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Ubs: Wall Street resta il mercato principale su cui puntare nel 2020

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Il mercato azionario americano ha raggiunto solo ieri nuovi massimi intraday. Da tempo gli analisti si domandano quando un rallentamento dell’economia a stelle e strisce potrebbe sfociare in una recessione e interrompere, così, la corsa di Wall Street.
Sono timori che non impressionano più di tanto il presidente di Ubs, Axel Weber, secondo il quale la borsa americana resterà “il mercato principale” per gli investimenti nel 2020.

“Gli Stati Uniti in generale quando si guardano alle prospettive di crescita sono un mercato più positivo di quanto non lo sia quello europeo”, ha dichiarato Weber a Cnbc. “Le controversie commerciali tra Cina e Stati Uniti – ha aggiunto – hanno un impatto molto più significativo, e in senso negativo, sulle prospettive della Cina rispetto a quelle degli Stati Uniti. [La guerra commerciale] sta influenzando anche gli Stati Uniti, ma in modo meno pronunciato”.
Pertanto”, ha concluso Weber, “se si guarda alle aree di crescita e investimento, gli Stati Uniti sono il mercato principale“.

Allo stesso modo il presidente di Ubs è convinto che il dollaro continuerà a restare forte e centrale nell’economia globale, nonostante un nuovo corso espansivo nella politica monetaria della Federal Reserve:
“A breve termine, potrebbe verificarsi un leggero cambiamento ma, a lungo termine, ritengo di essere molto positivo sul dollaro. Il dollaro continuerà ad essere la principale valuta del mondo e continuerà ad essere molto forte”.

Le prospettive per l’Europa sono meno rosee

Weber si è dimostrato assai più scettico sulle prospettive dell’economia europea e, in particolare, sul fatto che politiche fiscali più espansive possano essere la risposta ai problemi del Vecchio Continente. “L’Europa non ha un problema di crescita a breve termine, lo ha a lungo termine”, ha detto il presidente di Ubs, riferendosi al fatto che solo politiche in grado rilanciare la produttività potranno essere efficaci nell’affrontare la questione.
In particolare Weber ha suggerito di utilizzare le condizioni finanziarie favorevoli per insistere sugli investimenti e le infrastrutture, tralasciando misure redistributive solo sul consumo (le quali, si ritiene comunemente, hanno effetti solo temporanei sulla crescita).