(Teleborsa) – Giornata “no” per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in pesante ribasso, assieme al resto dell’Asia. A pesare sui Listini asiatici hanno contribuito alcune tensioni geopolitiche e le preoccupazioni per l’intensificarsi della crisi in Europa. Al tema dei deficit eccessivi si aggiunge quello della solidità delle banche, dopo il commissariamento di un importante Istituto spagnolo, Cajasur. Sul Listino nipponico hanno fatto molto male i grandi esportatori, come i produttori di auto ed i titoli tecnologici, a causa di un rafforzamento dello yen e per effetto della loro maggiore esposizione all’estero. L’indice Nikkei ha perso così il 3,06% a 9459,89 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno il 2,29% a 859,82 punti. Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato in pesante calo a causa dell’intensificarsi delle tensioni fra la Corea del Nord e la Corea del Sud, che hanno penalizzato anche la valuta locale (won). Il Kospi ha così lasciato sul terreno il 2,79% a 1560,08 punti. In profondo rosso anche Taiwan che ha perso il 3,23% a 7086,37 punti. Negative le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede il 2,41%, Singapore l’1,95%, Kuala Lampur l’1,38%, Jakarta il 2,8%, Bangkok il 2% e Shangai il 2,1%.
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