Operatori Sanitari in Italia: rischi, responsabilità e strumenti di tutela

di Danilo Angelo Nobile, consulente finanziario

Il rischio di reclusione e la pressione finanziaria derivante da azioni legali hanno portato molti professionisti della salute a valutare l’opzione di emigrare, lasciando l’Italia in cerca di condizioni più favorevoli. Questo fenomeno, conosciuto come “fuga dei medici“, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sostenibilità e all’efficacia del sistema sanitario nazionale.

L’80% dei medici si trova ad affrontare almeno una richiesta risarcitoria o denuncia nel corso della propria carriera, attuando una strategia di medicina difensiva. Con una media di 35.000 richieste risarcitorie o denunce annue, si assiste a un incremento del 200% nell’ultimo decennio, sottolineando una tendenza preoccupante che richiede una seria riflessione e azione. Il costo complessivo annuo dei sinistri nel nostro Paese raggiunge la considerevole cifra di 1 miliardo di euro e in Europa si è registrato un ulteriore aumento del 500% nei rischi assicurativi degli operatori sanitari nell’ultimo decennio. Un aspetto altrettanto cruciale è il valore medio dei risarcimenti per danni, che si attesta a 28.000 euro a posto letto e 4.700 euro per ogni singolo medico. Questa statistica evidenzia la pressione finanziaria cui sono soggetti gli operatori sanitari in termini di responsabilità legale.

La legge Gelli-Bianco

L’8 marzo 2017, è stata introdotta la legge n. 24, comunemente nota come legge “Gelli-Bianco. Tale decreto, introdotto per contrastare l’incremento di contese legali a carico di medici e infermieri, ha segnato un momento cruciale nell’evoluzione del quadro normativo inerente alla responsabilità legale nell’esercizio delle attività sanitarie. 

Attraverso questa legislazione è stato infatti plasmato un nuovo approccio alla gestione delle responsabilità connesse alle pratiche mediche. Tuttavia, dopo sei anni dall’approvazione, risultano ancora mancanti i decreti attuativi, rendendola dunque inefficace. 

Negli ultimi mesi, a seguito di riflessioni e polemiche riguardo alla situazione dei medici in Italia, è stato proposto un nuovo disegno di legge che torna ad affrontare la riforma in questione. Il nucleo centrale di questa proposta legislativa mira ad attuare i relativi decreti attuativi, consentendo al soggetto danneggiato di agire direttamente, entro i limiti del massimale, nei confronti dell’impresa di assicurazione, avvalendosi del “Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria”. 

Tale iniziativa si pone l’ambizioso obiettivo di incentivare la permanenza dei medici in Italia, offrendo una soluzione alla crisi attuale e cercando di ricostruire la fiducia e la sicurezza nella professione medica nazionale. La discussione sulla depenalizzazione si colloca nel contesto più ampio di una riforma necessaria per affrontare le sfide finanziarie, organizzative e professionali che attualmente affliggono il sistema sanitario italiano.

Le accuse a medici e infermieri: alcuni dati

Le accuse a cui vengono sottoposti frequentemente i professionisti del sistema sanitario includono danni patrimoniali, biologici e morali arrecati a terzi a causa di errori, danni da HIV, AIDS, contagio da Epatite C, responsabilità nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione o per responsabilità relativa alla legge sulla privacy. 

Come tutelarsi grazie a un consulente finanziario esperto

Le polizze di responsabilità civile che gli operatori sanitari sottoscrivono per tutelarsi dai loro errori, cercano di individuare qual è la media di copertura che un medico riesce ad ottenere. 

Tuttavia queste polizze hanno un grande limite: il rischio di dover risarcire cifre superiori alla  copertura prevista.

 Superare tale copertura lo espone a gravi rischi patrimoniali, situazione che i consulenti finanziari possono contribuire a gestire e tutelare. 

Gli strumenti di riferimento per la tutela patrimoniale includono:

  • Fondo patrimoniale in presenza di minori: questo strumento consente al medico di creare un fondo separato per il proprio patrimonio, garantendo che, in caso di contenzioso, gli eventuali crediti non possano essere rivolti contro questo specifico fondo. Questa opzione è particolarmente consigliata quando sono presenti minori nel nucleo familiare del medico;
  • Trust, per i casi più importanti: il Trust è una struttura legale che separa il controllo e la proprietà dei beni. Il medico può optare per la creazione di un Trust che gestisca i suoi beni in modo indipendente;
  • Polizze finanziarie a segregazione del patrimonio: queste polizze sono progettate per offrire una segregazione chiara tra il patrimonio personale e i rischi professionali. Garantiscono che eventuali richieste di risarcimento derivanti da errori professionali siano limitate alla copertura della polizza, riducendo così l’esposizione del patrimonio personale del medico.

Il ruolo del consulente finanziario in questi casi specifico, consiste in un’attenta valutazione della situazione finanziaria del medico. Consigliare le polizze più adeguate alle sue esigenze e implementare strategie di protezione efficaci contro i rischi patrimoniali è essenziale per garantire una gestione prudente del patrimonio del professionista sanitario.