Economia

Tutti i regali del governo alle banche

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Incapace di trovare fondi per le vittime del salva banche, il governo continua a favorire le banche. E’ quanto scrivono in una lettera aperta Elio Lannutti, Presidente Adusbef, e Carla Ruocco, portavoce M5S Camera dei Deputati, in cui si legge:

“Sono ben 11 i regali alle banche dal 2013, con l’ultimo sbandierato come il divieto all’odiosa capitalizzazione degli interessi su prestiti e fidi, uscito dalla porta e fatto rientrare dalla finestra con l’ingannevole messaggio di un suo divieto, l’anatocismo legalizzato, vanificando così 25 anni di battaglie giudiziarie e pronunce plurime, incontrovertibili e consolidate, l’ennesimo inganno, per favorire gli esclusivi interessi delle banche e danneggiare i consumatori, che oltre al danno devono subire perfino la beffa”.

Non solo.

Ci sono anche altri 10 bei ‘regali’ concessi dal 2013 e nell’attuale legislatura alle banche da governi e maggioranza, il cui valore di gran lunga superiore ai 750 milioni di euro necessari per risarcire tutte le vittime del salva banche, generosi cadeaux che devono essere divulgati e resi pubblici rompendo così la censura dei mass media di regime, per offrire ai cittadini vessati, strangolati ed usurati dal sistema bancario, materia di conoscenza e riflessione sul ruolo di governi ‘camerieri prediletti dei banchieri’.

Nel dettaglio, si legge ancora:

  1. Nel 2013 il primo provvedimento a favore delle banche dal Governo di Enrico Letta, la fiscalità di vantaggio sulla deducibilità delle perdite, passate da 18 anni a 5 anni, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro; (portato di recente dal Governo Renzi ad 1 anno);
  2. Le garanzie sulle obbligazioni tossiche appioppate dalle banche allo Stato per un valore di 160 miliardi di euro, che hanno generato esborsi alle banche di affari di 25 miliardi di euro dal 2011 al 2015;
  3. La pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle banche di pagare i dividendi alle Fondazioni bancarie;
  4. La rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro per offrire dividendi pari a 380 milioni di euro annui alle banche socie, con la durissima battaglia in Parlamento dei portavoce del M5S, espulsi dall’aula perché gridavano ‘onestà’;
  5. Il recepimento della direttiva BRRD (bail-in) per l’esproprio criminale del risparmio approvato in Europa all’insaputa del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco e del Ministro Pier Carlo Padoan, che ne hanno chiesto la successiva revisione;
  6. A novembre 2015 il decreto salva-banche, che ha azzerato i risparmi di una vita a 130.000 famiglie, truffate e prese in giro da un Governo ostile, che a 4 mesi dal ‘misfatto’ non ha effettuato alcun risarcimento promesso, prova di odio feroce verso le vittime che reclamano i propri diritti, con manifestazioni, presidi e sit-in;
  7. L’esproprio delle case in mancanza di 7 rate (portate a 18 dopo le dure proteste del M5S) di mutuo non pagate, direttamente dalla banca, senza passare per la legittimità di un giudice terzo;
  8. Lo sconto per i trasferimenti immobiliari nell’ambito di vendite giudiziarie con l’imposta di registro, ipotecaria e catastale, non più assoggettata da un’aliquota del 9%, ma nella misura fissa di 200 euro;
  9. Il prestito vitalizio ipotecario a tassi esagerati e ricapitalizzati per sottrarre agli eredi i risparmi immobiliari;
  10. La Bad Bank con la garanzia statale sulle cartolarizzazioni dei crediti morosi (la Gacs), concessa alle banche ed anche agli altri intermediari finanziari, con la dotazione iniziale del Tesoro che passa da 100 a 120 milioni.
  11. La ricapitalizzazione degli interessi, che genera 2 miliardi di euro l’anno a favore delle banche, disposto dal nuovo art.120 del Tub (Testo Unico Bancario) entrato con legge dello Stato nella prassi bancaria, trionfalmente figurata dalla stampa di regime, come norma che ha determinato “la fine dell’anatocismo”, prima vietato nel 2014 e poi resuscitato a cadenza annuale, in pieno spregio della Giurisprudenza unanime che ha vietato la possibilità di configurare l’anatocismo ex ante, ovvero anteriormente alla scadenza degli interessi, sarà oggetto di battaglie giudiziarie per riaffermare il buon diritto e la legalità violata.

Fonte: Beppe Grillo.it