Società

Venezuela ancora nel caos: Maduro brucia aiuti umanitari

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La comunità internazionale mantenga tutte le opzioni aperte nella lotta per cacciare il presidente venezuelano Nicolas Maduro: questo l’appello che ha lanciato il leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente Juan Guaidò.

Dal canto suo Maduro rifiuta con fermezza e decisione gli aiuti umanitari. Scene da guerriglia urbana sono quelle che arrivano dal confine tra Colombia e Venezuela con le forze di sicurezza di Maduro che, a detta del ministro degli esteri colombiano, fanno uso di lacrimogeni e armi non convenzionali arrivando a dare alle fiamme il primo camion di aiuti entrato nel paese. Intanto i manifestanti presenti sul posto hanno pubblicato foto e video su Twitter. Anche al confine con il Brasile le cose non vanno meglio e il bilancio delle vittime è salito a quattro, di cui due indios, e otto feriti gravi quando la polizia ha aperto il fuoco, nelle città di frontiera di Ureña e Santo Antonio.

Continuiamo a ricevere sostegno dalla comunità internazionale, che ha potuto vedere con i suoi stessi occhi come il regime usurpatore violi il protocollo di Ginevra, dove si dice chiaramente che distruggere gli aiuti umanitari è un crimine contro l’umanità.

Così su Twitter Guaidò che nelle ultime ore è apparso a Cucuta, in territorio colombiano, per ricevere simbolicamente gli aiuti. Nel frattempo la comunità internazionale fa fronte compatto contro Maduro. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in una intervista alla Cnn, ha assicurato che il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, “grazie ai venezuelani ha i giorni contati”.

Maduro è un tiranno pazzo (…) gli Stati Uniti agiranno contro coloro che si oppongono al pacifico ripristino della democrazia in Venezuela. Adesso, è giunto il momento di agire per sostenere i bisogni del disperato popolo venezuelano. Siamo solidali con coloro che continuano la loro lotta per la libertà.

Proprio oggi l’incontro tra il presidente provvisorio autoproclamato e leader dell’opposizione del Venezuela, Juan Guaido e il vicepresidente americano Mike Pence nella capitale colombiana Bogotà.