di quattro future e opzioni.

Nel finale il Dow è in rialzo dello 0,94% a 18.127,85, l’S&P 500 ha aggiunto lo 0,9% a 2.108,12, il Nasdaq e’ salito dello 0,68% a 5.026,42. L’indice tecnologico a livello intraday ha raggiunto quota 5.042,14, il punto piu’ alto da quando ha raggiunto il record intraday a quota 5.132,52 il 10 marzo 2000. Tre settimane fa aveva rotto al rialzo e chiuso sopra quota 5.000 per la prima volta in 15 anni. La chiusura record per il Nasdaq resta a quota 5.048,62, raggiunta nel marzo 2000. Il petrolio ha chiuso la prima ottava positiva in cinque settimane.

Gli investitori hanno ricevuto un’infusione di entusiasmo dalla Federal Reserve, che mercoledi’ ha fatto capire di non avere fretta nell’alzare i tassi di interesse pur non dicendosi piu’ “paziente”. I tassi guida non vengono alzati dal 2006 ormai.

Gli economisti di Credit Suisse sostengono che le dichiarazioni siano accomodanti, ma si aspettano ancora un rialzo dei tassi a giugno. L’obiettivo per l’indice allargato S&P 500 è stato alzato di 20 punti a 2.170 entro fine 2015. Gli utili societari mondiali e il credito alle aziende sono destinati a migliorare, secondo la banca svizzera.

Il dollaro nel frattempo torna a prendersi una pausa dopo il recupero di ieri. Il rally del biglietto verde quest’anno tuttavia continua a farsi sentire sui conti della Corporate America. E’ il caso per esempio di Nike, i cui ricavi sono cresciuti ma meno delle stime. Effetto dollaro anche per la catena di gioiellerie Tiffany.

Tra le materie prime oro il future sul petrolio ha chiuso la seduta odierna in rally. Il contratto ad aprile ha guadagnato il 4%, 1,76 dollari, a quota 45,72 dollari al barile. Si tratta del maggiore balzo dal 12 febbraio scorso. E’ l’indebolimento del dollaro ad avere sostenuto le contrattazioni mentre il numero di trivelle in Usa e’ calato per la 15esima settimana di fila, ma a un passo piu’ contenuto rispetto ai 7 giorni precedenti. Venerdi’ scorso un barile di greggio valeva 44,84 dollari. Oro +0,28% a $1.172,31, argento +0,25%, a $16,16.

Sul valutario l’euro +0,64% a $1,0727; rapporto fra dollaro e yen +0,12% a 120,93. Euro/franco svizzero +0,05% a CHF 1,0555. Euro/yen +0,76% a JPY 129,69.

E’ rally sui Treasury sulla convinzione che il governatore Janet Yellen non abbia fretta di iniziare una stretta monetaria, cosa che ha spinto al rialzo i prezzi dei T-Bond. Il decennale ha di conseguenza visto il rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – scendere all’1,932%, minimi del 5 febbraio scorso. In settimana il rendimento ha ceduto lo 0,178%, la perdita piu’ ampia da dicembre.

(DaC-mt)