Economia

Transizione energetica, per Eni è “Just” e incentrata sul capitale umano

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“Gli eventi accaduti in Europa nel 2022, in correlazione con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, hanno posto all’attenzione la sicurezza energetica ed il costo dell’energia come elementi essenziali per le nostre comunità, da perseguire al fianco della decarbonizzazione. In questo scenario, Eni ha lavorato per contribuire alla sicurezza energetica europea e ha proseguito il proprio percorso di trasformazione verso la decarbonizzazione di prodotti e servizi, facendo leva su di una strategia distintiva, basata sulla diversificazione a livello geografico e tecnologico delle fonti energetiche, lavorando con i propri stakeholder, e considerando il gas come fonte energetica “ponte” nella transizione. A pochi mesi dallo scoppio della guerra, abbiamo definito con i partner storici una serie di accordi per diversificare le forniture di gas all’Italia e all’Europa, che consentiranno di rimpiazzare entro il 2025 il 100% dei circa 20 miliardi di metri cubi in passato approvvigionati dalla Russia. Allo stesso tempo, abbiamo mantenuto fermo il nostro impegno e i nostri obiettivi verso la neutralità carbonica al 2050, ancorati a investimenti solidi. Nel percorso di trasformazione che Eni ha intrapreso, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite costituiscono un riferimento importante per condurre le attività nei Paesi in cui opera, per integrare principi e valori nella propria Governance, nelle attività di business e negli strumenti finanziari. L’agri-business, ad esempio, incarna l’approccio di Eni per una Just Transition: una transizione energetica con una forte componente innovativa associata a una forte attenzione per la dimensione sociale. In questa prospettiva, Eni lavora affinchè il processo di decarbonizzazione offra opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive con rilevante opportunità nei Paesi in cui opera. Oggi più che mai è necessario mettere a fattore comune risorse e capitale umano, attraverso una visione ampia, che permetta di allinearsi sugli obiettivi comuni per ridurre i gap esistenti a livello geografico e promuovere il progresso umano globale”.

Il capitale umano al centro della Just Transition di Eni

Come si legge da queste parole dell’AD di Eni Claudio Descalzi, il viaggio di transizione energetica di Eni è già iniziato da parecchio tempo ma ora non solo ha ingranato il turbo, ma punta anche a distinguersi facendo leva sul capitale umano.

Oltre alla sostenibilità ambientale, l’impegno di Eni per una “Just Transition”, cioè una transizione energetica socialmente equa e giusta, come dichiarato nella mission aziendale, prevede azioni concrete per favorire l’accesso ad una energia efficiente e sostenibile per tutti, riducendo le emissioni connesse alle proprie attività e a tutta la filiera dei prodotti energetici venduti, puntando su soluzioni innovative e tecnologiche proprietarie, diversificando le fonti energetiche e creando al tempo stesso valore condiviso di lungo periodo. Il percorso verso l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 attraverso un approccio di “Just Transition” parte da un forte impegno condiviso dai vertici aziendali e coinvolge lavoratori, fornitori, comunità e clienti in maniera inclusiva, trasparente e socialmente equa, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG).

A questo proposito Eni ha sviluppato un proprio framework di riferimento che include la declinazione degli impegni che l’azienda ha assunto nei confronti di tutti i suoi stakeholder. Il dialogo consente di mettere a sistema gli impegni e le azioni già messi in campo, definendo strategie, obiettivi e indicatori da monitorare nel tempo per valutare l’efficacia del percorso intrapreso. Punto di partenza ed elemento di collegamento tra la strategia Eni e la gestione delle ripercussioni e delle opportunità sociali di questo percorso è il modello di gestione dei diritti umani, che nel corso dell’ultimo quinquennio è stato sviluppato e consolidato con successo nei principali processi di Eni.

Cosa vuol dire in concreto Just Transition?

Per Eni, nel promuovere una transizione giusta è fondamentale adottare un differente approccio tra Paesi con economie avanzate e Paesi con economie emergenti. Nei Paesi con economie avanzate vi sono due aspetti della Just Transition da gestire in maniera adeguata: la “Transition-Out”, ovvero la necessità di convertire e chiudere determinati siti o settori di attività, e la “Transition-In”, ovvero lo sviluppo di nuovi business, infrastrutture, prodotti. Le persone impattate potenzialmente in maniera negativa dalla “Transition-Out” possono infatti non essere le stesse che beneficiano dalla “Transition-In”. Analogamente occorre assicurare che i nuovi settori “low carbon” siano caratterizzati da lavori dignitosi e impatti positivi per le comunità. Nei Paesi con economie emergenti invece deve rimanere prioritaria la necessità di conciliare il diritto allo sviluppo e all’accesso all’energia con l’esigenza globale di ridurre le emissioni, tenendo conto del principio di “comuni ma differenziate responsabilità”. Lo stesso concetto di “Transition-Out” è di difficile applicazione in Paesi che hanno sempre sperimentato la povertà energetica e bassi livelli emissivi pro capite. La Just Transition in queste aree riguarda quindi in primo luogo il superamento della povertà energetica, anche attraverso un forte coordinamento internazionale, al fine di supportare tali Paesi nell’evoluzione industriale e tecnologica verso infrastrutture energetiche pulite. Inoltre, valuta e gestisce i potenziali effetti redistributivi su scala globale correlati all’espansione di nuovi settori, come la produzione di feedstock energetici vegetali o l’estrazione dei minerali utilizzati nella filiera energetica low carbon, affinché non si traducano in un ulteriore ampliamento delle diseguaglianze esistenti.

Il Report di Sostenibilità di Eni

Per rimanere aggiornati sul percorso di Eni nella transizione socialmente equa e giusta “Just Transition” è possibile consultare Eni for 2022, il Report di Sostenibilità in cui Eni approfondisce e aggiorna i dati relativi alle tre leve su cui la strategia aziendale crea valore:

  • Neutralità carbonica al 2050: disegna le tappe che consentiranno ad Eni di abbattere l’impronta carbonica e raggiungere la decarbonizzazione dei processi e dei prodotti grazie alla tecnologia;
  • Eccellenza operativa: descrive l’impegno di Eni per la valorizzazione delle persone e della loro salute e sicurezza, l’integrità degli asset, la tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani, la resilienza e la diversificazione delle attività e per la solidità finanziaria;
  • Alleanze per lo sviluppo: definisce l’ impegno di Eni nei Paesi in cui opera per garantire l’accesso all’energia e promuovere uno sviluppo equo e sostenibile.