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Trader condannato per frode Kerviel in marcia contro la finanza

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ROMA (WSI) – È colpevole, ma non è l’unico. La Corte di Cassazione ha confermato oggi la condanna a cinque anni di prigione per Jerome Kerviel ma ha annullato la parte della sentenza di primo e secondo grado che imponeva all’ex trader di Societe Generale di pagare danni e penalità per 4,9 miliardi di euro.

L’entità di questa penalità dovrà ora essere determinata nel corso di un nuovo processo che dovrà essere celebrato di fronte alla Corte d’Appello di Versailles.

Secondo il team di avvocati di Kerviel, che nel 2008 fu accusato di aver provocato perdite per 5 miliardi di euro alla sua banca, il nuovo processo sarà un processo a Societe Generale mentre la sentenza odierna della corte di Cassazione rappresenta una chiara vittoria per il loro assistito.

Dei cinque anni di prigione a cui è stato condannato, Kerviel ne dovrà scontare tre cui vanno tolti i 41 giorni già trascorsi dietro le sbarre nel 2008. A sei anni di distanza, peraltro, Kerviel continua a dichiararsi innocente e ad accusare il suo vecchio datore di lavoro di aver mentito sulle proprie responsabilità.

Societe Generale, in un comunicato, ha reso noto di aver preso atto della decisione della corte di cassazione che «conferma la responsabilità penale di Jerome Kerviel».

«La sentenza della Corte di Cassazione chiude in questo modo il dossier sul piano penale». Per quanto riguarda danni e interessi, Socgen nota come «la corte di Cassazione ha deciso di modificare la sua giurisprudenza tradizionale riguardo agli indennizzi di vittime di reati finanziari.

Toccherà ora alla Corte di Appello di Versailles esprimersi ex novo ma solo sulla questione degli interessi civili». Jerome, impegnato in un lungo pellegrinaggio contro la finanza cattiva che l’ha visto incontrare il Papa, terminerà la sua camminata a Parigi, dove lo attende un ordine d’arresto.

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