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Usa vicini a piena occupazione? Brutto segno, investire altrove

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NEW YORK (WSI) – “Mentre molti investitori temono che l’economia degli Stati Uniti sia così debole da essere sull’orlo di recessione, il vero rischio potrebbe essere proprio il contrario”. E’ quanto si legge in un editoriale del sito MarketWatch.

L’autore è Michael Brush, uno scrittore finanziario che pubblica una newsletter mensile sull’azionario intitolata ‘Brush Up’. Brush, che ha anche collaborato per l’Economist e il New York Times, cita l’ultima analisi del capo economista di Wells Capital Management, James Paulsen.

Secondo quanto si legge nell’articolo, ciò che rischia di far saltare in questo momento l’economia Usa è proprio il fatto che stia andando a gonfie vele. “Ma non mi riferisco alla crescita del Pil, che sta salendo solo del 2,3% quanto piuttosto al mercato del lavoro”.

Per far andare le cose nel senso opposto, è sufficiente che “la domanda di lavoro superi l’offerta. E con un tasso di disoccupazione al 5% siamo molto vicini a questa situazione”.

“Se avete investito in azioni o obbligazioni, un tasso di disoccupazione così basso è l’ultima cosa che desiderate vedere in questo momento. E questo perché storicamente quando di verifica una situazione vicina alla piena occupazione, il mercato azionario e quello obbligazionario iniziano ad andare a rotoli, anticipando la recessione”.

Questo perché c’è il rischio di un surriscaldamento dell’economia. E questo, come già anticipato, non va letto nel tasso di crescita, che viaggia sottotono quanto piuttosto in un mercato del lavoro in cui la domanda è superiore all’offerta.

“La storia del dopoguerra suggerisce che gli investitori devono prepararsi all’idea di un mercato finanziario molto rischioso “, spiega Paulsen, aggiungendo che “ciò significa che i rendimenti più ridotti in azioni e obbligazioni a meno che non si decida di spostare i soldi all’estero”.

Fonte: MarketWatch