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Tobin Tax, fuga investitori da Piazza Affari. Quanto si pagherà nel 2014

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MILANO (WSI) – L’incremento delle imposte sulle rendite finanziarie è spesso argomento di discussione nelle stanze della politica nonostante il gettito previsto dalla Tobin Tax sia stato molto al di sotto delle aspettative.

Dal bollettino sulle entrate tributarie del Tesoro è emerso che nei primi 10 mesi del 2013 l’imposta sulle transazioni finanziarie, ha generato un introito di 159 milioni di euro, contro una stima fatta dall’allora governo Monti che prevedeva un gettito di circa 1 miliardo per l’intero 2013.

L’impressione è che nel 2014 le entrate fiscali provenienti da questa imposta saranno altrettanto magre, a causa della riduzione degli scambi su Piazza Affari; la maggior parte degli investitori, infatti preferisce operare su mercati esteri (sui quali non si applica la tassa).

E’ bene sapere che sono presenti alcune variazioni nel calcolo rispetto al 2013: la prima novità riguarda la lista dei titoli italiani soggetti all’imposta ovvero quelli che a Novembre 2013 avevano una capitalizzazione maggiore di cinquecento milioni di euro. Sul sito del Mef è possibile trovare la lista completa dei titoli esentati dall’imposta per l’intero 2014.

In virtù degli incrementi di prezzo (e dunque di capitalizzazione) degli ultimi mesi, alcuni titoli su cui non si pagava la Tobin nel 2013, saranno assoggettati all’imposta quest’anno. Fra questi ci sono titoli come: Astaldi, Banca Ifis, Engineering, Gr Edit Espresso, Italmobiliare, Marr, Cred.Valtellinese, Marr, Safilo, Save, Solo, Vittoria Ass ecc.

Inoltre l’aliquota prevista per le transazioni su azioni per il 2013 è stata dello 0,12% sul controvalore del saldo netto positivo di fine giornata. Dal 2014 l’aliquota si ridurrà allo 0,10%.

L’applicazione della tassa avviene solo in fase acquisto e non verrà applicata sulle operazioni aperte e chiuse nella stessa giornata. Ricordiamo che sono escluse (almeno per il momento) dall’applicazione della Tobin Tax: tutte le operazioni su mercati esteri (ad eccezione del mercato francese), le operazioni su Fondi, sicav, Obbligazioni, ETF, ETC e Valute (Forex), le transazioni relative a prodotti o servizi etici e le forme pensionistiche obbligatorie e complementari.

In sostanza, se ad esempio si acquistano 1000 azioni di un titolo del paniere Ftse mib 40 al prezzo di 10€ (controvalore della transazione pari a 10.000€) si pagherà una imposta di 10€ al momento dell’acquisto se si porta in overnight la posizione. Ricordiamo anche l’ avvenuta variazione dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari, la cui aliquota passa dallo 0.15% del 2013 allo 0.20% attuale, con l’eliminazione dell’importo minimo di 34.20 euro

Infine per quanto concerne la Tobin Tax sui derivati che hanno come sottostante indici e azioni italiani, per chi investe sul Footse Mib future è importante ricordare che qualora il derivato italiano superi i ventimila punti, l’imposta aumenta di ben 5 volte entrando nello scaglione del controvalore 100 -500 mila.

In sostanza con il Footse Mib future sopra 20.000 punti si pagherà una imposta di 0.75€ (sia in entrata che in uscita senza esenzioni per l’intraday) contro gli attuali 0.15€. Per verificare l’impatto della tobin tax sui propri investimenti è possibile utilizzare gratuitamente i simulatori del sito.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Sos Trader – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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