Pianificazione finanziaria: come un dettaglio può far crollare tutto

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 di Federica Bertoli, consulente finanziario di Parma

Nel mio lavoro, puoi immaginarlo, non posso lasciare nulla al caso.

E’ troppo alta la posta in gioco, visto che si parla del denaro delle giovani famiglie, per poter sottovalutare ogni aspetto.

Ma con l’esperienza mi sono resa conto che purtroppo sono proprio gli imprevisti meno probabili (e quindi più impegnativi a livello economico), come ad esempio mi faccio molto male o mi ammalo gravemente, che le famiglie italiane tendono a considerare impossibili.

Invece non è così.

Il mio lavoro di consulente finanziario è molto delicato: passo le giornate a studiare come aiutare le famiglie a migliorare e a far crescere i loro risparmi finalizzati all’educazione dei figli piccoli, alla costruzione del loro piano pensione e all’accumulo delle somme per la futura e più grande prima casa.

Tutto bello, tutto positivo, tutto molto piacevole.

Ma in Italia abbiamo, vuoi per pigrizia, vuoi per abitudine, vuoi per scaramanzia, un problema molto serio. E cioè che non ci assicuriamo per quegli episodi che sono poco probabili, ma che quando capitano fanno molto male e pregiudicano tutto ciò che di buono un consulente finanziario può fare per te.

Perché come è vero che accantonare una cifra ogni mese è molto importante per arrivare ai tuoi obiettivi finanziari, è altrettanto (se non di più) importante che tu lo possa fare con la tranquillità necessaria, data dal fatto che qualsiasi cosa possa succedere, quell’obiettivo venga raggiunto.

Mi spiego meglio e in termini pratici, raccontandoti una storia.

Anna e Paolo dirigenti presso la medesima azienda, sono sposati da diversi anni e hanno una figlia Eva di 9 anni.

Devi sapere che hanno grandi sogni per lei: desiderano infatti poterle garantire un percorso di studi nelle scuole più prestigiose, possibilmente all’estero, perché credono fortemente che questo l’aiuterà nel mondo del lavoro.

Per questa ragione Anna ha convinto Paolo ad aprire un piano da 1.000 euro al mese per l’università di Eva.

Dopo 5 anni (trascorsi quindi la metà dei 10 previsti per questo accumulo), succede qualcosa di grave, Paolo si ammala gravemente, non sarà più in grado di lavorare.

Anna ad un tratto, come un fulmine a ciel sereno, deve capire cosa fare!

Anna vede i loro progetti sgretolarsi tra le mani come terra cotta al sole, per Paolo, per lei e anche per Eva.

Ed ecco il pensiero sul denaro arriva puntuale come un orologio svizzero: perché il reddito di Anna non è sufficiente a coprire sia tutte le spese della famiglia che aumenteranno, considerando le cure per Paolo, sia il piano per l’università di Eva, niente più Bocconi, niente esperienze all’estero, niente di niente.

Presa per un momento dallo sconforto chiama Francesca, la professionista che si occupa di loro presso la Banca.

Dopo quasi un’ora di colloquio tra le due, divenute negli anni amiche, Francesca tranquillizza Anna e le ricorda della prima cosa che hanno attivato quando lei ha iniziato ad occuparsi di loro: entrambi i coniugi infatti avevano, ancora prima di iniziare i loro investimenti, messo al riparo la loro capacità di produrre reddito, coprendosi dal rischio di non esserci più, di farsi male o di ammalarsi gravemente.

Questo non avrebbe restituito ad Anna la serenità, ma avrebbe fatto in modo che ad un problema famigliare, non si aggiungesse anche un problema economico.

E’ un film che non ti puoi permettere che abbia un finale diverso da questo, ma è tuo compito farlo terminare come quello di Anna.

Sì, e come?

Seguendo questi 3 passi:

1. È fondamentale che tu sia consapevole che se non lo fai corri un rischio, che potrebbe non verificarsi, ma che se accadesse…
2. Capire quanto è necessario assicurare e con che strumenti;
3. Farlo!

È fondamentale che tu sia consapevole che se non lo fai corri un rischio, che potrebbe non verificarsi, ma che se accadesse…
Capire quanto è necessario assicurare e con che strumenti;
Farlo!

Purtroppo il punto 1 ed il punto 3 dipendono da te, perché nessuno può firmare al tuo posto e nessuno può convincerti se per prima non sei tu la persona che tiene al futuro della propria famiglia.

Per il punto 2 invece ho una buona notizia: parlare con un consulente finanziario, cioè con un professionista come me, può aiutarti e toglierti il problema per sempre.

Ma nello specifico quali sono le coperture, almeno a livello indicativo, che una famiglia con figli dovrebbe preoccuparsi di sottoscrivere?

Come sopra, ti do 3 indicazioni:

Invalidità permanente infortuni e malattia;
Caso morte (praticamente obbligatoria in caso ci sia un mutuo o un finanziamento in essere, per non lasciare in braghe di tela i figli!);
Responsabilità civile verso terzi.

È chiaro che se il budget te lo consente, ti consiglio anche di valutare quella che ti protegge dalla non autosufficienza (cioè dall’aver bisogno di assistenza continua), che soprattutto in giovane età ha un costo annuo inferiore rispetto a farla quando hai 50 o più anni.

Un attento consulente finanziario è molto bravo nel lavoro sugli investimenti, ma è altrettanto preparato nell’aiutarti a fare in modo che gli investimenti siano protetti, cioè che l’obiettivo che vuoi raggiungere con quei soldi sia raggiunto in ogni caso, qualunque cosa accada.

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: [email protected]


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