Al coro delle autorità europee che stanno mettendo in guardia gli inglesi sulla posta in gioco nel prossimo referendum sulla Brexit si è unita anche la voce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, intervistato dalla rivista tedesca Bild.
“La campagna per l’uscita [del Regno Unito dall’Unione Europea] contiene un messaggio molto chiaro”, ha dichiarato Tusk, “Lasciateci andare, niente cambierà, tutto sara come prima. Beh, non sarà così. Non solo le implicazioni economiche saranno negative per il Regno Unito, ma soprattutto dal punto di vista geopolitico. Sapete perché queste conseguenze sono così pericolose? Perché a lungo termine sono completamente imprevedibili. In qualità di storico, ho paura che questo potrebbe infatti essere l’inizio del processo di distruzione non solo dell’Ue ma anche della civiltà politica occidentale”.
L’avvertimento ai britannici, o lo spauracchio, a seconda dell’angolazione con la quale si osservano affermazioni tanto forti, è di quelli molto chiari. Ai rischi interni all’Europa Tusk aggiunge poi l’elemento dei nemici esterni, che in caso di Brexit “stapperebbero lo champagne”.
Secondo Tusk è importante sensibilizzare i popoli europei che l’Unione Europea “non può essere la risposta solo per le tragedie del passato, ma anche per i problemi del futuro”. Non solo, il presidente del Consiglio europeo sottolinea che “le vacanze geopolitiche sono finite” perché “è tempo di tornare a scuola, e ci saranno solo esami difficili da fare”.
Le crisi che si stanno abbattendo sull’Europa sono sì un forte elemento a favore di partiti anti-sistema, ma per Tusk “queste non possono essere il pretesto per la disintegrazione” dell’Ue; “una mini-Europa”, formata da un nocciolo Paesi più integrato degli altri, sarebbe, inoltre, “la peggior risposta ai maxi-problemi che dobbiamo fronteggiare”.