Economia

Transizione energetica e sostenibilità: la questione tempo è ora decisiva

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La transizione energetica, ovvero il passaggio dalle fonti convenzionali non rinnovabili a quelle rinnovabili e la sostenibilità sono due argomenti di cui si parla sempre più spesso. Temi che sono al centro delle agende politiche, nei piani di sviluppo aziendali e nella sfera degli investimenti.

Ma per avere un futuro realmente green bisogna imprimere un’importante accelerazione alla transizione energetica, con un cambio di paradigma dell’intero sistema. Oggi la questione tempo è diventata più che mai fondamentale. Questo uno dei temi affrontati nel corso dell’ultimo appuntamento di WSI Smart Talk dal titolo “Transizione energetica: come la vivono banche, finanza e imprese“, andato in onda lo scorso 4 maggio.

Come spiega Maurizio Melis, giornalista di Radio24, “ci sono due ragioni per cui è oggi il momento determinante. La prima è legata alle leggi della natura. Non possiamo adattare le leggi della natura ai nostri modelli produttivi, non è un’opzione che abbiamo, e in effetti stiamo vedendo che gli studi prodotti dai climatologi, preoccupati di essere considerati catastrofisti, si stanno rivelando addirittura conservativi”.

Un contributo importante alla decarbonizzazione viene sia dall’elettrificazione del settore dei trasporti che porta al filone della mobilità elettrica, sia dall’utilizzo razionale dell’energia che apre, invece, il filone dell’efficienza energetica.
Una doppia strada percorsa da Repower, gruppo energetico tra gli ospiti della puntata, che ha due mercati di riferimento: quello svizzero e quello italiano. In Italia offre differenti soluzioni dedicate alle Pmi come i servizi di efficienza energetica e quelli di mobilità elettrica. Le aziende, cuore dell’economia italiana, rappresentano il target di elezione di Repower che, attraverso i suoi consulenti energetici, effettua la diagnosi energetica completa e individua i sistemi di gestione dell’energia più efficienti.

Repower: una passione per la sostenibilità

Repower è da sempre “appassionata ai temi della sostenibilità”, come racconta nel corso di WSI Smart Talk l’amministratore delegato di Repower, Fabio Bocchiola, che 20 anni fa ha aperto il primo ufficio in Italia. “In Repower ci siamo sempre appassionati al tema dell’efficienza energetica e a quello delle nuove forme di mobilità, e in tal senso abbiamo diverse iniziative”, spiega Bocchiola che si sofferma sull’efficienza energetica. Un ambito in cui “ci siamo sentiti in dovere di intervenire è quello della diagnostica grazie ad alcuni servizi e formule di energia messi a disposizione dei nostri consulenti energetici”. Anche sulla mobilità elettrica la società è attiva da tempo, con diverse esperienze in differenti campi.
“Abbiamo creato una barca completamente elettrica, che da più di tre anni lavora sul lago di Garda per turismo, una sorta di taxi veneziano – spiega Bocchiola -. Un altro esempio, frutto della nostra costante ricerca di innovazione che guida tutti i nostri processi interni, è un cargo bike a pedalata assistita che si chiama LAMBRO. Un oggetto per il quale abbiamo scelto di partire dal design, per coniugare in un unico mezzo l’aspetto funzionale e renderlo al tempo stesso immediatamente riconoscibile”.

Transizione energetica: questione tempo

La questione tempo come detto è diventata fondamentale, ma le soluzioni per imprimere la necessaria accelerazione non mancano. “Siamo in un momento in cui stanno venendo fuori una quantità impressionante di soluzioni a problemi che sembravano veramente difficili anche solo una decina di anni fa – spiega Melis – quindi le soluzioni le abbiamo su molti ambiti, abbiamo una roadmap chiara. E ciò potrà generare occupazione e possibilità di crescita per l’Italia”.

“La sostenibilità è al centro dell’agenda politica di tutti i Paesi europei e questa è una scelta che manda un messaggio forte: tutti siamo chiamati a fermarci a riflettere su questi temi”, sottolinea l’A.D. di Repower, spiegando poi che un aspetto principale è quello della regolazione. “Ben venga ad esempio il Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) che stimoli anche solo la riflessione e riesca a far maturare una cultura maggiore di una classe politica che spesso è più indietro rispetto alle esigenze della collettività”.