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Truffe amorose online: come non cadere in trappola

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E’ durata 13 anni la finta storia d’amore ce ha visto coinvolto l’ex azzurro della pallavolo Roberto Cazzaniga che si è visto sfilare dalla presunta fidanzata conosciuta online circa 700mila euro. A raccontarlo lo stesso campione medaglia d’oro con l’Italia ai giochi del Mediterraneo 2009 e attualmente in forza alla New Mater in Serie B.

Come racconta la Gazzetta, Cazzaniga conosce tale Maya tramite un’amica in comune (anche lei coinvolta nella truffa e la donna gli “confessa” di essere la famosa modella Alessandra Ambrosio. Ha inizio così una lunga relazione a distanza, senza mai vedersi, ma chiedendo soldi regolarmente per risolvere dei presunti problemi di salute. In totale 700mila euro è quanto Cazzaniga ha speso per la finta Maya:

“Come ho fatto a darle tutti quei soldi? Non lo so nemmeno io con certezza, mille euro qui, altri duemila là, e in totale siamo arrivati a 700mila. Ora che questo incubo è finito mi sento come se mi fossi risvegliato da un coma che mi ha fatto perdere tre lustri di vita”.

Quella di Cazzaniga non è l’unica storia di truffa amorosa online, un fenomeno che varca anche i confini dell’Italia. Così in Svizzera, un sessantenne è stato alleggerito di 80 mila franchi dopo che un malintenzionato si è finto la cantante Beatrice Egli. Dietro al raggiro un’organizzazione criminale.

Si tratta delle c.d. truffe sentimentali, subdoli raggiri che colpiscono non solo il portafogli ma anche la sfera emotiva delle vittime, sulle cui aspettative (di affetto) e sulle cui fragilità fanno leva gli autori dei crimini. In questo senso le truffe sentimentali sono reati particolarmente spregevoli.

Truffe amorose online: come si svolge

Come sottolinea la Polizia di Stato, le truffe amorose solitamente segue un preciso schema. In primo luogo, il truffatore sceglie la propria vittima esaminandone le informazioni personali pubbliche reperite nell’ambito dei social network, individuandone luogo di dimora, contatti, relazioni sociali, abitudini, preferenze e ricercando eventuali debolezze.

Il “seduttore” crea un account con contenuti idonei a destare la curiosità e l’interesse della vittima; generalmente si presenta come uomo (o, più raramente, donna) che svolge una professione affascinante, avventurosa e pericolosa, particolarmente legata all’immaginario romantico (militari sia italiani che stranieri in missione, piloti, professionisti sempre in giro per il mondo ecc.).

Il primo contatto fra il “seduttore” e la vittima avviene attraverso siti internet d’incontri o social network  a cui segue una fitta e protratta corrispondenza o incontri in video chat che assumono via via toni e contorni fortemente romantici e coinvolgenti. Una volta guadagnata la fiducia della vittima, l’autore del reato, adducendo le più disparate scuse, si fa corrispondere somme di denaro, anche ingenti, sino a quando la vittima non si rende conto che nessuna delle promesse ricevute viene mantenuta. Solo in rari casi gli autori del reato si sono presentati fisicamente, in occasione di sporadici incontri con la vittima, finalizzati a rendere sempre più stretto il rapporto ed a pervenire all’obbiettivo di sottrarre somme di denaro con varie scuse.

Il pagamento in questa modalità di truffa ricorda la Polizia, viene richiesto tramite circuiti di trasferimento di denaro internazionali non tracciabili di money transfer (Western UnionMoneyGram) ma anche tramite bonifici indirizzati a conti correnti esteri, vaglia o ricariche di carte di credito italiane od estere (spesso intestate a prestanome).

A cosa prestare attenzione e smascherare i falsi seduttori online

Per prevenire e contrastare le truffe amorose, piuttosto rilevante sul piano economico, la Polizia Postale consiglia l’adozione di alcune cautele:

  • ridurre l’esposizione sui social network di informazioni, affetti, situazioni familiari ed abitudini personali;
  • ricevuto il primo contatto dallo sconosciuto utente verificare se i suoi contatti sono attivi e se intrattiene con gli stessi interazioni pubbliche;
  • controllare se con quella medesima denominazione (nome e cognome o avatar) siano presenti profili su altri social network o informazioni in rete;
  • inserire quale chiave di ricerca sui motori internet (Google immagini, Yahoo image search, ecc.) la fotografia di presentazione del profilo dell’interlocutore al fine di verificare se tale immagine sia stata reperita sul web e/o se sia associata ad altri profili con differenti denominazioni;
  • se proprio si intende avviare un rapporto, farsi inviare, tramite e-mail, fotografie personali in contesti diversi, al fine di verificarne i metadati, le immagini caricate sui social media o trasmesse con altre modalità, per solito, perdono tali contenuti.
  • diffidare delle richieste di denaro da parte di una persona che non si è mai incontrata personalmente, soprattutto se vengono richiesti trasferimenti di somme ingenti all’estero e con modalità non tracciabili.