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Wall Street: ancora una seduta “no”. L’oro trova un supporto

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NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio in modesto rialzo, Wall Street chiude in territorio negativo sulla scia di una serie di dati macro negativi e alcune trimestrali deludenti. Giù dello 0,56% a 14.537 punti il Dow Jones, scende anche il Nasdaq che ha segnato una flessione dell’1,21% a 3.166 punti, ai minimi dal 28 febbraio mentre lo S&P 500 perde lo 0,64% a 1.542 punti.

Quella odierna è stata intanto una giornata dominata dalle trimestrali: sono state infatti circa 30 le società che hanno alzato il velo sui conti degli ultimi tre mesi. Dei 75 gruppi che hanno finora comunicato il bilancio, il 72% ha battuto le attese del mercato in termini di profitti e il 51% ha invece fatto meglio del previsto in termini di vendite. Gli analisti di Bloomberg stimano comunque che questo primo trimestre sarà archiviato complessivamente con un calo dei profitti dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, prima contrazione dal 2009.

SanDisk avanza di quasi il tre per cento dopo che il produttore di memorie flash per dispositivi portatili ha riportato ricavi superiori alle stime. Un altro discorso merita il gruppo di aste online eBay, che cede oltre il 6% circa dopo aver registrato un fatturato inferiore alle aspettative nel primo trimestre.

Oggi è toccato anche a Morgan Stanley diffondere i conti trimestrali. La banca americana ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una redditività superiorie alle attese, mettendo in bilancio un utile netto di 984 milioni di dollari, contro una perdita di 94 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli utili per azione, al netto di poste straordinarie, sono stati pari a 61 centesimi, rispetto ai 56 cent stimati dagli analisti citati da Bloomberg. I ricavi sono saliti del 18% a 8,16 miliardi di dollari.Il titolo ha tuttavia perso il 5,4% poiché i ricavi della banca d’affari derivanti dall’attività di trading hanno registrato lo scorso trimestre un forte calo.

Bene invece Google che sale nel dopo-borsa, dopo aver annunciato per il primo trimestre del 2013 ricavi del 31% a 14 miliardi di dollari e un utile netto in salita del 16% a 3,3 miliardi, pari a $9,94 per azione.

Notizie a luci e ombre dal fronte macro. Nella settimana terminata il 13 aprile, il numero dei lavoratori degli Stati Uniti che ha fatto richiesta per la prima volta per ricevere i sussidi di disoccupazione è salito di 4.000 unità a 352.000 contro i 355.000 attesi dal mercato.

Sotto le stime del mercato anche l’indice Philly Fed di aprile che ha segnato un calo a 1,3 punti a fronte dell’aumento a 2,5 atteso. Peggio delle attese il superindice di marzo che ha segnato una performance negativa, riportando un calo -0,1% contro il +0,5% di febbraio. Le attese erano per una performance invariata.

Lo S&P 500 ha subito una flessione del 2,6% dai massimi toccati l’11 aprile, quando l’indice ha raggiunto il record storico a 1.593,37 punti. Le recenti flessioni hanno dunque ridotto a +8,8% i guadagni di quest’anno a fronte del +13% messo a segno lo scorso anno.

In ambito valutario, l’euro +0,14% a $1,3046; dollaro/yen invariato a JPY 98,09, mentre euro/franco svizzero fermo a CHF 1,2153.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,14% a $86,80 l’oncia, mentre le quotazioni dell’oro recuperano terreno con +0,20% a $1.385,50. Quanto ai Treasuries, i rendimenti decennali si attestano in rialzo di 2 punti base all’1,72%.