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Tsunami 5 Stelle. Con il ‘non voto’, maggioranza italiani è ‘contro’

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ROMA (WSI) – 17.40 – Ultime proiezioni in Lombardia, Maroni al 42,2%, Ambrosoli al 37,4%, Carcano 14%. In Lazio Zingaretti al 38,2%, Storace al 29,9, Barillari al 20,7%.

16.46 – Lazio: il centro sinistra non e’ piu’ cosi’ sicuro di incamerare una vittoria netta. La preoccupazione e’ legata alla legge elettorale, ma non il Porcellum in questo caso. Zingaretti e’ in vantaggio con una forbice ampia. Ma i numeri in consiglio regionale potrebbero non premiare il candidato di centro sinistra in modo pieno. Cio’ potrebbe dare a Zingaretti una maggioranza risicata.

Intanto scoppiano polemiche sullo spoglio delle schede: il Movimento 5 Stelle denuncia irregolarita’. Il controllo dei voti va a rilento per problemi legati alla presenza di un candidato di cognome Grillo (ma di nome fa Camillo) nella lista di Storace.

16.26 – Terza proiezione Piepoli/RAI. Molise, campione 20,6%. Frattura 41%, Iorio 25,1%, Federico 18,7%. Lombardia, campione 24,6%. Maroni 42%, Ambrosoli 37%, Carcano 14,2%. Lazio, campione 19,2%. Zingaretti 37,8%, Storace 30%, Barillari 21,2%.

16.08 – Seconda proiezione Piepoli/RAI sul Lazio, campione 9%: Zingaretti 37,6%, Storace 30,6%. Sul Molise, invece: Di Laura Frattura 42,1%, Iorio 24,1%.

16.00 – Beppe Grillo, che sempre oggi ha indicato il premio Nobel per la Letteratura Dario Fo come la persona ideale per la Presidenza della Repubblica, ha confermato che il Movimento 5 Stelle eleggera’ il suo candidato con un voto online.

15.55 – Seconda proiezione Piepoli/RAI sulla Lombardia: Maroni 41,9%, Ambrosoli 37%. Per quanto riguarda le coalizioni, sempre secondo Piepoli, in Lombardia il Pd sarebbe il primo partito con il 21,2%, seguito dal Pdl al 17,8% e dalla Lega al 12,5%.

15.49 – Primi dati dal Molise, 4 sezioni su 396. Iorio 57,03%, Di Laura Frattura 19,53%, Federico 15,62%.

15.23 – Dati reali: Lombardia, 27 sezioni su 9.233. Maroni 53,44%, Ambrosoli 29,84%, Carcano 12,12%, Albertini 3,68%.

15.10 – Prime proiezioni delle regionali. In Lombardia Maroni (centro destra) al 43,3%, Ambrosoli (centro sinistra) 35,6%, Carcano (Movimento 5 Stelle) 13,4%, Albertini (lista Monti) 6,2%. In Lazio Zingaretti (centro sinistra) al 38,8%, Storace (centro destra) 29,9%, Barillari (Movimento 5 Stelle) 20%.

15.00 – A chi si chiede se il Movimento 5 Stelle e’ disposto a votare le eventuali proposte che arriveranno dal centro sinistra, ci ha pensato il garante e confondatore Beppe Grillo a rispondere: “Siamo un movimento di idee. Valuteremo proposte se in linea al programma M5S”.

“Questo Movimento ha creato una speranza e chissa’ che magari ci risolleveremo. Il mio ruolo sara’ quello di garante di chi entra” in Parlamento. Al Quirinale per le consultazioni ci andra’ Grillo, che e’ il capo politico. “Ci vado io, anche per soddisfazione, per salutarli”. Parlando di Presidente della Repubblica, un ruolo che Giorgio Napolitano ricoprira’ fino al 15 maggio, il blogger genovese vede bene Dario Fo.

(leggi previsioni di WSI sull’ingovernabilita’ e l’effetto sui mercati)

14.52 – Voto definitivo italiani all’estero al senato 4 seggi al Partito democratico e 1 a Monti. In totale i seggi per il PD diventano cosi’ 123. Quelli del centro destra si fermano a 177. Monti a 19, Movimento 5 Stelle a 54. Alla Camera, ricapitolando, i seggi sono cosi’ spartiti tra le quattro forze principali: 345 al centro sinistra, 125 al centro destra, 109 al Movimento 5 Stelle e 47 alla lista civica con Monti per l’Italia.

14.37 – E’ iniziato alle 14 lo spoglio dei voti delle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise. Nel confronto lombardo, secondo gli instant poll, sarebbe in leggero vantaggio il leghista Maroni, appena dietro il candidato del centrosinistra Ambrosoli. Nel Lazio Nicola Zingaretti(centrosinistra), è il favorito secondo gli instant poll, sul candidato del centrodestra, Francesco Storace. In Molise favorito il centrosinistra.

In questa tornata elettorale l’affluenza relativa alle regionali in Lombardia, Lazio e Molise si è distinta nettamente rispetto al dato archiviato sul fronte delle politiche, facendo registrare un forte incremento rispetto alle precedenti elezioni: 74,6% contro il precedente dato omologo, pari al 63,1.

L’incremento dunque è stato cospicuo, con ben 11,5 punti percentuali in più. La maggiore affluenza tra le tre Regioni se l’é aggiudicata la Lombardia, con un totale del 76,7%, 12 punti percentuali in più rispetto al precedente 64,63%; il Lazio ha invece raggiunto il 72% (contro un precedente del 60,9%), mentre il Molise ha archiviato un dato di affluenza del 61,6% (59,8%)

In Lombardia l’affluenza maggiore nella regione è stata registrata da Brescia, con l’80,5% (rispetto al precedente 68%), seguita da Lodi (79,1%), Monza e Brianza (79%), Bergamo (78,6%) e Cremona (78,2 contro un precedente del 66,5%).
In linea con le altre regioni anche l’incremento fatto segnare dall’affluenza nel Lazio, dove il dato complessivo è stato pari al 72%, 11,1 punti percentuali in più rispetto al dato precedente che si era fermato al 60,9.

Nel Lazio la maggiore affluenza è stata registrata a Viterbo, con un 76,7% (in precedenza era stato del 70,3%), che distanzia di gran lunga i risultati complessivi delle altre cinque città della Regione. Un po’ distanziata troviamo Rieti, con il 73,5% di oggi (contro il 65,5% della tornata precedente), Latina (73,2% contro il 62,9).

Al quarto posto in questa speciale graduatoria troviamo poi Roma: l’affluenza definitiva della Capitale è stata pari al 71,8%, quasi 13 punti percentuali in più rispetto al dato precedente che era pari al 59,1. Ultima Frosinone, dove la partecipazione degli elettori ha toccato il 69,7%, vale a dire 4,8 punti percentuali in più rispetto al 64,9 archiviato in precedenza.

Valori decisamente più bassi quelli rilevati in questa due giorni di voto regionale in Molise. Il dato complessivo è stato pari al 61,6%, poco superiore rispetto al 59,8 precedente. Campobasso ha contribuito a tenere su il valore della regione, archiviando il 62,5%, 3,2 punti percentuali in più rispetto al 59,7. La partecipazione degli elettori al voto è stata decisamente minore a Isernia, dove la percentuale dell’affluenza é stata pari al 59,3%, tutto sommato stabile rispetto al precedente 59,9 della tornata precedente.

LEGA ATTENDE, SPERA VITTORIA MARONI IN LOMBARDIA – Il verdetto decisivo per il Carroccio sarà quello delle regionali in Lombardia. E, su questo, i segnali che arrivano a Roberto Maroni dallo spoglio delle politiche – oggi rimasto chiuso nel suo ufficio rimandando ogni commento ufficiale – sembrano incoraggianti.

I risultati per Camera e Senato, no: in termini percentuali stanno dimezzando il ruolo della Lega a livello nazionale – dal 8,6% del 2008 – ma anche in regioni chiave come Piemonte e Veneto, dove potrebbe essere chiesto a breve un nuovo congresso della Liga. E’ così che nell’odierna altalena di instant poll e proiezioni, in via Bellerio si festeggia un risultato migliore delle previsioni ma solo in chiave di coalizione con il Pdl.

ALBERTINI, CI SARA’ RIBALTONE E VINCERA’ AMBROSOLI – “Continuo a credere che in Lombardia è favorito Ambrosoli, anche se di una manciata di voti, perché la situazione in questa regione è diversa”. Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Lombardia ed esponente della lista Monti Gabriele Albertini. “L’aggregato di centrosinistra – ha concluso – si è allargato e anche se per poco ritengo che ci sarà un ribaltone per la presidenza della Regione”.

ZINGARETTI FAVORITO, MA STORACE ANNUNCIA ‘SORPRESINA’ – Nicola Zingaretti si avvierebbe a diventare il nuovo presidente della Regione Lazio. E si appresterebbe a farlo, stando agli instant poll diffusi dalla Rai, con un risultato che, se confermato, avrebbe del clamoroso: una forbice tra il 52 e il 54%.

Sarebbe stato travolto dunque Francesco Storace, l’avversario del centrodestra, che pur limitando i danni grazie al sostegno delle province tradizionalmente più di centrodestra (Frosinone e Latina) si troverebbe però a oltre 20 punti, inchiodato sul 28-30%. Ma il leader de La Destra non si arrende: “Avvertenza agli scienziati: aspettate domani… sorpresina in arrivo” scrive su Twitter. Per l’ufficialità dei dati bisognerà attendere lo spoglio, che inizierà domani alle 14.

INSTANT SKY LAZIO: ZINGARETTI 39%, STORACE 28% – Nicola Zingaretti al 39%, Francesco Storace al 28%. E’ il risultato del voto regionale del Lazio (lo scrutinio dalle 14 di domani), per l’instant poll dell’Istituto Tecnè per Sky. Al terzo posto, col 21%, Davide Barillari del Movimento 5 Stelle, quarta Giulia Bongiorno Liste per Monti con l’8%, quinto Sandro Ruotolo di Rivoluzione Civile al 2%.

INSTANT SKY LOMBARDIA: MARONI 38%, AMBROSOLI 35% – Roberto Maroni 38%, Umberto Ambrosoli 35%. Sono i risultati del voto per la Regione Lombardia (scrutinio da domani alle 14) secondo l’instant poll dell’Istituto Tecné per Sky. Terzo posto per Silvana Carcano del Movimento 5 Stelle con il 17%, quarto Gabriele Albertini (Scelta Civica per Monti) 9%.

12.12 – E’ la sconfitta dei tecnocrati e dell’Eurozona, dicono in sintesi i giornali stanieri. Il Telegraph sottolinea che il 57% degli italiani ha votato per partiti che si oppongono – anche se in modi diversi – all’austerita’. “Le elezioni italiane scatenano nuovi timori per l’euro“, ha titolato il Guardian, uno dei due grandi quotidiani britannici. Linea di pensiero condivisa dal Financial Times. “La suspense in Italia porta all’instabilità”, è l’apertura del giornale economico.

Concordi sull’ingovernabilità anche i principali quotidiani francesi. “Dalle urne esce un’Italia ingovernabile”. Questo il titolo in prima pagina pubblicato dal quotidiano Liberation. “Italia: minaccia di un blocco politico dopo le elezioni”, è invece il titolo scelto dal quotidiano Le Figaro.

Insomma l’Italia e’ il malato d’Europa e ora rappresenta un pericolo per la stessa esistenza dell’euro. Il paese e’ spaccato in tre e il successo del Movimento 5 Stelle, la vera novita’ di questa tornata elettorale, anche se per certi versi attesa, e’ sotto gli occhi di tutti. Sono il primo partito alla Camera. In Europa invece non e’ andata cosi’ bene. I dati ancora parziali vedono il gruppo fondato da Grillo – ribattezzato “The Joker” dal Guardian – al 13%.

12.00 – Vediamo quali saranno i tempi e i temi parlamentari principali che si aprono ora: se dovesse veramente – al momento sembra difficile – formarsi un governo di unita’ nazionale, potrebbe essere operativo gia’ da aprile. Il nuovo Parlamento si insediera’ il 15 marzo, poi ci saranno le consultazioni di Napolitano (che in ogni caso non puo’ sciogliere le camere) per vedere se il potenziale nuovo presidente del Consiglio e’ in grado o meno di ottenere la fiducia della maggioranza del Parlamento.

Nel caso in cui Napolitano non riscontri la possibilità per le forze politiche di ottenere la fiducia della maggioranza del Parlamento, teoricamente dovrebbe sciogliere le Camere e mandare nuovamente il paese al voto. Ma non può: trovandosi negli ultimi sei mesi del suo mandato, il cosiddetto “semestre bianco”, Napolitano può sciogliere le Camere solo se ci si trova negli ultimi sei mesi della legislatura. Quindi il presidente della Repubblica sarà comunque eletto da questo Parlamento. La prima seduta parlamentare per eleggere il successore di Napolitano è fissata al 15 di aprile, 30 giorni prima della scadenza del suo mandato, il 15 maggio.

11.45 – Uno dei dati piu’ interessanti da mettere in evidenza e’ quello degli astenuti: un italiano su quattro non si e’ recato alle urne. Se si somma all’oltre 25% delle crocette pro Grillo, il voto di protesta arriva a superare il 45% della popolazione. In molte regioni il Movimento 5 Stelle e’ addirittura il primo partito. E’ successo nelle Marche (32,1%), nell’Abruzzo (29,9%), in Sardegna (29,7%), in Liguria (32,1%) e in Sicilia (33,6%, facendo la media tra le due circoscrizioni). Su base provinciale e’ anche primo a Venezia con il 29,2%.

Per Monti e’ stato invece un flop: il professore della Bocconi non ha sfondato in nessuna circoscrizione. Il premier uscente e’ stato votato piu’ al nord, pochissimo al centro, e appena sopra la media in Campania (12,6%), per quanto riguarda il Sud, dove ha cannibalizzato i voti dell’UDC.

Berlusconi invece, che ha perso nelle principali citta’ come Milano e Roma, dove il PD e’ in largo vantaggio, e’ risucito a ottenere percentuali molto alte in Lombardia 2 (40,1%) e in Veneto 1 (33,2%) – e in parte del sud, soprattutto in Campania (34,3%) e in Puglia (32,1%), dove la sconfitta del centrosinsitra assume toni piu’ pesanti, essendo la regione governata da Nichi Vendola.

La Lega Nord, che ha perso molti voti rispetto al 2008, ha comunque conquistato otto province su 12 in Lombardia, grazie all’alleanza con Berlusconi, contestata dalla base alla vigilia.

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11.31 – Parlando del leader di Sel, Vendola ha aperto a un confronto con i candidati eletti del Movimento 5 Stelle. Dopo i risultati elettorali ha detto invece “No al governissimo”, che “sarebbe la più velenosa delle sciagure”. “Dobbiamo parlare dell’agenda dei primi 100 giorni e vedere se questa rivoluzione incontra la passione civile del Movimento 5 stelle”.

E’ possibile a questo punto che il Pd faccia l’inciucio con Monti e PdL, mandando al governo qualcuno che non sia Bersani (Berlusconi non lo digerirebbe) ed escludendo Vendola. Il quale ossserva che il centrosinistra avrebbe “il dovere del confronto in Parlamento con chi ha incarnato la forza di una domanda netta, perfino virulenta di cambiamento”. Ovvero il Movimento 5 Stelle.

11.20 – Alle 17 il leader del PD Pier Luigi Bersani parlera’ ai giornalisti.

10.34 – Alle 12 convocato vertice di urgenza tra il premier uscente Monti, il ministro dell’Economia Grilli, Moavero e il governatore di Bankitalia Visco.

10.32 – Le variazioni di voto rispetto al 2008 il PD ha perso 3.452.606 voti passando dal 33,17 per cento al 25,41 per cento; il PdL ha perso 6.297.343 voti passando dal 37,38 per cento al 21,56 per cento. Come percentuali la coalizione Bersani (2013) 29,54 per cento – rispetto alla coalizione Veltroni (2008) 37,54 per cento; la coalizione Berlusconi (2013) 29,18 per cento, rispetto alla coalizione Berlusconi (2008) 46,80 per cento.

Tra gli altri partiti, Lega Nord ha perso 1.634.387 voti passando dall’8,29 per cento al 4,08 per cento; Il Movimento 5 Stelle è passato da 0 voti (non esisteva) a 8.688.545 di voti ed è al 25,55 per cento.

10.30 – Questi i risultati definitivi delle elezioni al Senato secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno il centrosinistra, con il 31,63%, ottiene 119 seggi; il centrodestra (30,72%) se ne aggiudica 117; i centristi del premier uscente Mario Monti (9,13%) hanno 18 seggi; il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (23,79%) ne ottiene 54. Mancano ancora 6 seggi della circoscrizione estero.

Nel dettaglio, all’interno della coalizione di centrosinistra il Pd (27,43%) prende 105 seggi; Sel (2,97%) 7; Centro Democratico (0,53%) nessuno. Nel centrodestra, il Pdl (22,30%) ha 98 seggi; la Lega (4,33%) 17; Fratelli d’Italia (1,92%) nessuno. Rivoluzione Civile (1,79%) e Fare per Fermare il Declino (0,90%) non ottengono seggi.

10.25 – Questi i risultati definitivi delle elezioni alla Camera secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno: il centrosinistra, con il 29,54%, ottiene 340 seggi; il centrodestra, con il 29,18%, se ne aggiudica 124; i centristi del premier Mario Monti, con il 8,3%, ha 37 seggi; il Movimento 5 Stelle, con il 25,55%, ha 108 seggi. Quello di Grillo e’ anche il primo partito.

Nel dettaglio, nel centrosinistra il Pd (25,41%) ha 292 seggi; Sel (3,20%) 37; Centro Democratico (0,49%) 6. Nel centrodestra, il Pdl (21,56%) ha 97 seggi; la Lega (4,08%) 18; Fratelli d’Italia (1,95%) 9.

Tra i centristi, Con Monti per l’Italia (8,30%) ha 37 seggi; Udc (1,78%) 8; Fli, con lo 0,46%, resta fuori dalla Camera. Rivoluzione Civile (2,24%) e Fare per Fermare il Declino (1,12%) restano fuori. Scilipoti e Razzi tornano in Parlamento. Esclusi invece personaggi come Fini, Giannino, Di Pietro e Ingroia.

7.36 Il M5S risulta il primo partito in Italia alla Camera, con il 25,6%, superando il Pd a quota 25,52%.

SENATO: 116 SEGGI A CENTRODESTRA, 113 A CENTROSINISTRA – A scrutinio ultimato sono stati attribuiti 301 seggi del Senato su 315 (mancano Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, che eleggono rispettivamente 7 e un senatore, e i 6 senatori eletti all’estero): 116 seggi sono stati assegnati al centrodestra, 113 al centrosinistra, 54 al Movimento 5 Stelle e 18 alla lista Con Monti per l’Italia.

CAMERA: 340 SEGGI CS, 124 CD, 108 GRILLO, 45 MONTI – Dei 617 seggi alla Camera finora attribuiti su 630, 340 sono andati alla coalizione di centrosinistra, grazie al premio di maggioranza; 124 al centrodestra; 108 al Movimento 5 stelle e 45 alla coalizione di Monti.

In particolare, per quanto riguarda la coalizione guidata da Bersani, al Pd sono stati assegnati 292 seggi, 37 a Sel, 6 al Centro democratico, 5 a Svp. Sul versante del centrodestra, 97 seggi sono andati al Popolo della Libertà, 18 alla Lega Nord e 9 a Fratelli d’Italia. Al centro, invece, 37 seggi sono stati assegnati alla Lista civica con Monti per l’Italia, 8 all’Udc e nessuno a Fli.

Il terzo partito alla Camera è il Pdl con 7 milioni 332.121 voti (21,56%), seguito da Scelta civica con Monti (2 milioni 823.814 voti, pari all’8,30%), Lega Nord (un milione 390.156 voti, il 4,08%), Sel (un milione 90.802 voti, il 3,20%), Rivoluzione civile (765.054, il 2,24%), Fratelli d’Italia (666.001, l’1,95%), Udc (608.292 voti, l’1,78%). Tra gli altri partiti, Fli si è fermato allo 0,46%, con 159.454 voti; Fare, il movimento di Giannino, ha avuto 380.937 voti, pari all’1,12%; la Destra di Storace 220.312 voti (0,64%) e il Grande sud-Mpa 148.570 (0,43%).

CAMERA: IL CENTROSINISTRA VINCE PER 124MILA VOTI – Quando mancano solo 5 sezioni su 61.446 per completare lo scrutinio dei voti per la Camera (4 del Lazio e una della Calabria) il centrosinistra si aggiudica il premio di maggioranza del 55%, pari a 340 seggi a Montecitorio, per poco più di 124mila voti, per ad un margine dello 0,36%.

A cinque sezioni dalla fine dello scrutinio per la Camera, la coalizione di centrosinistra ha ottenuto 10 milioni 46mila voti, pari al 29,54%, contro i 9 milioni 922mila del centrodestra (29,18%). Al Movimento 5 Stelle sono andati 8 milioni 687mila voti (25.55%), lo 0,14% in più del solo Pd che dunque è il secondo partito di Montecitorio per uno scarto di circa 46mila voti. La coalizione di Monti ha ottenuto invece 3 milioni 591mila voti, pari al 10,56%.

CAMERA: OLTRE 1,2 MILIONI DI SCHEDE BIANCHE E NULLE – Alla Camera sono state oltre un milione 260 mila le schede bianche o nulle, mentre al Senato circa un milione e 100.000. In particolare, secondo i dati del Viminale, alla Camera le schede bianche sono state 395.286 (1,12% del totale) e quelle nulle 871.780 (2,47%), mentre 1.951 le schede contestate e non assegnate. Al Senato, invece, le schede bianche sono state 369.301 (1,16%), quelle nulle 762.534 (2,40%) e le schede contestate e non assegnate 1.970.
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La quota astenuti non era nota ieri sera, ma secondo alcune stime potrebbe essere intorno al 25%. Se cosi’ fosse, cio’ significa che gli italiani del non voto (astenute, schede bianche, schede, nulle) sommati al 25,5% del Movimento 5 Stelle, danno un risultato che dovrebbe sconvolgere gli equlibri politici, poiche’ oltre il 50% degli italiani e’ contro: contro gli altri partiti, contro questa politica, contro l’Europa cosi’ come la conosciamo.

02.05 – Il centrosinistra vince di misura al Senato sul centrodestra. Con solo 5 sezioni da scrutinare su un totale di 60.431 – secondo i dati del ministero dell’Interno – il centrosinistra è avanti con il 31,63% (Pd al 27,43%), il centrodestra è al 30,71 % (Pdl al 22,30%), il Movimento 5 Stelle al 23,79%, la lista di Mario Monti al 9,13%, Rivoluzione civile all’1,79%, Fare per fermare il declino allo 0,90%.

02.03 – Il centrosinistra dovrebbe vincere di un soffio alla Camera sul centrodestra. Con solo 36 sezioni da scrutinare su un totale di 61.446 – secondo i dati del ministero dell’Interno – il centrosinistra è primo col 29,55% (Pd al 25,41%), il centrodestra è al 29,18% (Pdl al 21,56%), il Movimento 5 Stelle al 25,55% (primo partito), la coalizione di Scelta civica per Monti al 10,56%, Rivoluzione civile al 2,24%, Fare per fermare il declino all’1,12%.

23.54 – BERSANI: “GESTIREMO RISULTATO NELL’INTERESSE DELL’ITALIA”

«Il centrosinistra ha vinto alla Camera e per numero di voti anche al Senato. È evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia» così Pier Luigi Bersani commenta l’esito dello spoglio alla Camera e Senato.

23.35 – Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sorpassa il Partito democratico ed e’ al momento la prima forza politica in Italia alla Camera, quando lo scrutinio e’ giunto al 94% delle sezioni scrutinate, 59.009 su 61.446 totali. I dati affluiti al Viminale assegnano finora a M5S il 25,54% contro il 25,51% del Pd mentre il Pdl si ferma a quota 21,44%. Seguono nell’ordine Scelta Civica di Monti con 8,32, Lega Nord con 4,10, Sel con 3,20, Fdi con 1,94, Udc con 1,78, e Cd con 0,49 mentre restano al momento fuori La Destra di Storace con 0,62 e Fli di Fini con 0,46 oltre a Rivoluzione Civile di Ingroia con il 2,25 ma fuori dalle coalizioni.

23.30 – Quando mancano circa 2.600 sezioni alla conclusione dello scrutinio alla Camera, M5S risulta il primo partito in Italia, con il 25,53%, superando il Pd a quota 25,52%.

PD, VINTO ALLA CAMERA E PIU’ VOTI AL SENATO – ”Il centrosinistra ha vinto alla Camera ed e’ avanti di 365mila voti al Senato”. Lo afferma l’ufficio stampa del Pd quando lo spoglio e’ arrivato alle battute finali.

BERSANI, GESTIREMO RISULTATO NELL’INTERESSE DELL’ITALIA – “Il centrosinistra ha vinto alla Camera e per numero di voti anche al Senato. E’ evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia”. Così Pier Luigi Bersani commenta l’esito dello spoglio alla Camera e Senato.

WSJ, DA URNE PEGGIOR RISULTATO POSSIBILE – “Nonostante le preoccupazioni dei mercati, le elezioni italiane hanno prodotto il peggior esito possibile: un inconcludente risultato dal quale è duro intravedere un qualsiasi governo stabile”: così in un’analisi sul voto pubblicata sul sito on line il Wall Street Journal commenta i dati elettorali provenienti da Roma. “Una forza inaspettata dell’ex premier Silvio Berlusconi e il movimento anticonformista dell’ex comico Beppe Grillo – scrive il Wsj – hanno schiantato le speranze degli investitori per una coalizione tra il partito di centrosinistra guidato da Pierluigi Bersani e l’attuale premier Mario Monti per portare avanti l’agenda delle riforme”. Anche il Financial Times apre il suo sito con le elezioni italiane dando quasi per scontato un ritorno alle urne, vista “la piccola speranza che si possa formare qualunque tipo di maggioranza”.

Il terremoto Grillo travolge anche i numeri dei sondaggisti. In una giornata convulsa, i primi dati degli instant poll sono la fotocopia dei sondaggi preelettorali (per Tecnè al Senato Pd-Sel 37%, Pdl-Lega 31%, M5S al 16,5%; alla Camera centrosinistra al 34,5%, centrodestra al 29%, il movimento di Grillo al 19%), e finiscono per fuorviare i primi commenti. Gli istituti di rilevazione fotografano infatti la possibilità di un risultato elettorale in grado di garantire la governabilità con una vittoria del centrosinistra sia alla Camera che al Senato. Ma già dalle prime proiezioni lo scenario cambia: il centrodestra è in testa al Senato con il 31%, seguito dal centrosinistra al 29,5% e dal Movimento 5 Stelle al 26%. Poi, di ora in ora, le proiezioni e i dati dello scrutinio reale, hanno ‘freddato’ le attese di veder uscire dalle urne una maggioranza in grado di governare il paese, convergendo sullo stesso risultato. Ancora provvisorio ma che l’Istituto Ipr per Mediaset ha già letto non in grado di far conquistare a nessuna delle coalizione quella quota di 158 seggi necessari per la maggioranza al Senato.

Leggendo i numeri e la loro progressione nel corso del pomeriggio, si è confermato un testa a testa tra le due coalizioni dell’ex bipolarismo, con il centrosinistra dato tra un 31 ed un 31,9% al Senato e tra il 29,2 ed il 30,5 alla Camera ed il centrodestra tra il 29,7 ed il 31,6 per cento al Senato e in un range 28,1-28,2 a Montecitorio. E con il Movimento cinque Stelle che si attesta primo partito (sparentato da qualsiasi coalizione) in entrambe le Camere con una percentuale di voti che a palazzo Madama è intorno al 24% sia secondo le ultime proiezioni, sia in base alle oltre 52 mila (su un totale di più di 60 mila) sezioni scrutinate finora dal Viminale. E registra una performance migliore alla Camera dove è indicato tra il 25,5% ed il 26,1%. Per il Professore e la sua Scelta Civica apparentata con Fli e Udc alla Camera, si profila un ingresso a Montecitorio – sempre secondo le prime proiezioni e scrutini – con una percentuale tra il 10 e l’11% mentre al Senato la sua Lista viaggia tra il 9 ed il 9,5%.

SENATO IN’SALSA GRECA’, PDL AVANTI MA E’ INGOVERNABILITA’
GRILLO STRAVINCE, PD E BERLUSCONI NON SUPERANO SOGLIA 158 SEGGI
La maggioranza al Senato non c’é. Palazzo Madama esce da queste elezioni in salsa greca: ingovernabile, ingestibile, salvo accordi a sorpresa. Grillo stravince rispetto alle aspettative ma non raggiunge la fatidica quota 158, così come Pd-Sel e Pdl-Lega: almeno al momento dello scrutinio di 44.289 sezioni su 60.431 Sempre secondo questo dato parziale l’alleanza ipotizzabile tra Pd(28.07%) e Sel(2,99%), e la lista Monti (9,18%) arriva ad un inutilizzabile 40.24%. Le uniche varianti possibili, cifre alla mano e sempre secondo dati non ancora definitivi, in grado di superare la soglia utile prevedono o una alleanza tra Pd-Sel e Beppe Grillo o l’intesa tra Pdl-Lega e M5s. Si tratta di alleanze solo ipotizzabili e, stasera, altamente improbabili. Come risulta improbabile l’ipotesi di larghe intese, almeno in base alle prime dichiarazioni di Beppe Grillo e alle convinzioni di Silvio Berlusconi I seggi, secondo i conteggi aggiornati alle 20.30, potrebbero essere attribuiti così: 110-130 per il centrosinistra; 104-124 per il centrodestra; 40-60 per il Movimento 5 Stelle; 8-18 Per Scelta Civica con Monti. Altre proiezioni,come quelle di Piepoli, disegnano altre cifre ma con un identico risultato finale. Infatti al Pd andrebbero 95 senatori, 93 al Pdl, 63 a M5S, 20 alla lista Monti,18 alla Lega Nord, 9 a Sel e 2 a Fratelli d’Italia. Insomma la conferma che il Senato, che a norma di Costituzione,potrebbe anche essere sciolto indipendentemente dalla Camera, non ha ad ora alcuna possibilità di esprimere una maggioranza credibile e che la parola “ingovernabilità” è l’unica cosa certa.

LETTA, NO AL RITORNO ALLE URNE – Quella del “ritorno al voto non pare la prospettiva da seguire”. Lo ha detto il vice segretario del Pd Enrico Letta a proposito dell’esito del voto.

23.25 – VENDOLA: “TOCCA AL CENTROSINISTRA FARE PROPOSTA DI GOVERNO”

«Se gli ultimi dati verranno confermati, il centrosinistra avrà ottenuto la maggioranza alla Camera e al Senato: tocca al centro-sinistra la responsabilità di avanzare una proposta al Parlamento e al Paese e la responsabilità di formare una maggioranza». È il commento di Nichi Vendola ai dati elettorali. «Nei primi cento giorni – ha aggiunto – dobbiamo rispondere a quello che il Paese ci chiede e dobbiamo farlo con radicalità».

23.23 – PD: VINTO ALLA CAMERA E PIÙ VOTI AL SENATO

«Il centrosinistra ha vinto alla Camera ed è avanti di 365mila voti al Senato». Lo afferma l’ufficio stampa del Pd quando lo spoglio è arrivato alle battute finali.

23.21 – M5S PRIMO PARTITO ALLA CAMERA QUANDO MANCANO 2600 SEZIONI

Quando mancano circa 2.600 sezioni alla conclusione dello scrutinio alla Camera, M5S risulta il primo partito in Italia, con il 25,53%, superando il Pd a quota 25,52%.

22.56 – CENTROSINISTRA, CON IL PIEMONTE ARRIVA LA MAGGIORANZA RELATIVA

Secondo l’elaborazione di YouTrend il successo del centrosinistra in Piemonte garantirebbe la maggioranza relativa in Senato con la seguente spartizione di seggi.

Pd-Sel 123

Pdl-Lega 118

M5S 53

Monti 19

Altri 2

22.50 – MONTI: “GARANTIRE UN GOVERNO AL PAESE”

«Un governo al paese va comunque garantito» ha detto Monti. Ci deve essere «trasparenza», deve essere «alla luce del sole» e «spero che prosegua, faccia meglio, faccia di più, e che non si permetta di dissipare i molti sacrifici che i cittadini italiani hanno fatto per consentire al Paese di risollevarsi con le sue forze».

22.41 – INGROIA: “BERSANI DOVREBBE DIMETTERSI”

«Ritengo che, come si fa nei paesi civili, i capi delle coalizioni che perdono dovrebbero dimettersi». Risponde così Antonio Ingroia a una domanda sulla possibilità che il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, rassegni le dimissioni dalla segreteria del partito. Bersani, secondo Ingroia, «dovrebbe prendere atto del risultato».

22.22 – PROIEZIONE RAI SEGGI AL SENATO

Pdl-Lega 113

Pd-Sel 105

M5S 63

Monti 20

22.20 – LETTA: “A CHI VINCE CAMERA ONERE PRIMA PROPOSTA A COLLE”

Grazie agli elettori che «consentono a questa coalizione di essere in testa al Senato e speriamo anche alla Camera» ha detto Enrico Letta sottolineando che a chi vince la Camera andrà «l’onere di fare le prime proposte da fare al Capo dello Stato».

22.16 – CASINI ENTRA AL SENATO SUL FILO DI LANA

Arriva sul filo di lana l’elezione di Pier Ferdinando Casini. Il leader dell’Udc riesce infatti ad arrivare al Senato in quanto capolista in Basilicata, dove la lista Monti, quando mancano tre sezioni ai risultati definitivi, supera la soglia dell’8 per cento attestandosi all’8,33; e in Campania, dove si attesta all’8,23, con 5.410 sezioni scrutinate su 5.821. Più problematica la situazione nelle altre regioni dove correva l’ex presidente della Camera come numero uno dello schieramento che fa riferimento al presidente del Consiglio.

22.15 – LETTA: “NO AL RITORNO ALLE URNE”

Quella del «ritorno al voto non pare la prospettiva da seguire». Lo ha detto il vice segretario del Pd Enrico Letta a proposito dell’esito del voto.

21.52 – GRILLO: “CON NOI NESSUN INCIUCIO O INCIUCINO”

«Intanto entriamo in Parlamento e ci perfezioniamo. E non pensino di fare inciucetti, inciucini. Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro. Abbiamo iniziato a cambiare le parole» le prime parole di Beppe Grillo in streaming sulla web tv del M5S.

21.50 – PROIEZIONE RAI SEGGI AL SENATO

Pdl-Lega: 112

Pd-Sel 105

M5S 64

Monti 20

21.49 – PROIEZIONE RAI SEGGI ALLA CAMERA

Pdl-Lega 121

Pd-Sel 340

M5S 110

Monti 46

21.30 – GRILLO: “IN TRE ANNI SIAMO DIVENTATI IL PRIMO PARTITO”

«In tre anni siamo diventati il primo partito, Bersani e Berlusconi sono dei falliti».

21.21 – OTTAVA PROIEZIONE RAI SENATO

Pd-Sel 31,6%

Pdl-Lega 30,7%

M5S 23,8%

Monti 9,2%

Ingroia 1,9%

PROIEZIONI RAI CAMERA: PD-SEL 29,1%, PDL-LEGA 28,6%

Le proiezioni rincorrono i dati reali con gli ultimi dati dell’Istituto Piepoli per la Rai che fotografano un centrosinistra, al Senato, prima coalizione, in recupero sopra al 31% contro i precedenti dati che lo piazzavano al secondo posto, superato dal centrodestra. Lasciando il risultato di Palazzo Madama in bilico. Un’indicazione che trova parziale conferma nei dati del Viminale che a metà scrutinio (30.333 sezioni su un totale di 60.431) mostrano la coalizione di Pier Luigi Bersani al 32,8% mentre il centrodestra è al 29,2%. Dati questi ultimi non indicativi però: i dati ufficiali che arrivano, man mano che prosegue lo scrutinio reale, non tengono infatti conto dei ‘pesi’ delle varie regioni. Negli ultimi dati del Viminale, ad esempio, lo scrutinio di regioni chiave come Lombardia e Lazio è infatti ad un terzo delle sezioni, ben sotto quindi alla media nazionale dell’esame del voto. Non c’é invece al momento particolare differenza tra i dati forniti dalle proiezioni e quelli che arrivano dal Viminale per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle che – sia nelle proiezioni dei vari istituti di sondaggio, sia dai numeri che emergono dallo scrutinio reale – resta ancorato sul 24%. Così come il dato della lista Monti che l’ultimo sondaggio per la Rai fotografa al 9,5% e i dati del Viminale al 9,2%.

PROIEZIONI RAI SENATO: PUGLIA, FRIULI, PIEMONTE A CENTRODESTRA
PIEPOLI SU 80%CAMPIONE,M5S PRIMO FRIULI,PIEMONTE,MARCHE,SARDEGNA

A circa l’80% del campione, secondo la proiezione realizzata dall’Istituto Piepoli per la Rai, la coalizione di centrodestra si afferma al primo posto in Puglia, Piemonte e Friuli. Il Movimento 5 stelle è il primo partito in Friuli, Piemonte, Marche e Sardegna. In Puglia si afferma il centrodestra con il 34,8%. La coalizione di centrosinistra è seconda, con il 27,4%, seguita da Movimento 5 stelle (24,4%), Con Monti per l’Italia (9,3%), Rivoluzione civile (1,7%), altre liste (2,4%). Il primo partito nella regione è il Pdl, con il 30,3%. La coalizione di centrodestra è al primo posto anche nel Friuli Venezia Giulia, con il 30,3%. Seguono il centrosinistra (27,7%), Movimento 5 stelle (25,9%), Con Monti per l’Italia (11,6%), Rivoluzione civile (2%), altre liste (2,6%). Il primo partito è il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, con il 25,9%. Ancora la coalizione di centrodestra si afferma al primo posto in Piemonte, con il 30,3%, seguita da centrosinistra (28,5%), Movimento 5 stelle (25,9%), Con MOnti per l’Italia (11,4%), Rivoluzione civile (1,8%) altre liste (2,1%).

20.40 – ALFANO: “MAGGIORANZA AL SENATO, RISULTATO STRAORDINARIO”

«Un risultato molto positivo, direi anche straordinario, del quale siamo molto soddisfatti». Così il segretario del Pdl Angelino Alfano commenta il risultato elettorale. «Ho sentito Berlusconi per ringraziarlo. Noi oggi crediamo di essere la maggioranza relativa al Senato. Aspettiamo con serenità i risultati della Camera».

20.36 – REGIONALI: AFFLUENZA IN NETTA CRESCITA, 74,6%

In questa tornata elettorale l’affluenza relativa alle regionali in Lombardia, Lazio e Molise si è distinta nettamente rispetto al dato archiviato sul fronte delle politiche, facendo registrare un forte incremento rispetto alle precedenti elezioni: 74,6% contro il precedente dato omologo, pari al 63,1. L’incremento dunque è stato cospicuo, con ben 11,5 punti percentuali in più.

20.35 – CAMERA: HA VOTATO IL 75,1% (DEFINITIVO)

Per le elezioni relative al rinnovo della Camera dei Deputati ha votato il 75,1% degli aventi diritto: è quanto emerge quando mancano i dati relativi a un solo Comune, quindi su un totale di 8.091 su 8.092. Nelle precedenti elezioni aveva votato l’80,5% degli elettori.

20.22 – VIMINALE A META’ DELLO SCRUTINIO DELLA CAMERA
Pd-Sel 31,05%
Pdl-Lega al 27,59%
M5S 25,62%
Monti 10,43%
Ingroia 2,27 %

Si assottiglia leggermente il vantaggio del centrosinistra rispetto alla coalizione del centrodestra quando è stato scrutinato oltre il 50% delle sezioni per la Camera (32.916 su 61.446). La coalizione di Pd e Sel si attesta al 31,05% delle preferenze, la coalizione Pdl-Lega al 27,59% e il Movimento 5 Stelle al 25,62 per cento. È il quadro che emerge dai dati forniti dal Viminale. La lista Mario Monti resta sopra il 10% (10,43%), Rivoluzione civile è al 2,27 per cento.

20.07 – PRIMA PROIEZIONI RAI CAMERA
M5S 26,1%

20.01 – SEGGI, PROIEZIONE RAI CAMERA
Pd-Sel 340
Pdl-Lega 121
M5S 111
Monti 45
Ingroia 0

19.55 – SEGGI, PROIEZIONE RAI SENATO
Pdl-Lega 113
Pd-Sel 105
M5S 63
Monti 20
Ingroia 0

da Il Fatto Quotidiano:

Prima gli instant poll consegnano la vittoria al centrosinistra, poi le proiezioni frenano regalando il Senato a Silvio Berlusconi. E alla fine i risultati reali confermano un sostanziale pareggio tra la coalizione del Cavaliere e quella di Bersani. Risultato: da un lato la quasi certa ingovernabilità e dall’altro la sconfitta (in parte inaspettata) del leader democratico, schiacciato dal successo del partito di Grillo e dalla rimonta (a forza di comparsata televisive) di Berlusconi. E ora per il capo del centrosinistra la smacchiatura del giaguaro diventa un incubo che potrebbe significare dimissioni. Destino comune per Nichi Vendola che al Senato strappa il 2,99%.

PAREGGIO AL SENATO
A palazzo Madama, il centrosinistra la spunta di un punto percentuale ritrovandosi, però, con meno poltrone del centrodestra. E così, a 52.000 seggi scrutinati su 60. 431, Bersani-Vendola si attestano al 31,85%, con il centrodestra al 30,5%. Cifre che fotografano il 90% di seggi scrutinati. Un dato che, preso regione per regione, restituisce un quadro ben diverso da quello disegnato dai sondaggi degli ultimi giorni. A partire dalla Sicilia, dove M5s si laurea primo partito, con il centrodestra al 26,89%, mentre la lista di Bersani-Vendola fa segnare poco più del 18,58%. Nella decisiva Lombardia, Berlusconi e Lega veleggiano poco sotto al 40%, lasciando il centrosinistra al 27%. Niente da fare anche per la Campania che sulla carta doveva andare al centrosinistra. Anche qui vittoria del centrodestra. Risultato: per Bersani niente maggioranza in Senato. Di più: Berlusconi e Lega si portano a casa 113 seggi, mentre al centrosinistra ne vanno 105, 63 al Movimento cinque stelle. I dati reali confermano anche un altro dato: la sconfitta di Nichi Vendola. E non solo perché Sel prende meno del 3%, ma anche perché a livello regionale la Puglia premia il centrodestra con il 34%, bocciando l’alleanza di Bersani.

CENTROSINISTRA, SUCCESSO RISICATO ALLA CAMERA
E adesso nel Pd sale il timore anche per il risultato della Camera. La vittoria a Montecitorio, data per scontata sin dall’inizio della campagna elettorale, comincia ad essere messa in dubbio. Anche perchè, si ragiona, l’esito della Camera potrebbe favorire ulteriormente il Movimento 5 Stelle visto che lì votano anche gli under 35. Al momento al comitato elettorale all’Acquario ci sono molti giornalisti ma pochissimi dirigenti. E quei pochi che si fanno vedere, come Alessandra Moretti, hanno il volto tirato. E già, se le cose dovessero andare male, anche il nuovo gruppo dirigente bersaniano a partire dai Fassina, Orlando, Orfini sarebbe coinvolto dalla ‘riflessionè che, inevitabitalmene, toccherà l’attuale assetto nel Partito democratico. Al momento gli scenari sono ridotti. L’ipotesi di cui si discute è quella di un governo di transizione per una nuova legge elettorale”.

A Montecitorio, dopo lo scrutino di metà dei seggi, il centrosinistra si ferma a quota 30,42%, mentre Berlusconi si ferma al 28,28%. Su questi risultati reali, le proiezioni dei seggi danno 340 poltrone all’alleanza democratica, 121 a Pdl-Lega e 111 al Movimento cinque stele che con il 26,3% diventa il primo partito alla Camera.

19.50 – VIMINALE: AL 70% DELLO SCRUTINIO 9 REGIONI A TESTA PER PD E PDL
Quando sono state scrutinate circa il 70% delle sezioni ovvero 41.492 su 60.431 al Senato, permane una situazione di parità fra Bersani e Berlusconi per quanto riguarda i premi di maggioranza assegnati nelle singole regioni con 9 a testa, non dovendo considerare Val d’Aosta e Trentino Alto Adige. Restano in bilico ancora almeno 5-6 regioni. Lombardia il vantaggio di Berlusconi su Bersani è di 38,7 a 29,3 e in Veneto 32,5 contro 25,7. Vantaggio rassicurante per Bersani in Emilia Romagna e in Toscana mentre nel Lazio prevale al momento con il 33,9 contro il 27,5. Situazione opposta in Campania con Berlusconi al 36,9 e Bersani al 29,5 mentre le posizioni sono più ravvicinate in Sicilia con Berlusconi al 32,8, Grillo al 29,5 e Bersani al 27,8. Infine, permane il testa a testa in Piemonte con 30,2 a Berlusconi e 29,4 a Bersani. Inoltre Berlusconi è in vantaggio in Puglia e Bersani in Sardegna, in entrambi i casi di circa 5 punti percentuali.

19:45 – Il centrosinistra è vincente alla Camera nella prima proiezione di Nicola Piepoli per la Rai ma solo per lo 0,5%. Lo schieramento guidato da Pierluigi Bersani conquista il 29,1 mentre il centrodestra si piazza al 28,6%. Il Movimento cinque stelle sta al 26,3%, il centro di Monti al 10,8%, Rivoluzione civile al 2,4%.

19:45 – In base alle terza proiezione Ipr Marketing per Tgcom24, a livello nazionale al Senato il centrosinistra è al 31,8%, il centrodestra al 30,2%, M5s al 24,4%, Monti al 9,3%.

19.33 – AFFLUENZA ALLA CAMERA: 75,1%
Per le elezioni relative al rinnovo della Camera dei Deputati ha votato il 75,1% degli aventi diritto: è quanto emerge quando mancano i dati relativi a un solo Comune, quindi su un totale di 8.091 su 8.092. Nelle precedenti elezioni aveva votato l’80,5% degli elettori.

19.30 – VIMINALE, A UN TERZO LO SCRUTINIO DELLA CAMERA
Pd-Sel 32%
Pdl-Lega 26,6%
M5S 25,6%
Monti 10,4%
Ingroia 2,3%

19:23 – CAMERA, PROIEZIONI EMG/LA7: TESTA A TESTA CENTROSINISTRA-CENTRODESTRA. M5S PRIMO PARTITO
La coalizione guidata da Bersani al 29,1%, quella di Berlusconi al 28,3. Grillo al 26,7. Monti al 10,7, Rivoluzione civile 2,3%.

19.22 – PROIEZIONE RAI SENATO: IN VENETO PDL-LEGA AVANTI CON IL 32,8%
La seconda proiezione eleborata dall’Istituto Piepoli per Rai attesta in Veneto il centrodestra al 32,8%, il centrosinistra al 25,1%, il Movimento 5 stelle al 23,7%, Con Monti per l’Italia all’11,8%, Rivoluzione civile all’ 1,0%, altre liste al 5,6%.

19:21 – Su 40.084 sezioni scrutinate per il Senato su un totale di 60.431, secondo i dati del ministero dell’Interno, il centrosinistra è al 32,49% (Pd al 28,26%), il centrodestra al 29,73% (Pdl al 21,80%), Movimento 5 Stelle al 23,97%, Lista con Monti per l’Italia al 9,12%, Rivoluzione civile di Antonio Ingroia 1,82%.

19.05 – PRIMA PROIEZIONI RAI CAMERA
Pd-Sel 29,1%
Pdl-Lega 28,6%
M5S 26,3%

19.02 – PROIEZIONE RAI LAZIO: NEL LAZIO CENTROSINISTRA AVANTI CON IL 31,3%
In base alla I proiezione Istituto Piepoli per Rai con una copertura dell’82% al Senato nel Lazio è in testa il centrosinistra con il 31,3%, seguito dal centrodestra con il 28,8%, Movimento 5 Stelle con il 26%, Con Monti per l’Italia con l’8,2%, Rivoluzione Civile al 1,9% e le altre liste al 3,8%.

18:56 – Su 35.406 sezioni scrutinate per il Senato su un totale di 60.431, secondo i dati del ministero dell’Interno, il centrosinistra è al 32,61% (Pd al 28,38%), il centrodestra al 29,58% (Pdl al 21,77%), Movimento 5 Stelle al 24,03%, Lista con Monti per l’Italia al 9,11%, Rivoluzione civile di Antonio Ingroia 1,82%.

18.48 – SESTA PROIEZIONE RAI SENATO
Pd-Sel 31,1%
Pdl-Lega 30,5%
M5S 24,4%
Monti 9,5%
Ingroia 1,9%

18.48 – SESTA PROIEZIONE RAI SENATO
Bersani sorpassa e va al 31,1%

18.33 – VIMINALE: 50% DI SEGGI SCRUTINATI AL SENATO
Ancora una limatura per il vantaggio del centrosinistra quando è stata scrutinata circa metà delle sezioni per il Senato (30.100 su 60.431).
Pd-Sel 32,89%
Pdl-Lega 29,25%
M5S 24,03%
Monti 9,17%
Ingroia 1,82%

18.22 – QUINTA PROIEZIONE RAI SENATO
Pdl-Lega 30,7%
Pd-Sel 30,7%
M5S 24,5%
Monti 9,5%
Ingroia 1,8%

18.20 – PROIEZIONI PIEPOLI-RAI :SEGGI SENATO
Pdl-Lega 121
Pd-Sel 96
M5S 65
Monti 19
Ingroia 0

18.17 – PROIEZIONE RAI SENATO: IN PUGLIA PDL-LEGA AL 34,8%
Centrodestra in vantaggio in Puglia al Senato nella quarta proiezione elaborata dall’istituto Piepoli per la Rai, la prima per la regione. Alla coalizione Pdl-Lega è assegnato il 34,8% dei voti, al centrosinistra il 27,4%, a Grillo il 24,4%, alla lista di Monti il 9,3% e a Rivoluzione civile l’1,7%

18.08 – PROIEZIONE RAI SENATO: IN PIEMONTE GUIDA IL CENTRODESTRA: 30,3%
In base alla I proiezione Istituto Piepoli per Rai al Senato il centrodestra in Piemonte è in testa con il 30,3%. Il primo partito è il Movimento 5 Stelle con il 25,9%.

18.00 – QUARTA PROIEZIONE RAI SENATO
Pdl-Lega 31%
Pd-Sel 30,4%
M5S 24,7%
Monti 9,4 %
Ingroia 1,8%

17.57 – VIMINALE: 30% SEZIONI SCRUTINATE

Si riduce leggermente il vantaggio del centrosinistra quando lo spoglio per il Senato è arrivato a un terzo delle sezioni (15.532 sezioni su 60.431). I dati del Viminale riportan

18.00 – Quando e’ stato scrutinato un terzo dei seggi (20.399 su 60.431) al Senato il PD e Sel sono in vantaggio di oltre 5 punti sul PdL e la Lega (33,43% contro 28,29%), Movimento 5 Stelle al 24,39%, Monti al 9,16% e Rivoluzione Civile all’1,82%.

17.53 – Ultimi dati reali, con 17 mila sezioni scrutinate su 60.431 al Senato (28% circa del totale): Bersani (coalizione centro sinistra) al 33,55%, Berlusconi (coalizione centro destra) al 28,26% e Grillo (Movimento 5 Stelle) al 24,35%.

17.35 – Quarta proiezione Tecne’ per Sky al Senato (63% campione): Berlusconi al 31,6%, Bersani al 29,2%, Grillo al 24,7%, Monti all’8,6% e Ingroia all’1,7%.

17.25 – Su 10.120 sezioni scrutinate per il Senato su un totale di 60.431, secondo i primi dati del ministero dell’Interno, il centrosinistra è al 34,63% (Pd al 30,89%), il centrodestra al 27,12% (Pdl al 20,21%), Movimento 5 stelle al 24,49%, Scelta civica per Monti al 9,10%, Rivoluzione civile di Antonio Ingroia 1,78%.

17.16 – Senato, dati reali (circa il 15,74% dei seggi scrutinati): Bersani al 34,67%, Berlusconi al 26,97%, Movimento 5 Stelle al 24,53%, Totale altri partiti al 4,46%.

17.15 – La copertura è molto bassa, appena l’8,1%, ma il vantaggio del centrodestra al Senato nella Regione Lombardia è netto, secondo la prima proiezione dell’istituto Piepoli per la Rai. In particolare, al centrodestra va il 38,8%, al centrosinistra il 27,6%, al Movimento 5 Stelle il 18,3%. A Monti per l’Italia è assegnato l’11,1% dei voti, a Rivoluzione Civile l’1,1%. Il primo partito sarebbe il Pd al 24,8%, il Pdl al 22,3%, il Movimento 5 Stelle al 18,3, la Lega al 13,1, Con Monti per l’Italia all’11,1, Sel al 2,2.

17.14 – Senato, dati reali, 6272 sezioni su 60431, circa 10 per cento. Bersani 34,93%, Berlusconi 26,29%, Grillo, 24,98%, Monti, 9,16%, Ingroia 1,78%, Giannino 0,98%.

17.10 – Proiezione di Piepoli sui dati del Senato, 55% del campione. Berlusconi 31,3%, Bersani 30,1%, Grillo 24,6%, Monti 9,4%, Ingroia 1,8%, Altri 2,8%.

16.55 – Terza proiezione Tecné sul Senato per SkyTg24, dato nazionale. Campione 27%, coalizione Centro Destra al 31,9%, Centro Sinistra al 28,7%, Movimento 5 Stelle al 24,9%, Monti all’8,4%, Rivoluzione Civile all’1,9%

16.44 – Con un campione del 24,3% interpellato, stando alle proiezioni il Centro Destra e’ al 31,6% a Palazzo Madama, il Centro Sinistra al 29,4%, Movimento 5 Stelle al 24,9%, Monti al 9,2%, Rivoluzione Civile all’1,8%, Altri al 3,1%.

Tra i singoli partiti, le proiezioni danno il PD al 25%, Grillo, 24,9%, PdL 23%, Monti 9,2%, Lega Nord al 3,9, Sel al 3,1%, Fratelli d”italia al 2,2%, Rivoluzione Civile all’1,8%. Il PdL ha perso oltre il 10%, e’ il terzo partito del paese.

16.13 – Dalle prime proiezioni, che tengono conto di un campione del 13,855% della copertura, al Senato Pd (25%) e Movimento 5 Stelle (dato al 25,1%) si contendono lo scettro del primo partito d’Italia. La coalizione di Berlusconi ha comunque attirato piu’ di un quarto dei voti complessivi (Pdl al 22,7% + 3,9% della Lega). La Lista Scelta Civica con Monti al 9,6%, la Lega Nord al 3,9, Sel al 3%, Fratelli d’Italia al 2%, Rivoluzione Civile all’1,8%.

16.05 – Lombardia come l’Ohio per gli Usa. Se i dati sul Senato dell’istituto di Piepoli venissero confermati, sarebbe decisiva la Lombardia, in questo momento data testa a testa: se il centrosinistra vincesse nella piu’ popolosa regione d’Italia (con con 9.826.141 abitanti, il 16% del paese) avrebbe una maggioranza autonoma al Senato, altrimenti no.

15.36 – Instant poll elezioni parlamentari di Tecné per Sky sulla Camera: Bersani 34,5% – Berlusconi 29% – Grillo 19% – Monti 9,5% – Ingroia 3,5 per cento. Instant poll Piepoli diffusi dalla RAI sempre per la Camera: PD 31-33%, PdL 21-23%, M5S 19-21%.

15.31 – Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo fa un annuncio, a suo modo con un tweet: “L’onesta’ andra’ di moda”.

15.29 – Alla Rai danno Ambrosoli, leader del centro sinistra, al 42-44%, cosi’ come Maroni. Albertini (centro) al 6-8%. In Lombardia si rischia di andare a contare fino all’ultimo moto.

15.27 – Guardando al risultato dei singoli partiti, alla luce degli Instant Poll alla Camera il Pd è tra il 31 e il 33%, il Pdl tra il 21 e il 23, Movimento 5 Stelle tra 19 e 21, Scelta Civica tra il 6 e l’8%. Fuori da Montecitorio Rivoluzione Civile (tra il 2 e il 3%, la soglia minima è il 4) e Fare per fermare il declino (accreditato di un 1%). La Lega è invece tra il 4 e il 5%, Sel tra il 2 e il 4%.
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Quanto al Senato, è disponibile solo il dato aggregato nazionale, non indicativo visto che la ripartizione dei seggi avviene su base regionale. Anche in questo, la coalizione centrista è ‘al limite’, visto che viene accreditata di una percentuale tra il 7 e il 9%, e la soglia di ingresso è fissata all’8: dato però da raggiungere su base regionale.

15.25 – Instant poll della RAI per la regione Lazio: Zingaretti 52-54%, Storace 28-30%, Barillari 7-9%, Bongiorno 4-6%, Ruotolo 1-2%.

15.20 – Per il momento il premier uscente Monti e’ il grande sconfitto. Con la sua coalizione di centro tra il 7 e il 9% al Senato, solo in poche regioni potra’ eleggere senatori. Alla Camera rischia di rimanere fuori (serve il superamento della soglia del 10%). Sara’ solo la quarta forza in molti contesti. Sono cifre che, se confermati, non renderebbero governabile il paese. Vanno presi con le molle, perche’ in passato gli instant poll si sono sbagliati di anche cinque punti.

15.11 – Da Sky Tg 24: al Senato centro sinistra in buon vantaggio con il 37% dei voti, si attesta al 31% il centro destra, al 16,5% il Movimento 5 Stelle. Monti sotto il 10%. Fuori Fli e Udc.

15.07 – Intant poll Piepoli, rispetto ai dati 2008 centro destra molto indietro. PD in vantaggio anche alla Camera, con il Centro sinistra in una forchetta compresa tra il 35 e il 37. Centro destra al 29-31. Movimento 5 Stelle al 19-21. Centro all’8-10%. Rivoluzione Civile al 2-3%.

Se confermati i dati, si tratterebbe di una sconfitta di Monti. Partito Democratico, invece, ai suoi massimi storici.

15.05 – Secondo i dati raccolti da PalermoReport.it, il capoluogo siciliano si conferma “roccaforte” del Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda il Senato, su 1800 dichiarazioni di voto, il partito di Beppe Grillo a Palermo ottiene il 31,14% di preferenze, davanti al Pd col 30,14%. Più staccato il Pdl che si ferma al 14,53%. Non va oltre al 5,18%, invece, Rivoluzione Civile dell’ex pm palermitano Antonio Ingroia. Al 4,71% è infine la lista Scelta civica di Mario Monti.

Per quanto riguarda i risultati per coalizione, a quella di centrosinistra va la maggioranza delle preferenze con il 35,63% (Pd 30,14%, Sel 3,48%, Il Megafono Lista Crocetta 1,55%, Moderati 0,23%, Centro Democratico 0,23%), mentre alla coalizione di centrodestra il 22,85% (Pdl 14,53%, Grande Sud 1,55%, La Destra 0,8%, Lega Nord 0,2%, Fratelli d’Italia 0,46%, Mir 0,8%, Mpa 0,8%, Cantiere Popolare 3,71%). I risultati tengono conto di una forbice pari al 3%.

15.00 – Primo instant Poll ore 15: PD/SEL 34.5% PDL/LEGA 29% M5S 19% MONTI 9.5% INGROIA 3.5%.

Alle elezioni politiche del 2008 il 27,5% dei sostenitori del Movimento 5 stelle presenti al comizio di Beppe Grillo a Roma in Piazza San Giovanni venerdì 22 febbraio si era astenuto, il 25,3% aveva votato Pd, il 14,5 Italia dei Valori, il 10,5% Popolo della Libertà, mentre quote minori avevano votato Sinistra Arcobaleno (5%) e Fiamma Tricolore (2,1%). Lo scrive il Censis in un’indagine a campione realizzata durante la mabifestazione. Bisogna considerare che, pur essendo una manifestazione conclusiva di campagna elettorale, circa il 70% dei partecipanti proveniva da Roma e dal Lazio e che per tale ragione risultano molto bassi i flussi provenienti dalla Lega Nord.

Come ogni movimento di rottura del quadro politico preesistente, le basi ‘ideologiche’ dell’M5s non sono immediatamente riconducibili alla geografia basata sull’asse destra-sinistra. Il 48,6% degli intervistati nella piazza romana che dichiarano il voto per i Cinque Stelle si proclama infatti estraneo a una collocazione politica definita con quello schema.
Un ulteriore 32,7% si dichiara di sinistra, un 7,9% di centro-sinistra; meno intensa la presenza di chi si sente di destra o di centro-destra, pari al 10%. (TMNEWS)

È durata poco l’euforia nel centrosinistra, che sperava di avviarsi a una vittoria piena alla Camera e al Senato. I dati degli instant poll, che facevano pensare a un’affermazione del centrosinistra, sono stati ribaltati dalle prime proiezioni sul Senato. Ad essere in testa è ora il centrodestra: 31 per cento secondo i dati Rai, inseguito da Bersani e Vendola al 30,4.

Oltre al successo della rimonta di Berlusconi, che vede avvicinarsi la possibilità di una vittoria inimmaginabile fino a qualche giorno fa, i primi dati vedono l’ottimo risultato di Beppe Grillo, che con il 24,7 contende al Pd la palma di partito più votato, e il deludente risultato di Mario Monti, fermo all’9,4 per cento al Senato. Risultato impietoso, a leggere le prime proiezioni, per la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia che, se l’ultimo dato (1,8) fosse confermato, non entrerebbe in Parlamento.

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Si parte alle 15, con la chiusura dei seggi, ma non sara’ prima delle 16 che le rivelazioni incominceranno a farsi interessanti e che i mercati inizieranno a dare i primi giudizi. Tra Instant Poll, Exit Poll e le prime proiezioni di voto, i dati potranno essere analizzati e dire veramente qualcosa a partire dalle 17.

Sara’ importante metterli confronto con il voto di 5 anni fa. Allora dopo la caduta del governo Prodi, il Pd si presento’ con il solo Di Pietro come alleato e con Walter Veltroni come leader. L’alleanza arrivo’ al 37,55%. La coalizione formata da PdL e Lega prese invece ben il 46,8%. L’impressione e’ che questa volta andra’ diversamente e che verra’ rispettata la tradizione che nella Seconda Repubblica vuole un’alternanza al potere.

Ma le elezioni potrebbero anche sancire, non e’ ancora da escludere, la nascita di una Terza Repubblica. Evento che potrebbe verificarsi in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle. Per Goldman Sachs c’e’ il 50% di chance che il mercato restera’ deluso dall’esito delle urne. Tradotto, che vinca l’instabilita’ di governo o la fazione di matrice civica.

Per considerarsi vittorioso, al plotone di Beppe Grillo bastera’ ottenere piu’ del 15%, ma solo un risultato sopra il 20% rappresenterebbe il vero successo per un movimento partito dal basso e di recente creazione. Questo potrebbe voler dire diventare di fatto il secondo partito d’Italia, scalzando il centro destra dell’alleanza zoppicante costituirta da PdL e Lega Nord.

Va sottolineato, tuttavia, che fino alle 17 i dati non potranno dire nulla di concreto e la giornata elettorale entrera’ nel vivo a partire da quel momento, quando ai vai Exit e Instant poll, prenderanno parte le prime proiezioni al Senato (dalle cui schede incominciano gli spogli).

Per i risultati delle Regionali bisognera’ invece aspettare domani, martedi’. Prima di mezzanotte difficile che escano i risultati definitivi, ma ben prima l’elettore italiano potra’ essersi gia’ fatto un’idea chiara dei vincitori e vinti di questa tornata elettorale decisiva non solo per il futuro dell’Italia, ma anche dell’Europa intera.

Quanto al tasso di astensione, l’affluenza e’ calata -7% rispetto al 2008 e -11% rispetto al 2006. Il centro destra trema: in calo in particolare la percentuale di partecipazione al nord. Unico dato certo: Beppe Grillo ha cannabalizzato tutte le altre forze politiche, sfruttando anche una popolarita’ progressivamente crescente su Internet.

LE PAGELLE SUI SOCIAL NETWORK

Su Internet Beppe Grillo e’ il politico sicuramente piu’ “coinvolgente”: suo il 46% dei supporter attivi. Secondo Mario Monti e terzi pari merito Nichi Vendola e Silvio Berlusconi. La diretta di Bersani su Corriere.it è stato nella settimana conclusasi il 23 febbraio il secondo contenuto più condiviso su Facebook. I dati sono stati forniti da Decisyon, tramite ECCE/Customer e riguardano i conti Facebook e Twitter.

I sostenitori di Grillo sono pari a quasi il triplo rispetto a quelli attivi per Mario Monti, che conquista il secondo posto con il 12% dei supporter, e circa 5 volte quelli di Nichi Vendola e Silvio Berlusconi, fermi all’8%. Seguono poi Oscar Giannino e Pierluigi Bersani, con una percentuale attorno al 7%.

Tenendo conto però delle coalizioni politiche, il PD, attraverso i profili dei suoi leader, risulta essere la seconda forza politica più coinvolgente, dopo il M5S: i supporter attivi dei profili di Pierluigi Bersani, Matteo Renzi e Nichi vendola raggiungono il 18% dei supporter attivi totali. Scelta Civica di Mario Monti e i suoi alleati conquistano invece il terzo posto con il 13% dei fan attivi. Ai piedi del podio si colloca invece il PDL, fermo all’11%.

IL COMMENTO DI CREDIT AGRICOLE

Secondo Credit Agricole, nel caso in cui il centrosinistra riuscisse con o senza Monti ad avere la maggioranza, si creerebbe in Italia una situazione di “market friendly”, ovvero una situazione che sarebbe apprezzata dai mercati. La banca francese parla comunque di rischi al ribasso sui mercati in settimana, visto che ci vorrà del tempo prima di comprendere il risultato definitivo. Bisogna però precisare che è molto improbabile che il centrosinistra, senza alcuna coalizione, riesca ad avere, da solo, una maggioranza in grado di formare un guadagno.

IL COMMENTO DI GOLDMAN SACHS

Secondo la banca americana, una coalizione Monti-Bersani potrebbe far scendere lo spread fino a -75 punti. In caso di ingovernabilità Goldman ritiene che gli scenari possibili sarebbero due; il primo, un governo di unità nazionale guidato da Mario Monti che durerebbe 1-2 anni e che vedrebbe comunque inizialmente i mercati oscillare in modo molto nervoso.

Secondo scenario, un ritorno alle urne, e una situazione in cui un nuovo rimbalzo dello spread a 550 non sarebbe uno scenario irragionevole.

IL COMMENTO DI PAUL KRUGMAN, NOBEL PER L’ECONOMIA

Il Premio Nobel per l’economia Paul Krugman sottolinea che gli osservatori esterni hanno ragione a essere “terrorizzati” dal verdetto delle urne.

“Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni italiane, e giustamente: anche se l’incubo di Berlusconi che torna al potere non si materializzasse, un risultato che mostrasse un forte appoggio a Berlusconi o a Grillo, o a entrambi, destabilizzerebbe non solo l’Italia, ma anche l’Europa nel suo complesso. Krugman definisce le elezioni politiche in Italia il vero referendum in Europa sulle misure di austerity: misure che stanno facendo affacciare sulla scena politica soprattutto dei paesi del Sud Europa volti politici sempre meno europeisti e contrari alle misure di lacrime e sangue che sono state imposte dal rigore tedesco.

IL COMMENTO DI MEDIOBANCA

Gli analisti di Mediobanca prevedono che gli italiani dovranno tornare alle urne nel “medio termine” e sottolineano che, contrariamente alle promesse dei vari candidati, le imposte come Imu, Irpef, Iva e Tares sono destinate ad aumentare dal luglio 2013, a causa degli incrementi precedenti concordati “e questo certo non andrà a favore della fiducia dei consumatori e della crescita”.

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