
NEW YORK (WSI) – La politica attuale della Fed è controproducente per l’economia. Parola di Paul Volcker, l’ex numero uno della Fed, che riuscì a strozzare l’inflazione negli anni Ottanta e che mai come in questi giorni è apertamente in contrasto con le politiche attuali della Banca Centrale Usa.
Obiettivo di inflazione al 2%, previsioni economiche dettagliate di lungo termine, impegno a mantenere basso il costo del denaro nel lungo termine. Si tratta di scelte politiche che Volcker, numero uno della Fed tra il 1979 e il 1987, ritiene eccessivamente precise e di difficile attuazione per le banche centrali.
E’ quanto si legge in un articolo del Wall Street Journal, secondo cui l’economista americano sarebbe adirittura convinto che “ciò che al momento definisce la moderna politica della Fed può anche essere controproducente”.
“Vogliamo che i prezzi raddoppino ogni generazione?” ha commentato a proposito dell’obiettivo del 2% per l’inflazione. “Qualsiasi indice dei prezzi è un’approssimazione della realtà”, e sarebbe meglio se la Fed fosse vaga sul livello dei prezzi che desidera raggiungere. Ciò che più importante, ha detto, è “creare una situazione in cui le persone si aspettano prezzi stabili”.
Mr. Volcker ha inoltre criticato la decisione della Fed di fornire previsioni a lungo termine per le variabili economiche. “Il destino della Federal Reserve non può dipendere dalla precisione delle previsioni che fa due anni di anticipo”, ha detto. Offrendo le previsioni con maggiore frequenza e dettagli, cosa che la Fed sta facendo su una base trimestrale, dimostra al pubblico “la difficoltà dell’accuratezza delle previsioni di lungo periodo”.
Nel frattempo malcontento nei confronti della politica dei tassi zero della Fed si sta creando anche all’interno dello stesso istituto di politica monetaria. “L’inflazione al livello attuale non e’ sufficiente per giustificare una politica sui tassi ferma a zero” ha detto oggi James Bullard, il presidente della Federal Reserve di St. Louis spiegando che “un’inflazione puo’ giustificare una politica sui tassi in qualche modo piu’ bassa del normale ma non a zero”.
Nel suo discorso, Bullard, che non ha potere di voto all’interno del braccio di politica monetaria della Federal Reserve, ha fatto riferimento ai miglioramenti nel mercato del lavoro, che “si sta avvicinando a o persino superando i livelli di performance normali”. (MT)