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Unicredit alza il velo sul piano industriale: 16 miliardi ai soci tra dividendi e buyback

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Conti in crescita, digitalizzazione, remunerazione agli azionisti: sono i punti principali emersi dal nuovo piano industriale 2022-2024 di Unicredit, il primo del nuovo ceo di Unicredit, Andrea Orcel, che viene presentato quest’oggi al mercato. E che preannuncia 16 miliardi ai soci, tra dividendi e buyback, entro la fine del 2024.

Positiva la reazione del mercato: i titoli del gruppo bancario, dopo essere stati fermati in asta di volatilità quando segnavano un rialzo teorico del 5,45%, sono rientrati in contrattazione con un progresso arrivato a circa l’8% per poi attestarsi a +6,36% a 12,284 euro, con un massimo toccato a 12,52 euro.

“Questo piano non si limita al breve termine, ma ci prepara anche al successo e alla stabilità nel lungo periodo, oltre il 2024″ ha sottolineato  Orcel. “Sono orgoglioso di guidare UniCredit attraverso la prossima fase di crescita e creazione di valore per tutti i nostri stakeholder e so che vinceremo, nel modo giusto, insieme”, aggiunge.

Piano industriale Unicredit: cosa prevede per dividendi e buyback

Nel piano industriale Unicredit spicca un trend in crescita per i principali indicatori finanziari: oltre 17 miliardi di euro di ricavi al 2024 contro i 16 del 2021,  un utile netto pari a 4,5 miliardi di euro a fronte dei 3,3 attesi nel 2021. E un rapporto tra costi e ricavi in discesa dal 56% attuale al 50%.

Per l’esercizio 2021 è prevista la distribuzione di 3,7 miliardi ai soci, con il 30% di payout e un buyback azionario (riacquisto di azioni proprie) “Da lì in avanti questa distribuzione di capitale dovrà aumentare per raggiungere o superare i 16 miliardi in arco piano” ha sottolineato l’a.d. Andrea Orcel, nel corso del media briefing di presentazione del nuovo piano. Il payout, ovvero la quota degli utili annuali distribuiti agli azionisti salirà dunque dal 30% del 2021 ad almeno il 35% nel 2022.

“Questa distribuzione di capitale – ha aggiunto – non tocca il nostro eccesso di capitale, che l’istituto si attende resti tra i 100 e i 150 punti base al di sopra di un livello di Cet1 al 12,5%. Un’eventuale distribuzione del capitale in eccesso non è quindi ‘considerata nei 16 miliardi”.

Verso 3.600 assunzioni

La digitalizzazione è al centro della strategia di Unicredit e l’obiettivo principale è diventare una vera banca digitale. Il gruppo finanzierà questa trasformazione con un aumento della spesa complessiva, 2,8 miliardi totali nel periodo 2022-2024, con chiare priorità strategiche. In programma ci sono 2.100 assunzioni nette nel Digital & Data, per un totale di 3.600 nuove assunzioni nette, incluse le 1.500 nel business.

“Stiamo investendo nel settore del digitale e dei dati e nel nostro business, riportando i clienti al centro, definendo un nuovo modo di lavorare per i nostri dipendenti e perseguendo un modello a basso assorbimento di capitale con la sostenibilità integrata a tutti i livelli: con questa strategia otterremo rendimenti significativamente più elevati e in progressiva crescita per i nostri azionisti, facendo crescere il nostro business e mantenendo una solida posizione di capitale”, ha aggiunto, sottolineando che il piano non si limita al breve termine, ma prepara la banca anche al successo e alla stabilità nel lungo periodo, oltre il 2024. “Sono orgoglioso di guidare UniCredit attraverso la prossima fase di crescita e creazione di valore per tutti i nostri stakeholder e so che vinceremo, nel modo giusto, insieme”, ha concluso.