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Vaiolo delle scimmie: Belgio introduce la quarantena obbligatoria

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Cresce l’allarme per la diffusione dei casi di vaiolo delle scimmie. Mentre salgono a livello mondiale i casi (oltre 100 di cui 85 casi in otto Stati membri Ue), il Belgio introduce la quarantena obbligatoria. Si tratta del primo paese ad adottare la misura, dopo che venerdì scorso è stato segnalato il suo terzo caso (ora i casi sono quattro) .

Le misure obbligatorie del Belgio si applicano solo ai pazienti con un’infezione confermata.

“Le persone infette dovranno andare in isolamento fino alla guarigione”, spiega l’annuncio del governo.

Oltre che dal Belgio, trapela particolare preoccupazione anche dal Regno Unito, dove si sta registrano un aumento “significativo” delle infezioni. Il totale dei casi confermati è salito a 20, tra cui un bambino. Londra ha nel frattempo ha affermato che coloro che hanno un alto rischio di contrarre la malattia dovrebbero autoisolarsi per 21 giorni. Ciò include i contatti familiari o i medici che potrebbero essere entrati in contatto con un paziente infetto.

Le prove raccolte fino ad oggi sulla diffusione del vaiolo delle scimmie suggeriscono che i soggetti più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualche infettato mentre è sintomatico.
Secondo le informazioni a disposizione, “i casi sono stati identificati principalmente, ma non esclusivamente, tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con uomini”.

Anche in Italia i casi di vaiolo delle scimmie sono aumentati a quattro in Italia, con quello diagnosticato in Toscana, ad Arezzo, e altre 15 persone sono in osservazione..

Per l’OMS è possibile contenere la trasmissione

E’ una situazione complessa e con molti punti ancora da chiarire, ma per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è possibile contenere la trasmissione. Per l’Oms, inoltre, non é ancora chiaro se il virus del vaiolo delle scimmie sia mutato e la risposta potrebbe arrivare dalla prima sequenza genetica, ottenuta in Portogallo e appena pubblicata, da cui emerge che il ceppo virale che sta circolando è quello dell’Africa occidentale, meno aggressivo rispetto al secondo ceppo finora noto, originario dell’Africa centrale.

L’Oms prepara intanto un confronto a 360 sul virus per la prossima settimana, mentre oggi è prevista la riunione del comitato per la sicurezza sanitaria dell’Unione Europea. I sintomi dei casi rilevati in Europa appaiono lievi, ha detto la direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon, che ieri ha presentato una prima valutazione del rischio della malattia. Un’altra buona notizia è che gli over 50 sembrano essere protetti dal vaccino anti-vaiolo fatto da bambini. Una delle domande principali è perche’ , proprio ora stia circolando un virus noto dal 1958 e da allora rimasto sostanzialmente confinato in Africa, ha rilevato il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca.