Economia

Trump promette “una nuova età dell’oro” per l’economia, i provvedimenti in cantiere

Dai dazi alle criptovalute, passando per il cambiamento climatico. Donald Trump, che ieri, 20 gennaio 2025, ha ufficialmente assunto la carica di 47esimo presidente degli Stati Uniti, ha dato ufficialmente il via libera a un’agenda ambiziosa e controversa che prevede l’emissione di circa cento ordini esecutivi nei primi giorni della sua amministrazione. Questi provvedimenti mirano a riformare profondamente le politiche economiche, sociali e ambientali del paese, in netta contrapposizione con l’eredità dell’amministrazione Biden. “Oggi inizia una nuova era per il nostro Paese. Metteremo l’America al primo posto, come mai prima d’ora”, ha dichiarato Trump nel suo discorso inaugurale, promettendo una “nuova età dell’oro”.

Tik Tok

Tra i primi ordini esecutivi che Trump ha emanato nel primo giorno del nuovo mandato, spicca quello di tenere aperto il servizio di TikTok per altri 90 giorni nonostante la messa al bando votata dal Congresso. Il neo presidente Usa prende, dunque, tempo per cercare una soluzione alla questione della proprietà cinese.

Un’agenda economica protezionista

Tra le prime priorità annunciate dal presidente c’è l’introduzione di nuove misure economiche protezionistiche. Trump ha confermato l’intenzione di imporre tariffe doganali elevate su una vasta gamma di importazioni, con particolare attenzione a Cina, Messico e Canada. Durante la campagna elettorale il tycoon aveva promesso tariffe fino al 60% sui prodotti cinesi e un aumento del 25% su quelli provenienti dai vicini nordamericani. E conferme in questa direzione sono arrivate nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca: il neo-presidente ha confermato di voler imporre tariffe su Messico e Canada entro il 1° febbraio, ribadendo che i due Paesi confinanti lasciano entrare nel Paese droga e migranti senza documenti.

Energia e cambiamento climatico

Un altro pilastro dell’amministrazione Trump sarà la politica energetica. Trump ha annunciato l’intenzione di smantellare le normative ambientali introdotte dalla precedente amministrazione, abolendo i sussidi per le energie rinnovabili e revocando le restrizioni sulle trivellazioni di petrolio e gas. “Il nostro obiettivo è riportare l’America alla leadership energetica globale”, ha affermato.

“L’America deve essere indipendente dal punto di vista energetico. Non possiamo permettere che politiche ideologiche frenino la nostra crescita economica”, ha già fatto sapere Chris Wright, nuovo segretario all’Energia e imprenditore nel settore del fracking. Tra le misure previste vi è anche il ritiro dagli accordi internazionali sul cambiamento climatico e l’eliminazione dei sussidi alle energie rinnovabili.

Immigrazione e sicurezza nazionale

Sul fronte dell’immigrazione, Trump ha già promesso un giro di vite senza precedenti. Pete Hegseth, nominato segretario alla Sicurezza Interna, avrà il compito di implementare un piano per la deportazione di milioni di migranti irregolari e per il rafforzamento del muro al confine con il Messico. “La nostra sicurezza viene prima di tutto”, ha dichiarato Trump, aggiungendo che “ogni nazione sovrana ha il diritto di proteggere i propri confini”.

Riduzione delle tasse

Trump ha inoltre ribadito il suo impegno volto a una significativa riduzione delle tasse nel 2025, una delle promesse centrali della sua campagna elettorale. Il suo piano economico prevede un pacchetto di agevolazioni fiscali dal costo stimato di circa quattromila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Questo progetto mira a rinnovare i tagli fiscali introdotti dalla legge del 2017, che scadranno alla fine del 2025.

Tra le misure principali proposte da Trump c’è la riduzione dell’aliquota d’imposta sulle società, che passerebbe dall’attuale 21% al 15%. Sono inoltre previsti ulteriori incentivi fiscali per le aziende che producono negli Stati Uniti, con l’obiettivo di rafforzare la produzione interna. Trump ha anche promesso di estendere i tagli fiscali temporanei del 2017, che hanno portato benefici sia alle persone fisiche che alle imprese, anche se per farlo sarà necessario ottenere l’approvazione del Congresso.

Riorganizzazione del governo federale

L’amministrazione Trump prevede anche una ristrutturazione significativa della burocrazia federale attraverso il progetto “Schedule F”, che consentirà al presidente maggiore controllo sui funzionari pubblici, facilitando licenziamenti e nomine basate sulla fedeltà politica piuttosto che sull’esperienza professionale.

Politica estera

In politica estera, Trump ha delineato una linea dura nei confronti della Cina e dei paesi BRICS. Ha minacciato tariffe fino al 100% se questi paesi tenteranno di promuovere una valuta alternativa al dollaro come riserva globale.

Questa strategia si inserisce in un contesto di crescente tensione geopolitica e di competizione economica, con l’obiettivo di mantenere la supremazia del dollaro nel commercio internazionale. Durante la sua campagna elettorale, Trump ha espresso la sua determinazione a proteggere il dollaro, affermando:

“L’idea che i Paesi BRICS stiano cercando di allontanarsi dal dollaro mentre noi restiamo a guardare è finita”

Criptovalute 

Se fino a poco tempo fa, considerava le criptovalute come “una specie di truffa basata sul nulla”, le cose sono ora cambiate. Durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di adottare misure legislative favorevoli al settore e di creare una riserva federale di Bitcoin, utilizzando anche fondi pubblici per sostenere questa iniziativa.

Nel corso della sua presidenza, Trump ha previsto inoltre di firmare ordini esecutivi che ridurranno gli oneri normativi per le aziende del settore. Questi provvedimenti sono stati accolti con entusiasmo dagli investitori, contribuendo a far salire il prezzo del Bitcoin al record storico di 109.000 dollari.

Prime reazioni

Le prime ore dell’amministrazione Trump sono state accolte con reazioni contrastanti sia negli Stati Uniti che all’estero. Mentre i sostenitori vedono nelle sue politiche un’opportunità per rilanciare l’economia americana e rafforzare la sicurezza nazionale, i detrattori temono che le sue decisioni possano portare a tensioni internazionali e a un aumento delle disuguaglianze interne.

Con un Congresso in gran parte favorevole alle sue politiche grazie alla maggioranza repubblicana al Senato, Trump sembra avere il terreno spianato per attuare la sua agenda ambiziosa. Tuttavia, resta da vedere come queste misure influenzeranno il tessuto economico e sociale degli Stati Uniti nei prossimi anni. “Il meglio deve ancora venire”, ha concluso Trump nel suo discorso inaugurale.