Unicredit taglia costi per 500 milioni di euro. Ecco perchè

di Valentina Magri
18 Luglio 2023 11:08

Unicredit prevede di tagliare costi per 500 milioni di euro. Lo riporta l’agenzia di stampa americana Bloomberg. L’istituto di credito milanese non ha commentato le indiscrezioni. Vediamo i motivi dietro la decisione del colosso bancario.

I motivi dietro la decisione

Per quanto concerne i tagli, il ceo Andrea Orcel intende incrementare l’automazione dei processi, riducendo burocrazia e middle management, revisionando i contratti di outsourcing e puntando sugli investimenti in digitalizzazione ed efficienza.

Secondo le indiscrezioni di Bloomberg, la motivazione ufficiale dietro la mossa è una sola: l’inflazione. In particolare, le misure cercano di bilanciare l’impatto dell’aumento dei prezzi maggiore delle attese sui costi, che la banca adesso stima superare 1 miliardo di euro: oltre il doppio rispetto alle stime del piano strategico triennale, ribattezzato “Unicredit Unlocked”. I costi saranno ridotti per tutta la durata del piano strategico. Di seguito riportiamo gli obiettivi del piano al 2024.

Fonte: Unicredit

Ricordiamo che Unicredit ha chiuso il 2022 con ricavi per 20,34 miliardi di euro (+2,9% rispetto alle stime degli analisti e in aumento del 13,6% rispetto ai 17,91 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente); un risultato operativo di 8,88 miliardi (+12,5% rispetto alle attese); un utile netto sottostante di 5,227 miliardi (+1,9% rispetto al consesus). La banca ha altresì distribuito un dividendo di 0,9872 euro per azione.

Gli altri tagli di Unicredit

I tagli di Unicredit tuttavia non sono limitati al middle management. Il 4 luglio scorso la banca ha annunciato una riorganizzazione che parte dal digitale. Una mossa che non è piaciuta a Jingle Pang, group digital & information officer, che insieme al suo braccio destro Lu Yu, a Daniele Tonella (Infrastructure & IT Services), al capo della security Stefan Vogt, Gema Baguena (digital governance) e Stefano Frascani (digital foresight), era stata incaricata nel settembre 2021 di preparare la piattaforma fintech di Unicredit. Che ancora non ha visto la luce.

Ricordiamo che Pang in passato è stata ai vertici di Standard Chartered Bank in Cina per oltre un decennio e artefice della trasformazione digitale di Ping An da assicuratore in una fintech di successo. Ufficialmente, Pang ha lasciato Unicredit dopo aver “costruito solide basi nel digitale negli ultimi due anni e ha accelerato la trasformazione della banca in questo ambito” e per “una nuova opportunità più vicina alla sua famiglia”, che vive tra Regno Unito e Cina.

Al suo posto è stato nominato Ali Khan, ex senior partner industry cloud di PwC. “La conoscenza di Khan dell’attuale tecnologia di Unicredit e la profonda esperienza nel cloud e nei dati saranno fondamentali per realizzare il prossimo passo della trasformazione digitale e dei dati, in cui l’obiettivo è rendere la tecnologia adatta al futuro”, ha spiegato la banca. Collaborerà con lui Gianfranco Bisagni è tornato a guidare le operations del gruppo, mentre Bart Schlatmann lascerà la banca. Bisagni sarà a sua volta sostituito da Teodora Petkova alla guida di EE e CE, coadiuvata da Ivan Vlaho, che sarà nominato vice di Teodora nel suo nuovo ruolo, oltre a ricoprire il ruolo di ceo della Croazia.