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Usa: creati 115 mila posti in aprile, disoccupazione 8,1%

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New York – Negli Stati Uniti sono stati creati meno posti del previsto in aprile, a dimostrazione del rallentamento della ripresa della maggiore economia al mondo e mettendo pressioni sull’amministrazione Obama nell’anno delle elezioni presidenziali.

In aprile l’aumento del personale e’ stato di 115 mila unita’, che si confronta con le 162 mila previste. Lo ha annunciato il Dipartimento del Lavoro, aggiungendo che i dati di marzo sono stati rivisti in rialzo a +154 mila unita’ da un progresso di 120 mila.

Le aziende hanno assunto 130 mila nuovi posti, meno dei 167 mila attesi. Il tasso di disoccupazione e’ invece sceso all’8,1% dall’8,2% del mese scorso. Le previsioni erano per un risultato invariato.

Lo stipendio medio per ora lavorativa e’ rimasto invariato, a fronte di attese per un incremento dello 0,2%. Anche le ore lavorative settimanali sono rimaste invariate a 34,5, come previsto.

I dati di febbraio sono stati ritoccati a quota 259 mila posti creati dai 240 mila precedentemente comunicati.

Il vero problema da risolvere per il governo sara’ quello riguardante il numero di persone scoraggiate che non fa piu’ parte della forza lavoro. Gli americani esclusi sono saliti di altre 522 mila unita’, da 87.897.000 a
88.419.000, mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro e’ sceso ai minimi dal 1981, al 64,3%.
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Un rallentamento del ritmo della crescita del numero di assunzioni, causato da un raffreddamento della fiducia delle aziende, rischia di compromettere l’aumento delle buste paga indispensabile per alimentare i consumi, che rappresentano circa il 70% dell’economia Usa.

Le autorita’ di politica monetaria della Federal Reserve ritengono “elevato” il tasso di disoccupazione e hanno intenzione di mantenere i tassi di interesse invariati ai minimi storici dello 0-0,25% fino a fine 2014.

“Il mercato del lavoro non sta migliorando molto”, dice a Bloomberg Mark Vitner, senior economist di Wells Fargo Securities LLC. “I licenziamenti sono diminuiti ma le assunzioni non sono aumentate come sperato. I prossimi due mesi saranno fondamentali”.