Economia

Trump senza freni, minaccia Londra e impone dazi al Messico

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È ormai una guerra senza confini quella intrapresa da Donald Trump sul fronte commerciale. Nel mirino del presidente Usa finiscono ora anche il Regno Unito e il Messico. Secondo fonti riprese dal Financial Times, il governo americano sarebbe pronto a limitare la condivisione di intelligence se Londra consentirà a Huawei di costruire parte della rete 5G del paese. Secondo il quotidiano inglese, il messaggio sarà “consegnato” direttamente dall’inquilino della Casa Bianca nel corso della sua prossima visita nel Regno Unito.

Ma non finisce qui. Nella giornata di ieri, Trump ha annunciato dazi del 5% su tutti i beni importati negli Usa dal Messico a partire dal prossimo 10 giugno. Dazi che poi saliranno alal 15% l’1 agosto, per poi salire al 20% l’1 settembre e al 25% l’1 ottobre “a meno che – o fino a quando – il Messico non fermerà in modo significativo i flussi illegali di stranieri attraverso il suo territorio”, ha poi indicato Trump in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca.

“I dazi resteranno al 25% fino a che e a meno che il Messico non fermerà il flusso di immigrati illegali“, afferma Trump. Gli Usa sono stati un “salvadanaio dal quale tutti hanno preso. Ora però difendiamo gli interessi americani”, spiega il presidente Usa. “Abbiamo fiducia nel fatto che il Messico agirà rapidamente per aiutare gli Usa a mettere fine a questo problema pericoloso.  Noi siamo stati buoni col Messico per molti anni, ora chiediamo che faccia la sua parte per fermare l’uso del suo territorio come mezzo per l’immigrazione illegale nel nostro”.

Trump ha detto che la decisione fa leva sull’ International Emergency Economic Powers Act del 1977 che conferisce al presidente l’autorità di regolamentare il commercio durante un’emergenza nazionale. L’annuncio di Trump potrebbe anche far deragliare l’accordo Stati Uniti-Messico-Canada, il successore dell’Accordo di libero scambio nordamericano.

A Città del Messico l’annuncio arriva come  una doccia fredda: “non era atteso” dice il vice ministro messicano per il Nord America, Jesus  Seade. “Non vogliamo una guerra commerciale con gli Stati Uniti”, aggiunge Seade, il quale assicura che il Messico risponderà energicamente.

La notizia fa tremare i mercati già in altalena per le tensioni commerciali tra Usa e Cina. Sul fronte valutario, crolla il Peso messicano, che arriva a perdere fino al 2,3% del suo valore.