Approcciarsi agli investimenti finanziari senza una consolidata conoscenza della materia può essere “tagliente”. Da un’analisi svolta da Assogestioni nel 2019 si evidenzia come la quota dei sottoscrittori di età compresa tra i 26 e i 35 anni sia scesa dal 15% del 2002 al 6% dello scorso anno, a fronte di un aumento della quota di sottoscrittori da parte degli over 75 (dal 9% al 20%). Questo cambiamento ha innalzato l’età media dei sottoscrittori italiani a 60 anni, accentuando il fatto che i giovani non percepiscono l’importanza di pianificare il proprio futuro.
Una delle tecniche che può essere utile a colmare questo gap informativo è senza dubbio il Piano di Accumulo del Capitale (o Dollar Cost Averaging). Il PAC è una strategia di investimento, attraverso la quale si sceglie di dosare l’investimento in rate: non si investe tutto il capitale all’inizio, ma lo si fraziona in rate mensili, trimestrali o annuali, a seconda dell’esigenza del singolo risparmiatore.
Questo approccio consente di accumulare una somma significativa nel tempo che sarà utile a soddisfare i singoli bisogni: acquistare casa, pagarsi un Master Universitario di primo livello, organizzare una vacanza da sogno, ecc. Sebbene possa sembrare una tecnica di investimento recente, in realtà era già utilizzata negli anni ‘50 da Benjamin Graham (padre dell’analisi fondamentale e ispiratore di Warren Buffett).
Sulla base della mia esperienza personale, sono 3 le obiezioni più frequenti (ed abusate) che i millennials oppongono e che andrò a stigmatizzare.
Al momento non ho soldi…
Il PAC è uno strumento flessibile e, soprattutto, accessibile a tutti. In primis, permette di accumulare gradualmente una somma partendo da cifre piccolissime. In secondo luogo, è un modo saggio per entrare sui mercati quando c’è elevata volatilità. Il PAC ha anche una funzione ”educativa”, nel senso che educa l’investitore a mantenere una certa costanza e regolarità nel corso della durata dell’investimento. Oggi esistono piani di accumulo estremamente flessibili, che permettono di investire anche versando piccolissime quote mensili (anche 50€), evitando così di svuotare in un colpo solo il portafoglio o di allocarlo in prodotti infruttiferi.
È presto per pensare al lungo termine!
Se non pianifica per il lungo termine un millennial, chi deve farlo? Uno dei consigli cardine di Warren Buffett è:
“Se non vuoi essere proprietario di un’azione per dieci anni, non pensare nemmeno di impossessartene per cinque minuti”.
Con il PAC non si fa altro che aumentare di mese in mese l’investimento. In questo modo, si incontreranno prezzi di mercato differenti e nel lungo periodo questo porterà a un prezzo medio di accesso al mercato che a sua volta, grazie alla consolidata tendenza dei mercati azionari a salire nel lungo periodo, permetterà di stabilizzare rendimento e a generare valore. Certamente la dimensione dell’investimento iniziale incide sulla crescita del capitale nel tempo, ma questo non toglie che il PAC rappresenti, ad oggi, il miglior modo per costruirsi un capitale anche partendo da zero o quasi.
Flowing hourglass on wooden table; Twilight blue
I mercati azionari sono rischiosi
Quest’obiezione contiene un fondo di verità. L’investimento non rischioso non esiste. Tuttavia, il principale nemico di un investitore è principalmente sé stesso, perché quando si parla di gestire i propri soldi, egli cade facilmente preda della sua stessa emotività. Non sorprenda che le Borse sono l’unico negozio in cui la gente è rinunciataria ad acquistare a saldo.
Il PAC presenta un vantaggio di natura psicologica che si addice a chi non ha un vaccino contro il mal di Borsa. Consentendo di acquistare quote del fondo a prezzi più bassi nelle fasi di ribasso, permette che una situazione apparentemente turbolenta si trasformi in opportunità d’acquisto a prezzi più bassi.
Molti investitori predicano bene e razzolano male, nel senso che si approcciano correttamente agli investimenti impostando un’ottica di lungo periodo, ottica che viene però prontamente sabotata al primo crollo sui mercati, vanificando il motivo per cui avevano deciso di investire.
Anche senza grandi capitali, il PAC porterà quindi piccoli e costanti incrementi sui rendimenti che, crescendo nel tempo, porteranno il capitale ad aumentare esponenzialmente negli anni.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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Il 14 febbraio 2022 Morningstar pubblicava un articolo che riportava l’insolito fatto che l’universo dei fondi Europei che dichiaravano essere “articolo 8” fossero passati da 3444 alla fine di marzo 2021 a 6147 alla fine di settembre dello stesso anno, per un incremento pari al 78% e dichiarava altresì che questa anomala crescita non fosse supportata da alcun tipo di cambiamento nei fondi stessi, nè di governance, nè di allocazione, niente
Ma in momenti come questi, caratterizzati da incertezza e volatilità, quanto vale la pena avere un consulente finanziario?Seguitemi, e cercherò di spiegarlo, premettendo che il consulente finanziario si occupa di consulenza finanziaria. Vi sembra scontato? Niente affatto. I tempi costringono a mettere nuovamente sul piatto la distinzione del Consulente Finanziario (direi menomale) con un meccanismo
Passare dal mondo bancario tradizionale alla consulenza finanziaria non è solo un cambio di ruolo, ma una vera e propria trasformazione personale e professionale. È un salto che richiede consapevolezza, coraggio e una nuova mentalità imprenditoriale.