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Ubp: con addio al Qe opportunità su questi mercati

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A fronte di dati confortanti per quanto riguarda la crescita negli Stati Uniti, ma anche in Europa, non è il caso di sovrastimare il possibile impatto delle dispute commerciali o del braccio di ferro sul deficit italiano: lo ha affermato Olivier Debat, senior investment specialist presso Ubp.

“Attualmente i fondamentali rimangono solidi sia negli Stati Uniti che in Europa: i tassi di insolvenza si attestano a circa l’1% in Europa e il 2% negli Stati Uniti; i rapporti di leva finanziaria sono sotto controllo – in calo negli Stati Uniti”, ha scritto Debat in un intervento pubblicato su InvestmentWeek, ricordando come il nodo dell’inflazione negli Stati Uniti non dia ancora segni di surriscaldamento (“Nessun segno chiaro” di accelerazione, aveva comunicato la Fed).

“Non crediamo che le controversie commerciali degli Stati Uniti o il bilancio italiano possa far deragliare queste prospettive macroeconomiche, sebbene possano innescare una certa volatilità”.

Dal punto di vista operativo Debat ha sottolineato l’opportunità strategica di puntare sui Credit defalut swap index, titoli derivati che coprono dal rischio d’insolvenza di un emittente come i Cds ma più liquidi perché non scambiati su mercati over-the-counter.

“Se si parla di high yield, preferiamo gli indici di Cds sui bond per via della maggiore liquidità, specialmente quando la Banca centrale europea cesserà il suo programma di acquisti e ci si troverà di fronte al rischio politico (…) Questi indici hanno sovraperformato le obbligazioni high yield dall’inizio dell’anno e negli ultimi cinque anni, e presentano un rendimento superiore al 7%”.