Parmalat SpA è un’azienda italiana leader nella produzione e distribuzione di latte e derivati, controllata per l’87,74% dalla francese Lactalis che alla fine del 2016 ha attivato la procedura di delisting e l’ha così rimossa dall’indice FTSE-Mib dove era quotata.
Il Gruppo ha dimensione internazionale e vanta ben 68 stabilimenti dedicati alla produzione e lavorazione del latte, fornitole, in Italia, da oltre 800 stalle.
Dagli anni d’oro al crack finanziario
Fondata nel 1961 da Calisto Tanzi, la Parmalat era un piccolo caseificio con base a Collecchio, vicino a Parma, per l’appunto. Il successo arrivò pochi anni dopo, grazie alla grande richiesta di latte a lunga conservazione, cosa che permise all’Azienda di crescere acquisendo nuove fette di mercato.
Il vero e proprio boom arrivò però negli ’90 dopo un’importante ristrutturazione societaria e relativa quotazione in Borsa, seguita da una serie di acquisizioni di societĂ sparse in tutto il mondo anche non strettamente legate all’industria alimentare, basti pensare al Parma Calcio, a Oden TV o i villaggi turistici della ParmaTour.
Si arriva così al 2003, quando l’isola felice di Parma, così era definita, viene travolta dal crac finanziario di quello che era il fiore all’occhiello della cittadina emiliana, la Parmalat fu costretta a dichiarare bancarotta e andò in amministrazione straordinaria fino al 2005 con Enrico Bondi commissario straordinario.
La rinascita
Nel Dicembre 2005 la Parmalat viene rifondata, divenendo, dopo una serie di cessioni anche importanti (via i marchi Mr Day, Grisbì, ProntoForno e poi anche Pomì e altri), una società più piccola ma più stabile.
I vecchi obbligazionisti hanno visto i titoli acquistati ai tempi dello scandalo convertiti in azioni Parmalat del nuovo tipo.
In questi giorni è partita l’OPA da parte di Lactais per arrivare al controllo del 100% del capitale, su Wall Street Italia trovi tutte le notizie relative all’andamento di questa operazione e le reazioni dei mercati.