Banche centrali pagina 49
Più che l’helicopter money, misura chiesta dal parlamento Ue, in caso di Brexit è probabile bazooka anti illiquidità, come swap in dollari usato nel 2008.
Il governatore della banca centrale della Grecia, Yannis Stournaras, ha preso le distanze dalle politiche economiche concordate fra i creditori e il governo Tsipras: il surplus primario al 3,5% del Pil è un obiettivo “non realistico e socialmente irrealizzabile”, scrive Stournaras, che propone di abbassarne la soglia al 2% a partire dal 2018. Agire gravando
Jeremy Lawson, capo economista di Standard Life Investments, parla dell’impatto della politica dei tassi negativi.
Le persone sono più intelligenti delle banche centrali. La produttività si ottiene grazie a incentivi ed educazione non con manovre di espansione monetaria.
Autorità monetarie e banche centrali sembrano sempre più impelagate in un gioco di “lascia o raddoppia”. Ad ogni giro la scelta di “lasciare” diventa sempre più costosa costringendo ad un nuovo “raddoppio”. La speranza – dice Marzotto SIM nella sua analisi – è che il tempo guadagnato consenta all’economia reale di tornare su livelli di
François Villeroy de Galhau ha spiegato che la politica di tassi zero “non è una questione di fantasia latina” ma di fedeltà al nostro mandato.
La Banca centrale della Turchia ha apportato il terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse di riferimento negli ultimi tre mesi. L’istituto del paese ottomano ha abbassato il costo del denaro overnight al 9,5% dal livello precedente del 10%.
Fed ha deciso di rovinare un’estate che già si preannunciava bollente per Brexit, elezioni Spagna e voto corte tedesca su programma QE della Bce. Via al G7 di Sendai.
Prosegue la stagione degli utili trimestrali. Il colosso tedesco Deutsche Bank comunica un calo del fatturato.
Banche centrali stanno serrando presa sull’obbligazionario. Investitori hanno bisogno di portafogli robusti. È giunta l’ora di concentrarsi sui fondamentali.