Economia

Visco contro addendum Bce, “a banche serve stabilità”

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Per le banche italiane il peggio è alle spalle. Ne è convinto, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, secondo cui la crisi delle banche più deboli è stata superata grazie al miglioramento dell’economia, alle ristrutturazioni e all’intervento. Detto questo le strette sui crediti deteriorati imposte dalla Bce sono un rischio e restano “aree di vulnerabilità”, soprattutto e “anche se non solo” nelle banche più piccole.

Nella sua lectio magistralis per celebrare i 30 anni della Facoltà di Economia di Tor Vergata, ieri il numero uno di Bankitalia ha tuttavia sottolineato che  alcune aree di “debolezza” restano e per risolverle occorrono “stabilità e fiducia” oltre che regole un po’ più flessibili. Il riferimento è al quadro politico e alle incertezze per la formazione del nuovo governo.

“C’è bisogno di stabilità e fiducia innanzitutto” per risolvere le ultime debolezze delle banche italiane, ha aggiunto Visco sottolineando che “interventi generalizzati, concitati e prociclici non sono d’aiuto” e occorre correggere “gli eccessi di rigidità” dei meccanismi europei di gestione delle crisi bancarie.

Un rischio invece le regole Bce e dei Bruxelles sui crediti deteriorati lo pongono: in Italia infatti i tempi di recupero sono più lunghi e quindi disallineati e potrebbero ostacolare il finanziamento all’economia.

Visco ha tenuto a puntualizzare un altro aspetto:

“non ho mai detto che il sistema bancario fosse il migliore in Europa” e quando appunto parlavo di “sistema solido”, espressione criticata a lui e al ministro Padoan, si riferiva al “complesso” non a tutti i singoli componenti.